Anno: 2014 Durata: 63 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DOCUMENTARIO
Regia:Paolo Marzoni
Specifiche tecniche:HD FULL
Tratto da:-
Produzione:MAXMAN COOP
Distribuzione:-
Antonio Domenico Trivilino | nel ruolo di | Se stesso |
Giuseppe "Beppe" Valvo | nel ruolo di | Se stesso |
Luigino "Gigi" Longo | nel ruolo di | Se stesso |
Vincenzo Grosso | nel ruolo di | Se stesso |
Danilo Rini | nel ruolo di | Se stesso |
Mary Di Ruscio | nel ruolo di | Se stessa |
Adrian Clemens Di Ruscio | nel ruolo di | Se stesso |
David Di Ruscio | nel ruolo di | Se stesso |
Tomas Di Ruscio | nel ruolo di | Se stesso |
Caterina Di Ruscio Sande | nel ruolo di | Se stessa |
Filip Sande | nel ruolo di | Se stesso |
Bjorn Fosterud | nel ruolo di | Se stesso |
Jacob Rummelhoff | nel ruolo di | Se stesso |
Frank Meyer | nel ruolo di | Se stesso |
Ascanio Celestini | nel ruolo di | (testi di Luigi Di Ruscio) |
Quello di Angelo Ferracuti è un viaggio alla ricerca delle tracce di un amico ormai scomparso, dalle Marche alla Scandinavia e, immaterialmente, nelle memorie, nelle lettere, tra gli scritti di Luigi Di Ruscio. Li unisce la comune origine fermana, un'intesa che dura da quattro decenni, fondata sulla comune fede politica e, soprattutto, sull'ammirazione di Angelo per Luigi scrittore. Il film racconta una pagina inedita dell'emigrazione italiana. Quella in Norvegia è un'appendice dell'emigrazione in Svezia. Tuttavia, mentre in Svezia si è assistito alla formazione di comunità italiane di una certa consistenza, in Norvegia, dato l'esiguo numero dei nostri connazionali, nonché la loro dispersione sul territorio, non si è mai arrivati alla formazione di una comunità consistente tale da poter costituire un gruppo sociale di pressione per il mantenimento di alcune componenti fondamentali delle proprie tradizioni culturali e linguistiche. Durante questo viaggio, Angelo si reca nei luoghi frequentati da Luigi: il quartiere multietnico di Grønland, quello più amato, con i suoi negozi; il grande spiazzo dove rimangono solo le macerie della Spigerverk, la fabbrica per cui Luigi lavorò 40 anni; il viale in cui sorgeva la discoteca "Regnbue", in cui si svolsero le innumerevoli ed epiche scazzottate tra ragazzi italiani e norvegesi. Intrecciati a questi luoghi fisici, gli spazi degli affetti, del quotidiano, dell'intimità, dei ricordi, della lotta: la famiglia, le fotografie, la comunità italiana di Oslo, la fabbrica dei chiodi. Nel progredire del viaggio, mostrandoci la vita, la vicenda letteraria e umana di Luigi Di Ruscio; gli autori ricostruiscono la memoria di una esperienza letteraria particolarissima durata oltre mezzo secolo, e il conseguente isolamento linguistico che ne è derivato.
Incasso in euro