Anno: 1972 Durata: 108 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Ettore Scola
Specifiche tecniche:PANORAMICA EASTMANCOLOR
Tratto da:Dal racconto "La Panne" di Friedrich Durrenmatt
Produzione:DE LAURENTIIS - INTERMACO (ROMA) - COLUMBIA (PARIGI)
Distribuzione:CEIAD-COLUMBIA
Alberto Sordi | nel ruolo di | Alfredo Rossi |
Charles Vanel | nel ruolo di | Giudice Dutz |
Pierre Brasseur | nel ruolo di | Avvocato |
Michel Simon | nel ruolo di | Procuratore Zorn |
Janet Agren | nel ruolo di | Simonetta |
Giuseppe Maffioli | nel ruolo di | Pilet |
Claude Dauphin | nel ruolo di | Cancelliere Bouisson |
Dieter Ballmann | ||
Hans Ballmann |
Alfredo Rossi, industriale romano residente a Milano, trasferisce illegalmente in Svizzera cento milioni. Trovata chiusa la banca, alla ricerca di un albergo incontra e segue con la sua Maserati un'avvenente motociclista, dietro la quale si inoltra sulle montagne finché l'auto resta in panne e lui è costretto a chiedere ospitalità in un castello. In qualità di imputato, partecipa ad un gioco-processo condotto da quattro magistrati in pensione. Mangiando e bevendo, e corteggiando la bella cameriera, Rossi risulta affetto da tutte le miserie e storture d'uno spregiudicato arrampicatore ed è trovato colpevole di omicidio premeditato ai danni del suo predecessore nell'azienda. Condannato a morte, brinda allegramente, poi, durante la notte, sogna di essere portato sul patibolo, mentre la misteriosa motociclista gli gira intorno vorticosamente. Al mattino, apprende con sorpresa che il giuoco era una messinscena ai danni di clienti facoltosi: paga il conto di mezzo milione e riparte. Davanti alla sua auto riappare la motociclista, dietro la quale Rossi si sfracella in un burrone. La motociclista e la cameriera erano la stessa persona, cioè la morte.
"(...) È un film ben costruito, godibile da cima a fondo, grazie alla perizia con cui Scola raduna tutti i motivi grotteschi di Durrenmatt e le sue punte satiriche (...) li adatta al personaggio ormai classico di Alberto Sordi benpensante, ruffiano e bugiardo e li indirizza alla gran risata finale in un racconto che, salvo in qualche momento di stanca (...) saldamente lega il lungo processo nelle sale del castello, di stampo teatrale, ma infiorato di spunti deliziosi (...)". (G. Grazzini, "Corriere della Sera, 22.12.1972)
Incasso in euro