SCHEDA FILM

La ragazza con gli stivali rossi

Anno: 1974 Durata: 95 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, GROTTESCO

Regia:Juan Luis Buñuel

Specifiche tecniche:PANORAMICA KODAKCOLOR

Tratto da:-

Produzione:CLAUDE JAEGER, GERICO SOUND (ROMA), PROCINEX (PARIGI), SERAFIN GARCIA TRUEBA (MADRID)

Distribuzione:REGIONALE - GOLDEN VIDEO, NORMALE HOME VIDEO

ATTORI

Catherine Deneuve nel ruolo di Françoise
Fernando Rey nel ruolo di Perou
Jacques Weber nel ruolo di Richard
Adalberto Maria Merli nel ruolo di Marc
Emma Cohen
José Sacristán
Laura Betti
 
 

MONTAGGIO

Vaury, Geneviève

TRAMA

ll miliardario Perou, affetto da odio verso tutto ciò che ritiene irrazionale e soprattutto per l'arte, è solito invitare personalità che rappresentano mentalità antagoniste alla sua per indurle all'autodistruzione. Un giorno egli incontra casualmente Françoise Leroy, giovane autrice del saggio letterario "Secrets", e la invita nella propria ricca villa con l'apaprente incarico di stendere un autobiografìa. La donna, già combattuta tra l'amore verso il pittore Richar e l'editore Mare, entra nel vivo del giuoco-battaglia con Perou quando alla villa arrivano anche i due uomini, attirati anche loro dal fìnto mecenate. Il confronto, specialmente grazie a Françoise, si risolve a favore dei tre rappresentanti della "fantasia creatrice", a danno di Perou che muore con la testa in fiamme.

CRITICA

"Il film - opera seconda del figlio di Luis Buñuel - risente molto dell'eredità (dalla scelta degli interpreti agli atteggiamenti tecnico-stilistici), ma in opposte conclusioni. Infatti, il tipo di fotografia, l'impostazione surreale del racconto, il simbolismo del personaggio e l'ambiguità misteriosa dei contenuti, sono elementi che suscitano un certo interesse. D'altra parte, la freddezza della concezione, la stravaganza voluta, la mancanza di ispirazione e di vera unità spirituale, rivela un fastidioso artificio e un non meno indigesto barocchismo. L'assunto tematico che lo spirito dell'uomo è libertà, fantasia creatrice ed immaginazione, e non può essere vinto dalla razionalità spinta sino alla freddezza del calcolo e dei mezzi di potere, è un'affermazione di per sé accettabile; ma è presentata in una vicenda in cui surrealismo e parapsicologia non contribuiscono a facilitare la lettura, e non fanno percepire l'attualità dell'assunto stesso." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 79, 1975)

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