Anno: 2013 Durata: 85 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Renato De Maria
Specifiche tecniche:-
Tratto da:dall'omonimo romanzo di Aldo Nove (ed. Einaudi, coll. Stile Libero)
Produzione:GIANLUCA DE MARCHI E FABIO MAZZONI PER FILM VISION, IN ASSOCIAZIONE CON ISABELLA FERRARI PER MONOCHROME E RICCARDO SCAMARCIO PER LEBOWSKI
Distribuzione:FILM VISION (2015)
Clément Métayer | nel ruolo di | Andrea |
Isabella Ferrari | nel ruolo di | Madre di Andrea |
Roberto De Francesco | ||
Andrea Renzi | ||
Iaia Forte | ||
Anita Kravos | ||
Eva Riccobono | ||
Miriam Giovanelli | ||
Valentina Reggio | ||
Vittoria Schisano | ||
Valentina Bellè | ||
Duccio Camerini | nel ruolo di | Prete |
Fausto Paravidino | nel ruolo di | Narratore |
Un viaggio visionario e psichedelico nel mondo allucinato della vita del giovane Andrea, rimasto solo per lo sgretolamento improvviso della sua famiglia, e nella sua visione alterata in attesa di una fine che non arriva, e non arriverà mai. Il suo poeta preferito aveva scelto la morte lui invece troverà la forza di raccontare questa vita oscena.
"D'accordo, sarà pure «un film anomalo, un racconto che non fa sconti», per dirla col regista Renato De Maria, visionario e sperimentale, quasi un flusso di coscienza tra senso di morte, dissennatezza, autodistruzione. Tuttavia 'La vita oscena' dura solo 87 minuti e si guarda continuamente l'orologio. Approdato in Orizzonti, il film tratto dal romanzo autobiografico di Aldo Nove, tra prosa e poesia, è una sorta di ufo nell'odierno cinema italiano. E ciò fa simpatia, almeno c'è chi prova a differenziarsi. Però, senza nulla togliere ai tormenti del giovane Nove, presto rimasto orfano nella vita reale e subito finito in una spirale allucinata di sesso e coca, ci si chiede se il risultato di tanta sfacciata sincerità dovesse diventare un film. (...) un po' sentenzioso, spalmato di musica e coloratissimo nella fantasiosa fotografia di Daniela Ciprì, è talvolta a rischio ridarella (infatti qualcuno ha fischiato a fine proiezione). Ma De Maria deve averlo messo nel conto. Del resto, la poesia, al cinema, è una brutta bestia: più la cerchi, meno la trovi, anche perché risulta difficile da condividere la mesta trasgressione del giovanotto. Isabella Ferrari e Roberto De Francesco sono i genitori di Andrea, lei ex hippy sorridente e materna, lui uomo tranquillo e insipido. (...) Il film, nonostante il titolo invitante, non sembra così incendiario." (Michele Anselmi, 'Il Secolo XIX, 29 agosto 2014)
Incasso in euro