L'albero degli zoccoli1978

SCHEDA FILM

L'albero degli zoccoli

Anno: 1978 Durata: 170 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Ermanno Olmi

Specifiche tecniche:GEVACOLOR

Tratto da:-

Produzione:GRUPPO PRODUZIONE CINEMA (MILANO) - RAI - ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO

Distribuzione:ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO - FONIT CETRA VIDEO, VIDEO CLUB LUCE, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE (CINECITTA')

ATTORI

Luigi Ornaghi nel ruolo di Batistì
Francesca Moriggi nel ruolo di Batistina
Omar Bignoli nel ruolo di Minek, il figlio scolaro
Antonio Ferrari nel ruolo di Tunì
Teresa Brescianini nel ruolo di Vedova Runk
Giuseppe Brignoli nel ruolo di Nonno Anselmo
Carlo Rota nel ruolo di Peppino
Pasqualina Brolis nel ruolo di Teresina
Massimo Fratus nel ruolo di Pierino
Francesca Villa nel ruolo di Annetta
Maria Grazia Caroli nel ruolo di Bettina
Battista Trevaini nel ruolo di Finard
Giuseppina Sangaletti nel ruolo di Finarda
Lorenzo Pedroni nel ruolo di Nonno Finard
Felice Cervi nel ruolo di Ustì
Laura Locatelli nel ruolo di Madre dello sposo
Guglielmo Badoni nel ruolo di Padre dello sposo
Franco Pilenga nel ruolo di Stefano, lo sposo
Lucia Pezzoli nel ruolo di Maddalena, la sposa
Francesca Bassurini nel ruolo di Suor Maria
Carmelo Silva nel ruolo di Don Carlo
Lina Ricci nel ruolo di Donna del sogno
Giacomo Cavalleri nel ruolo di Brena
Lorenza Frigeni nel ruolo di Moglie di Brena
Brunella Migliaccio nel ruolo di Olga
Emilio Pedroni nel ruolo di Il Fattore
Mario Brignoli nel ruolo di Il Padrino
Pierangelo Bertoli nel ruolo di Secondo
Vittorio Capelli nel ruolo di Frikì
 

SOGGETTO

Olmi, Ermanno
 

SCENEGGIATORE

Olmi, Ermanno
 

MONTAGGIO

Olmi, Ermanno
 

SCENOGRAFIA

Tovaglieri, Enrico
 

TRAMA

Tra l'autunno 1897 e l'estate 1898, quattro famiglie vivono in una cascina della Bassa Bergamasca. Tra i componenti di questa comunità esiste un profondo legame spirituale e culturale che li porta a vivere insieme cose belle e cose tragiche, avvenimenti ordinari e avvenimenti straordinari. Quando si tratta di versare al severo Mesagiù, il padrone della fattoria, i due terzi dei prodotti, cercano tutti di barare per guadagnare pochi chili di farina. Quando la bella Maddalena va sposa a Stefano, tutti fanno corona al matrimonio stramattutino e tutti accolgono gli stessi quando tornano da Milano con il bimbetto adottato. Insieme uccidono il maiale; separano i contendenti; ascoltano i racconti dei vecchi; ricevono il parroco, don Carlo: prendono parte alle funzioni religiose e alle sagre paesane. Tutti godono per la miracolosa 'guarigione' della vacca della povera vedova Runk. Menek è il bambino di sei anni che, unico della fattoria, frequenta la scuola. Un giorno torna a casa con uno zoccolo rotto. Papà Batistì lavora nascostamente per tutta la notte a intagliargliene uno nuovo. Ma si è servito di un albero tagliato abusivamente. Il padrone lo caccia e tutti gli amici osservano sgomenti e impotenti la sua partenza con la famigliola verso l'ignoto e la miseria.

CRITICA

"(...) E' il capolavoro dell'unico regista italiano che abbia saputo affrontare la condizione operaia o contadina non come un teorema sociale, ma come un rapporto fra uomo e uomo. E anche l'unico con cui gli attori naturali ( che in altri film di radice neorealistica parlano con la voce dei doppiatori o recitano battute scritte) sono protagonisti a pieno titolo e in prima persona. Molti di noi (in senso antropologico: tutti) abbiamo avuto un avo contadino: seguendo Olmi in questo viaggio nell'ade possono ravvisare care sembianze". (Tullio Kezich da "La Repubblica") "(...) L'Albero degli zoccoli è prima di tutto una favola, e come tale richiede una lettura mediata, che tenga conto di tutti gli elementi simbolici in essa contenuti, che pur si calano, come in ogni fiaba, nella realtà quotidiana, confondendovisi. In questa prospettiva, i contadini di Olmi, le loro piccole storie e la grande Storia in cui si collocano, acquistano una dimensione poetica che si apre sulla realtà sociale con linee di fuga di straordinario interesse e di viva suggestione." (Gianni Rondolino, "Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano", 6, 1979)

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