La Ni?a dei tuoi sogni1998

SCHEDA FILM

La Niña dei tuoi sogni

Anno: 1998 Durata: 121 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:SATIRICO

Regia:Fernando Trueba

Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:FERNANDO TRUEBA PRODUCCIONES CINEMATOGRÁFICAS, LOLAFILMS, CREATIVOS ASOCIADOS DE RADIO Y TELEVISIÓN (CARTEL)

Distribuzione:EUROPEAN ACADEMY DISTRIBUTION (1999)

ATTORI

Penélope Cruz nel ruolo di Macarena Granada
Antonio Resines nel ruolo di Blas Fontiveros
Neus Asensi nel ruolo di Lucía Gandía
Jesús Bonilla nel ruolo di Marco Bonilla
Loles León nel ruolo di Trini Morenos
Jorge Sanz nel ruolo di Julián Torralba
Rosa Maria Sardá nel ruolo di Rosa Rosales
Santiago Segura nel ruolo di Castillo
Johannes Silberschneider nel ruolo di Goebbels
Hanna Schygulla nel ruolo di Magda Goebbels
Mirosláv Táborský nel ruolo di Václav Passer
Götz Otto nel ruolo di Heinrich von Wermelskirch
Karel Dobry nel ruolo di Leo
María Barranco nel ruolo di Ambasciatrice
Juan Luís Galiardo nel ruolo di Ambasciatore
Heinz Rilling nel ruolo di Hippel
Jan Preucil nel ruolo di Franz Maisch
Borivoj Navratil nel ruolo di Henkel
 
 

MONTAGGIO

Frías, Carmen
 

SCENOGRAFIA

Botella, Juan
 

TRAMA

Spagna, 1938. La guerra civile in pieno svolgimento condiziona anche l'industria cinematografica divisa in due fazioni, con gli studi di Madrid e Barcellona in territorio repubblicano. Nel tentativo di rafforzare la collaborazione tra il generale Franco e Adolf Hitler, dalla Germania arriva a un gruppo di produttori spagnoli l'invito a girare negli studi UFA di Berlino una doppia versione (in tedesco e in spagnolo) del dramma andaluso "La ragazza dei tuoi sogni". La risposta è positiva, e la troupe, guidata dal regista Blas Fontiveros, arriva a Berlino, viene accolta negli studi e, poco dopo, inizia a girare. Ma già alla stazione il ministro della Propaganda Goebbels era stato colpito dal fascino della prima attrice Macarena Granada. Ben presto dunque il potente uomo del Terzo Reich torna alla carica e manda pressanti inviti alla ragazza. Decisa a rifiutare, Macarena accetta solo per le insistenze di Blas, che comincia a intuire la presenza di un clima non molto favorevole. Quando i due sono soli, Goebbels viene chiamato dal Fuhrer e deve assentarsi. All'improvviso le comparse russe vengono mandate via e arrivano degli zingari da un campo di concentramento. Leo, giovane russo di cui Macarena si è innamorata, resta nascosto. Scoperto, costringe i tedeschi a chiedere l'arresto di tutta la troupe. Blas allora parla con la moglie di Goebbels e ottiene un aereo per Parigi in cambio dell'allontanamento della ragazza che il marito voleva prendere come amante. Macarena, Leo e gli altri partono. Il film è sospeso. Blas rimane, forse prigioniero dei tedeschi.

CRITICA

"E difficile ripetere - anche per ragioni di tempi storici - il miracolo realizzato nel 1942 da Lubitsch con 'Vogliamo vivere': quello di mescolare le risate a una netta denuncia della violenza nazista. E c'è da aggiungere che le denunce fuori tempo massimo possono risultare un po' pretestuose. In questo senso il più recente film del premio Oscar spagnolo Fernando Trueba, 'La niña dei tuoi sogni', è a tratti un po' imbarazzante. Alla fine del secolo abbiamo, rispetto al trattamento insieme reticente e strumentale che il film fa dello sfondo politico e della tragedia che si annunciò con l'avvento del nazismo, una percezione ben diversa da quella del 1938 in cui il film di Trueba è ambientato. Eppure, nonostante questa ambiguità di fondo, nonostante troppo folklore spagnolo e i limiti di qualsiasi film che ci mostri un personaggio storico in azione (qui si tratta di Goebbels, interpretato da Johannes Silberschneider), 'La niña dei tuoi sogni' si fa vedere con vero piacere." (Irene Bignardi, "La Repubblica", 9 ottobre 1999) "Sostenuto dalla regia brillante di Fernando Trueba, il quale non disdegna di ispirarsi alle più collaudate formule del teatro di Feydau, lo spassoso copione nel quale si sente la mano di Rafael Azcona brilla anche per una serie di battute irresistibili (..) 'La niña de tus ojos' è uno di quei film che si assumono l'impegno di far ridere in margine alle tragedie del XX secolo, scoprendone il lato comico. Proprio come hanno fatto Roberto Benigni in 'La vita è bella' e (molto prima di lui) il grande Ernest Lubitsch in 'Vogliamo vivere'." (Tullio Kezich, "Corriere della Sera", 9 ottobre 1999)

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