Anno: 2010 Durata: 85 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Valerio Jalongo
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:GIAMPIERO ROMALDI E TIZIANA SOUDANI PER AMEUROPA INTERNATIONAL, AMKA FILMS PRODUCTIONS IN COLLABORAZIONE CON FRAME BY FRAME IN COPRODUZIONE CON RAI CINEMA, RSI-RADIOTELEVISIONE SVIZZERA, SRG, SSR, IDÉE SUISSE
Distribuzione:BOLERO FILM
Valeria Golino | nel ruolo di | Daria Quarenghi |
Vincenzo Amato | nel ruolo di | Aldo Talarico |
Fulvio Forti | nel ruolo di | Alex Donadei |
Luciano De Luca | nel ruolo di | Ciotti |
Antonella Ponziani | nel ruolo di | Serena Donadei |
Marcello Mazzarella | nel ruolo di | Michele |
Alfio Sorbello | nel ruolo di | Yuri |
Gianluca Belardi | nel ruolo di | Enrico |
Paola Pace | nel ruolo di | Preside |
Silli Togni | nel ruolo di | Ispettrice |
Gea Martire | nel ruolo di | Prof.ssa Rosati |
Marina Biondi | nel ruolo di | Prof.ssa Toniolo |
Vittoria Piancastelli | nel ruolo di | Prof.ssa Laurenti |
Erika Urban | nel ruolo di | Prof.ssa Venanzi |
Sergio Meogrossi | nel ruolo di | Prof. Di Gennaro |
Paolo Giovannucci | nel ruolo di | Prof. Gabrielli |
Marco Zangardi | nel ruolo di | Prof. Filzi |
Anna Pititto | nel ruolo di | Psicologa |
Cecilia Broggini | nel ruolo di | Giornalista |
Roberta Fossile | nel ruolo di | Avvocato |
Roma, Istituto Pestalozzi. In una scuola in cui alunni e professori condividono la stessa noia e lo stesso sfinimento, lo studente Alex Donadei distribuisce a pagamento momenti di distrazione sottoforma di pasticche colorate. Alex è poco amato dal corpo docenti e tentare il suo recupero sembra un'impresa quasi impossibile, ma due professori coraggiosi e incuranti delle regole, Daria Quarenghi e Aldo Talarico, decideranno di provarci.
"'La scuola è finita', di Valerio Jalongo (...) dedicato a una realtà che da decenni è costretta a fare pesantemente i conti con i tagli. Il ritratto della scuola pubblica che emerge dalle immagini è desolante. (...) Quanta esagerazione ci sia lo potrà decidere ciascuno paragonando la storia raccontata con le esperienze che conosce, tra istituti che non hanno soldi per far ristrutturare e ripulire locali fatiscenti, né per acquistare strumenti utili alla didattica, e con docenti spesso demotivati perché non in condizioni di svolgere in modo adeguato il loro compito educativo. Di sicuro Jalongo mette il dito nella piaga. E lo fa senza sconti, calcando la mano sulle storie dei protagonisti, ma non sul contesto. Parlando di insegnanti disarmati, quant'anche volenterosi, di fronte a studenti annoiati - con problematiche familiari a volte difficili (come avviene per Alex), sui cui volti si legge una distanza incolmabile dalla scuola, ai quali nessuno è riuscito a spiegare perché dovessero starci dentro - il film, oltre a essere un atto d'accusa, si pone come un pressante invito a riflettere su un'emergenza prima di tutto educativa, ma dipendente anche da politiche non lungimiranti." (Gaetano Vallini, 'L'Osservatore Romano', 30 ottobre 2010) "Lo sfascio della scuola pubblica fa da sfondo, in chiave di commedia amarognola, a questa storia di disagio e dedizione della quale si dice un gran bene. Vedremo." (Michele Anselmi, 'Il Riformista', 29 ottobre 2010) "La scuola è finita di Valerio Jalongo è il più 'nazionale' del gruppo, ma è sbilenco, irrisolto: parte con uno scopo e finisce a parlar di tutt'altro. Vorrebbe essere una full-immersion in una realtà scolastica con ben poche speranze. L'istituto del film è vero (il Pestalozzi di Roma), così come molti dei ragazzi: nessuna novità (pensate al 'Diario di un maestro' di De Seta, o al francese 'La classe' di Cantet), ma lo spunto è sempre cinematograficamente forte. (...) Lo spunto 'civile' si trasforma in una sorta di triangolo incompiuto, appesantito dal fatto che i due insegnanti escono da un faticoso divorzio e il loro rapporto di odio/amore trasforma Alex in un trofeo da conquistare. I risvolti psicologici sono poco credibili, così come Amato in versione rockstar. La scuola non è finita, è altrove." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 30 ottobre 2010) "Melò-rock con ambizioni di cinema civile, poco risolto. E lasciamo perdere Eric Clapton..." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 12 novembre 2010) "Attenzione ai titoli di testa: fra gli sceneggiatori di 'La scuola è finita' c'è Daniele Luchetti, regista nel 1995 di 'La scuola'. Quindici anni dopo è cambiato tutto, e non in meglio. (...) Una tragedia implosa, quotidiana, fatta di cento disastri intrecciati. Il disastro della famiglia, quello della coppia, quello dell'istruzione, etc. (...) Allestito con coraggio e sguardo fermo questo triangolo virtuale e ad alto rischio in cui ognuno chiede (e dà) le cose sbagliate, il film però si perde per strada. Succedono cose ovvie o non del tutto credibili, i personaggi (notevole l'esordiente Fulvio Forti) perdono profondità e verità, la regia si appanna, il tono diventa dimostrativo. L'ennesima occasione a metà." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 novembre 2010)
Incasso in euro