Anno: 1948 Durata: 93 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Vittorio De Sica
Specifiche tecniche:35 MM (1:1.37)
Tratto da:basato sul romanzo omonimo di Luigi Bartolini
Produzione:PRODUZIONI DE SICA (1947)
Distribuzione:ENIC (1948), NUOVA ERI, RICORDI VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE, DVD: MONDO HOME ENTERTAINMENT (2002), CINETECA DI BOLOGNA (2019)
Lamberto Maggiorani | nel ruolo di | Antonio Ricci |
Enzo Staiola | nel ruolo di | Bruno, il figlio di Antonio |
Lianella Carell | nel ruolo di | Maria Ricci |
Elena Altieri | nel ruolo di | Signora benefattrice |
Gino Saltamerenda | nel ruolo di | Baiocco |
Vittorio Antonucci | nel ruolo di | Il ladro |
Michele Sakara | nel ruolo di | Il segretario alla Beneficenza |
Fausto Guerzoni | nel ruolo di | Un filodrammatico |
Carlo Jachino | nel ruolo di | Mendicante |
Massimo Randisi | nel ruolo di | Il ragazzetto borghese in trattoria |
Ida Bracci Dorati | nel ruolo di | La "santona" |
Peppino Spadaro | nel ruolo di | Il brigadiere |
Mario Meniconi | nel ruolo di | Meniconi, lo spazzino |
Checco Rissone | nel ruolo di | Il vigile in piazza Vittorio |
Giulio Battiferri | nel ruolo di | Un cittadino che difende il vero ladro |
Giulio Chiari | nel ruolo di | Un attacchino |
Sergio Leone | nel ruolo di | Un seminarista |
Emma Druetti | ||
Eolo Capritti | ||
Giovanni Corporale | ||
Memmo Carotenuto | ||
Nando Bruno |
Antonio, un operaio disoccupato, trova impiego come attacchino municipale, ma la bicicletta di cui ha bisogno per lavorare, al momento si trova al Monte di Pietà e, per riscattarla, sua moglie Maria impegna le lenzuola. Dopo meno di un'ora di attacchinaggio, però, un ladruncolo ruba la preziosa bicicletta. Antonio tenta un inseguimento, ma non riesce a prenderlo e non gli resta che ritornare a casa in preda alla disperazione. Anche al Commissariato, dove denuncia il furto, non gli danno alcuna speranza. Nessuno si interessa al suo caso e Antonio inizia a vagare tra i rivenditori di biciclette accompagnato da suo figlio Bruno, un bambino di sei anni. Quando tra la folla intravedono il ladro, Antonio e Bruno iniziano a inseguirlo. In una Roma domenicale, i due trovano soltanto indifferenza e ostilità e alla fine, in preda alla disperazione, ad Antonio non rimane che tentare il furto. Sarà solo il pianto del suo bambino a salvarlo dalla polizia.
"L'aneddoto è debole specie alla partenza: una bicicletta di terza mano non è poi difficile da ottenere in Italia. Superato il piccolo impaccio iniziale, il racconto corre via geniale e felice. E' un capolavoro fatto di nulla, tra il primo Clair e il secondo Chaplin, pieno di delicate osservazioni d'ambiente, di trovate d'atmosfera: un'elegia nata sotto il segno della grazia, e che sarà difficile ripetere [...]". (Piero Bianchi, "Filmcritica", 6/7, giugno/luglio 1951)
Incasso in euro