Anno: 1956 Durata: 85 Origine: ITALIA Colore: -
Genere:DRAMMATICO
Regia:Giacomo Gentilomo
Specifiche tecniche:TOTALSCOPE
Tratto da:DA UN RACCONTO DI ALFREDO POLACCI
Produzione:ANTONIO FERRIGNO PER LA AEFFE CINEMATOGRAFICA
Distribuzione:REGIONALE
Alessandra Panaro | nel ruolo di | Maria |
Antonio De Teffè | nel ruolo di | Giorgio |
Antonio Nicotra | ||
Armando Romeo | nel ruolo di | Suonatore Ambulante |
Carlo Giustini | nel ruolo di | Roberto |
Edda Soligo | ||
Franca Bettoja | ||
Franca Dominici | ||
Giorgio Costantini | ||
Giuseppe Chinnici | ||
Ilse Petersen | nel ruolo di | Edvige |
Marco Tulli | nel ruolo di | Altro Suonatore Ambulante |
Massimo Girotti | nel ruolo di | Procuratore Della Repubblica |
Michele Abruzzo | nel ruolo di | Molinari |
Mimmo De Ninno | ||
Philippe Hersent | nel ruolo di | Mariano |
Tecla Scarano | nel ruolo di | Donna Nunziata |
Tina Lattanzi | nel ruolo di | La Baronessa Curti |
Wandisa Guida | nel ruolo di | Luisa |
Maria è una trovatella, che è stata raccolta e adottata, da piccola; dai coniugi Molinari: questi l'amano come fosse la loro vera figlia. Maria ha ora diciotto anni ed ha un innamorato, Giorgio, giovane di ottima famiglia. Di Giorgio è innamorata Edvige, amica di Roberto, losco avventuriero. Un giorno Edvige invita Giorgio a farle visita, volendo rivelargli il segreto di Maria. Giorgio accetta l'invito, ma la sua visita ad Edvige desta la gelosia di Roberto, che successivamente colpisce la donna con una statuetta di bronzo, nel corso di un violento litigio e l'uccide. La scena ha avuto un testimone, un coinquilino, al quale Roberto, prima di fuggire fa giurare di mantenere il segreto, minacciando di ucciderlo se avesse parlato. Attratta dal rumore, Maria, scavalcando un terrazzo, è accorsa nell'appartamento di Edvige col proposito di recarle aiuto: ella viene perciò accusata di averla uccisa e le circostanze sembrano convalidare l'accusa. Al processo il Procuratore della Repubblica si scaglia contro l'imputata, sostenendo tra l'altro, che la capacità a delinquere esiste in lei per atavismo, giacché il padre, che l'ha abbandonata bambina, non poteva essere che un delinquente. Ma è di qui invece che viene alla povera innocente il soccorso ch'ella invoca. Il vecchio servitore della madre del Procuratore rivela alla sua padrona che Maria è una figlia illegittima del Procuratore stesso: diciotto anni prima egli, per ordine della padrona, l'ha deposta alla porta dell'orfanotrofio. Avvertito dalla madre, il Procuratore cambia tono e cerca di salvare la figlia; ma i suoi sforzi sono superflui, perché all'ultimo momento il testimone dell'uccisione rivela il nome del vero colpevole. Giorgio e Maria vedranno tramutarsi in realtà il loro sogno.
"Si tratta di una vicenda convenzionale e modesta. Regia ed interpretazione di mestiere". (Segnalazioni Cinematografiche)
Incasso in euro