Anno: 2007 Durata: 97 Origine: USA Colore: C
Genere:BIOGRAFICO, DRAMMATICO
Regia:Mike Nichols
Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM (1:1.85) - DE LUXE
Tratto da:libro "Charlie Wilson's War: The Extraordinary Story of the Largest Covert Operation in History" di George Crile.
Produzione:TOM HANKS, GARY GOETZMAN E MICHAEL HALEY PER PLAYTONE, UNIVERSAL PICTURES, GOOD TIME CHARLIE PRODUCTIONS, PARTICIPANT PRODUCTIONS, RELATIVITY MEDIA
Distribuzione:UNIVERSAL (2008), DVD: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2008)
Tom Hanks | nel ruolo di | Charlie Wilson |
Julia Roberts | nel ruolo di | Joanne Herring |
Emily Blunt | nel ruolo di | Jane Liddle |
Philip Seymour Hoffman | nel ruolo di | Agente CIA |
Amy Adams | nel ruolo di | Bonnie |
Shiri Appleby | nel ruolo di | Jailbait |
Rachel Nichols | nel ruolo di | Suzanne |
Mayte Garcia | nel ruolo di | Carol Shannon |
Erick Avari | nel ruolo di | Avi Perlman |
Ned Beatty | nel ruolo di | Doc Long |
Maulik Pancholy | nel ruolo di | Hassan |
Shaun Toub | nel ruolo di | Hassan |
Jud Tylor | nel ruolo di | Crystal Lee |
Mary Page Keller | nel ruolo di | Sig.ra Wilson |
Om Puri | nel ruolo di | Generale Zia-Ul-Haq |
Adam Meir | nel ruolo di | David |
Brian Markinson | nel ruolo di | Paul Brown |
Christopher Denham | nel ruolo di | Mike Vickers |
Cyia Batten | nel ruolo di | Stacy |
David Newham | nel ruolo di | Edsel |
Faran Tahir | nel ruolo di | Rashid |
Hilary Salvatore | nel ruolo di | Kelly |
Jackie Swanson | nel ruolo di | Maddy |
Mallory Jameson | nel ruolo di | Sariah |
Mary Bonner Baker | nel ruolo di | Marla |
P.J. Byrne | nel ruolo di | Jim Van Wagenen |
Rizwan Manji | nel ruolo di | Sig. Mahmood |
Ron Fassler | nel ruolo di | Mario |
Russell Edge | nel ruolo di | Mike Wells |
Spencer Garrett | nel ruolo di | Davis |
Il texano Charlie Wilson, membro del congresso, negli anni '80 si fa portavoce e sostenitore dell'intervento degli Stati Uniti in aiuto dei ribelli afgani contro l'invasione del paese da parte dell'esercito sovietico. Attraverso la manipolazione del governo americano e l'intervento della CIA, Wilson riesce a centrare il suo obiettivo e, grazie anche all'aiuto di altri paesi, viene accordato il sostegno ai ribelli e messo in atto l'addestramento dei Talebani.
"Nel film i protagonisti Wilson, Herring e Avrakotos sono incarnati, mantenendo i nomi e i cognomi veri, da Hanks, Julia Roberts e Philip Seymour Hoffman. Questi tre ce la mettono tutta per sbrogliarsi attraverso dialoghi verbosissimi e lanciati a doppia velocità. Purtroppo i rapporti interpersonali non emergono abbastanza e se la Roberts si ritrova fra le mani una mezza tinca anche all'eclettico Hoffman il copione non fornisce le occasioni che ha Hanks, puttaniere redento." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 8 febbraio 2008) "Si capisce che l'insolito triangolo abbia attirato un cineasta della commedia sofisticata come Mike Nichols, il quale però non sempre è riuscito a equilibrare i toni di commedia con la gravità del tema. Resta nel finale l'amara ironia su un'America che, vinta la partita al costo di un miliardo di dollari, rifiuta un misero milione per aprire scuole alternative e contrastare la propaganda talebana." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 8 febbraio 2008) "Quasi ottantenne Nichols ritrova il brio di 'Comma 22' girando un film di quelli che erano normali negli anni Settanta, quando non era strano che un soggetto verosimile, sostenuto da una sceneggiatura smagliante, trovasse i soldi per diventare un film per cittadini, non per consumatori. (...) Nichols non chiude il film con la churchilliana constatazione 'd'aver ucciso il porco sbagliato' perché era evidente ancor prima dell'11 settembre 2001." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 8 febbraio 2008) "Ciò che rende ''La guerra di Charlie Wilson' un film da non perdere, a parte la recitazione, il fuoco di fila di battute spassose e gli ottimi dialoghi, è la franchezza nel raccontare le responsabilità del governo statunitense nell'armare e addestrare popolazioni a destra e a manca, senza poi curarsi di ciò che, una volta terminata l'emergenza filoamericana, succederà a quel paese e a quelle milizie armate. Addirittura Nichols fa fare ai suoi personaggi un salto filosofico, proponendo a Charlie la parabola zen secondo cui anche le migliori intenzioni possono avere esiti imprevedibili:" (Paola Casella, 'Europa', 8 febbraio 2008) "Tom Hanks come Nanni Moretti. Ha deciso di mostrare il sedere. A posteriori, il posteriore di Hanks è l'elemento più provocatorio de 'La guerra di Charlie Wilson' di Mike Nichols. (...) Doveva essere una satira al vetriolo e invece domina la carezza. Charlie Wilson è un boy scout che sbevazza (ecco perché il timorato Hanks accetta il ruolo), le scene di guerra sono più ingombranti dei retroscena politici e ogni personaggio, anche il più laido, è reso bellissimo dalla cinepresa del vecchio maestro Nichols, più accondiscendente oggi che ai tempi di 'Comma 22'. Una guerra con il whiskey al posto del sangue." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 8 febbraio 2008) "Personaggi un po' troppo macchietta, anche se il dubbio che davvero fossero così un po' rimane, e allora emerge in tutta la sua prepotenza l'interpretazione marginale di Philip Seymour Hoffman come agente Cia. Forse è proprio lo spirito di fondo democratico del film il suo limite maggiore di fronte a una storia, a suo modo, invece straordinaria." (Antonello Batacchio, 'Il Manifesto', 8 febbraio 2008)
Incasso in euro