La promessa dell'assassino2007

SCHEDA FILM

La promessa dell'assassino

Anno: 2007 Durata: 100 Origine: CANADA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, THRILLER

Regia:David Cronenberg

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:SERENDIPITY POINT FILMS, BBC FILMS, FOCUS FEATURES, KUDOS PICTURES, SCION FILMS

Distribuzione:EAGLE PICTURES, DVD: EAGLE PICTURES HOME VIDEO

ATTORI

Viggo Mortensen nel ruolo di Nikolai Luzhin
Naomi Watts nel ruolo di Anna Khitrova
Vincent Cassel nel ruolo di Kirill
Armin Mueller-Stahl nel ruolo di Semyon
Sinéad Cusack nel ruolo di Helen
Donald Sumpter nel ruolo di Yuri
Josef Altin nel ruolo di Ekrem
Raza Jaffrey nel ruolo di Dottor Aziz
Sarah-Jeanne Labrosse nel ruolo di Tatiana
Aleksandar Mikic nel ruolo di Soyka
Mina E. Mina nel ruolo di Sig. Azim
Michael Sarne nel ruolo di Valery Nabokov
Jerzy Skolimowski nel ruolo di Stepan Khitrov
Mia Soteriou nel ruolo di Moglie di Azim
Tereza Srbova nel ruolo di Kirilenko
 

SCENEGGIATORE

Knight, Steven
 

MUSICHE

Shore, Howard
 

MONTAGGIO

Sanders, Ronald
 

SCENOGRAFIA

Spier, Carol
 

COSTUMISTA

Cronenberg, Denise

TRAMA

Londra. Nikolai Luzhin è uno degli uomini di fiducia del clan russo capeggiato da Semyon, proprietario di un elegante ristorante transiberiano che, dietro la sua impeccabile facciata, nasconde una natura fredda e brutale. Un giorno, Nikolai si imbatte in Anna Khitrova, una giovane ostetrica, anche lei di origine russa, sconvolta per la morte di una ragazza da lei assistita durante il parto. Nonostante venga fortemente scoraggiata dai suoi parenti, Anna vorrebbe rintracciare la famiglia di origine della defunta per affidare loro il neonato. Nikolai si offre di aiutarla, ma la sua iniziativa provocherà drammatici avvenimenti e creerà in lui sentimenti contrastanti.

CRITICA

"Il grande regista canadese è cambiato. Se finora il suo cinema aveva raccontato anomalie (la mosca incorporata, i gemelli inseparabili, la cantante uomo di 'M. Butterfly', i giochi di realtà virtuale), è come se adesso si fosse reso conto che tutto è anomalo, che la normalità o la norma non esistono più. Dal 2005 di 'A History of Violence', il suo cinema s'è fatto più convenzionale e insieme più profondamente caotico nel tentativo di rappresentare un mondo anarchico privo di punti di riferimento, nei quale la generosità, l'altruismo, la bontà sono capricci paranoici come tutto il resto." (Piera Detassis, 'Panorama', 20 dicembre 2007) "Nel rispetto della struttura del noir, Cronenberg si sofferma a indagare sul quartetto di anime in pena al centro della storia, come fossero personaggi di Dostoevskji. Gli interpreti sono tutti ottimi: ma è Mortensen, intenso e ambiguo, davvero straordinario, a dominare la scena." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 14 dicembre 2007) "In fondo, 'La promessa dell'assassino' può essere guardato anche come una storia d'amore tra angeli decaduti, il killer tatuato e la giovane ostetrica contaminata dalle brutture del mondo; però senza la pretesa di distribuire condanne o assoluzioni, né di impartici lezioncine di morale, ma traducendo tutto in immagini potenti, articolate senza mai una caduta di tensione. Assassini a parte, insomma, quello di Cronenberg è un film che mantiene (di quanti si può dire altrettanto?) interamente la sua promessa." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 dicembre 2007) "Veggente esploratore di orrori biomolecolari, instancabile detective delle fluttuazioni e degli spettri dell'identità, dopo il western 'A History of Violence', David Cronenberg sceglie un gangster movie russo, ancor più compatto e essenziale del film precedente. Il regista nega ogni continuità, ma 'Eastern Promises' (scritto da Steve 'Thing' Knight) è un doppio programma ideale con 'A History of Violence' - stessa vena stringata, stessa geometria perfetta, stessa fascinazione per la violenza, nelle sue forme più fisiche e esplosive, come in quelle di assoluta immobilità. Ed è una violenza a base di lame, non di pistole, ancora più paurosa perché incredibilmente intima. Non a caso, il regista canadese ha detto di essersi ispirato alle decapitazioni arrivate persino su Internet.". (Giulia D'Agnolo Vaillan, 'Il Manifesto', 14 dicembre 2007) "Nonostante il mainstream di facciata 'La promessa dell'assassino' è un film prodotto e soprattutto distribuito da un'etichetta indipendente (la Focus Features), imbottito di star e girato da un signore che si pregia di imporre un proprio stile cinematografico malgrado le convenzioni visive ed espressive dominanti. Per seguire l'evolversi dello script di Steve Knight, Cronenberg marchia la messa in scena adottando la sua tipica distanza e la singolare angolatura verso il soggetto inquadrato (spassoso il momento in cui si scongela un cadavere con il phon), da cui sortisce una dialettica filosofica morbosa sugli aspetti più reconditi dell'animo umano, questa volta rintracciabili tra i pericolosi e cupi gangster della mafia russa londinese dei VoryVZakone. (...) Volano botte, scricchiolano ossa, scorre sangue senza demoni splatter, per un armonico balletto che si conclude con un eroticissimo scontro al coltello. In un film in cui fa persino capolino una presunta ambiguità sessuale del protagonista: dopo aver dato segni di impotenza, bacia Anna/Watts sfiorandole le labbra quasi con schifo e fugge via con Kirill, il violento e stupidone figlio di Seyrnon. Davvero queer." (Davide Turrini, 'Liberazione', 14 dicembre 2007) "Il nuovo film di Cronenberg si apre con un uomo sgozzato a tutto schermo; prosegue con un'adolescente che si accascia in un lago di sangue; e chiude questo incipit da antologia col primo piano inquietante di un neonato ancora coperto di liquido amniotico attaccato a un respiratore - immagine che è quasi la firma del regista di 'Inseparabili' e 'La mosca', sempre attento agli incroci fra l'uomo e la macchina, la carne e il metallo. Eppure 'La promessa dell'assassino', action-thriller fisico e teso come e più di 'History of Violence', è anche una specie di documentario fantastico' sulla mafia russa a Londra. (...) Ma quello che in altre mani sarebbe stato solo un film d'azione in più, diventa grazie a Cronenberg l'allucinante referto della crisi di un intero continente. Reso con una furia coreografica e insieme un'aderenza sentimentale che stringe il cuore." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 14 dicembre 2007) "David Cronenberg è altamente ineguale, ma i suoi devoti troveranno interessante anche 'La promessa dell'assassino', il cui protagonista è Viggo Mortensen, come in 'History of Violence'. (...) Oltre al forse voluto marasma linguistico, c'è un difetto più grave: la dabbenaggine del personaggio della Watts, che investiga sulla morte d'una puerpera andando a farsene tradurre il compromettente diario da chi l'aveva resa schiava, pur convivendo con un patrigno russo." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 14 dicembre 2007)

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