Anno: 1944 Durata: 88 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO, RELIGIOSO
Regia:Vittorio De Sica
Specifiche tecniche:35 MM (1:1.37)
Tratto da:tratto liberamente dal copione "La casa dell'angelo" di Piero Bargellini (non accreditato)
Produzione:CORRADO CONTI DI SENIGALLIA PER ORBIS FILM (DEL CENTRO CATTOLICO CINEMATOGRAFICO)
Distribuzione:LUX FILM (1945)
Marina Berti | nel ruolo di | La crocerossina |
Elettra Druscovich | nel ruolo di | Filomena la governante |
Massimo Girotti | nel ruolo di | Il giovane cieco |
Roldano Lupi | nel ruolo di | Giovanni Brandacci il pianista |
Carlo Ninchi | nel ruolo di | Accompagnatore del cieco |
Maria Mercader | nel ruolo di | Maria |
Giulio Alfieri | nel ruolo di | Signore anziano |
Annibale Betrone | nel ruolo di | Medico del treno bianco |
Enrico Ribulsi | nel ruolo di | Nipote del commerciante |
Amelia Rossi Bissi | nel ruolo di | Signora Enrichetta |
Tilde Teldi | nel ruolo di | Contessa crocerossina |
Pina Piovani | nel ruolo di | Zia di Claudio |
Elli Parvo | nel ruolo di | Signora provocante |
Giovanni Grasso | nel ruolo di | Commerciante paraplegico |
Giuseppe Forcina | nel ruolo di | L'ingegnere |
Cristiano Cristiani | nel ruolo di | Claudio Gorini |
Giulio Calì | nel ruolo di | Napoletano curioso |
Teresa Mariani | ||
Vittorio Cottafavi |
Nella commovente atmosfera di un treno bianco in viaggio verso Loreto, si inseriscono alcuni episodi di "casi" particolari: una vecchina che si reca alla Santa Casa per implorare la pace nella famiglia dove da tanti anni è a servizio come governante; un bimbo paraplegico accompagnato da una ragazza sola al mondo che lo assiste e lo conforta. I due entrano nelle simpatie di un ricco industriale - anch'egli paraplegico - il quale provvederà al loro sostentamento. Un giovane operaio, divenuto cieco a causa di un incidente sul lavoro, guidato da un suo ex collega tormentato dal rimorso di aver provocato l'incidente. Ed infine un valente pianista - cui una paralisi alla mano ha troncato una brillante carriera - che si è deciso al viaggio come tentativo disperato, senza però alcuna convinzione di fede. Il gruppo di sventurati si raccoglie nella Basilica e durante una suggestiva cerimonia invoca la guarigione dalla Madre Celeste...
"Il film è assai nobile, rivela in ogni istante una scrupolosa cura, ha sequenze notevoli, ma è per lo più esteriore. Gli manca quel brivido umano e profondo che avrebbe dovuto far vibrare queste diverse ed uguali vicende; si compiace dell'inquadratura (e ve ne sono di bellissime), insiste su primi piani dolenti senza supporre che finiranno per elidersi a vicenda, e la stessa insistenza impiega in effetti sonori, dai canti alle preghiere." (Mario Gromo, "La Nuova Stampa", 12 gennaio 1946.)
Incasso in euro