SOGGETTO

SCENEGGIATORE

MUSICHE

MONTAGGIO

SCENOGRAFIA

COSTUMISTA

EFFETTI

TRAMA

In un bosco viene scoperto il cadavere di un uomo, la cui identificazione è facilitata da una lettera trovata nelle tasche della giubba: la lettera è indirizzata a Harry Worp di Boston. La scoperta turba profondamente varie persone, ciascuna delle quali crede di essere responsabile della morte di Harry. Il vecchio capitano Wiles crede di averlo ucciso con una fucilata, destinata ad un coniglio selvatico; la signorina Gravely, una matura zitellona, ha picchiato sonoramente Harry, che le era capitato in casa, prendendola per la propria moglie. Ora crede che le sue percosse ne abbiano cagionato la morte. La signora Jennifer, la moglie che Harry aveva da tempo abbandonato, trovandosi improvvisamente di fronte al marito, gli ha tirato una bottiglia sulla testa e ora si crede responsabile della sua fine. Il pittore Sam Marlow, assiduo corteggiatore della signora Jennifer, teme lo si possa accusare di complicità in un presunto delitto. In preda all'eccitazione, i quattro seppelliscono e riesumano più volte il cadavere, che nel frattempo viene ricercato dallo sceriffo: le scarpe del morto rubate da un vagabondo, infatti, l'hanno indotto ad iniziare indagini. Trasportato in casa della signora Jennifer, il cadavere viene esaminato da un medico, il quale assicura che il decesso è dovuto ad un attacco cardiaco. Liberati dall'incubo, i quattro rimettono il corpo di Harry Worp nel punto in cui era stato trovato, dove verrà riscoperto dal piccolo Arnie, figlio della signora Jennifer.

CRITICA

"E' una storia macabra, raccontata in tono satirico-umoristico anche se non sempre comprensibile e soprattutto di buon gusto. Dal punto di vista tecnico ed interpretativo, il lavoro ha non pochi pregi. Buone la regia, l'interpretazione, la fotografia. Un po' lento nella prima parte, il film acquista nel finale un ritmo più vivace." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 39, 1956)