La classe operaia va in Paradiso1971

SCHEDA FILM

La classe operaia va in Paradiso

Anno: 1971 Durata: 125 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Elio Petri

Specifiche tecniche:PANORAMICA, EASTMANCOLOR, 35 MM.

Tratto da:basato sul testo di Ugo Pirro e Elio Petri

Produzione:UGO TUCCI PER LA EURO INTERNATIONAL FILM

Distribuzione:EURO INTERNATIONAL FILM - DOMOVIDEO, DE AGOSTINI

ATTORI

Gian Maria Volonté nel ruolo di Lulù Massa
Mariangela Melato nel ruolo di Lidia
Luigi Diberti nel ruolo di Bassi
Salvo Randone nel ruolo di Militina
Renata Zamengo nel ruolo di Maria
Mietta Albertini nel ruolo di Adalgisa
Donato Castellaneta nel ruolo di "Marx"
Adriano Amidei Migliano nel ruolo di Il tecnico
Ezio Marano nel ruolo di Cronotecnico
Giuseppe Fortis nel ruolo di Valli
Gino Pernice nel ruolo di Il sindacalista
Federico Scrobogna nel ruolo di Pinuccio
Flavio Bucci nel ruolo di Operaio
Antonio Mangano
Carla Mancini
Corrado Solari
Eugenio Fatti
Guerrino Crivello
Lorenzo Magnolia
Luigi Uzzo
Sergio Tramonti
 
 

SCENEGGIATORE

Petri, Elio
Pirro, Ugo
 
 
 

SCENOGRAFIA

Ferretti, Dante
 

COSTUMISTA

Carretti, Franco

TRAMA

Ludovico Massa, detto Lulù, operaio in una fabbrica metalmeccanica, è una sorta di campione del cottimo: nessuno dei compagni riesce a eguagliare il suo ritmo produttivo. Benvoluto dal padrone, che adegua al suo rendimento quello degli altri operai, non è troppo ben visto dai compagni di lavoro. D'altra parte, nemmeno Lulù è contento di se stesso: produce, consuma in quanto ha la macchina, il televisore, la casa piena di oggetti inutili, ma si ammazza di fatica, tanto da non aver più nemmeno la forza di avere rapporti con la donna con cui vive. Tuttavia, malgrado le visite sconfortanti che fa a un ex compagno finito dalla fabbrica in manicomio, Lulù continua a tenere i suoi ritmi massacranti di lavoro finché un giorno ci rimette un dito. Completamente cambiato, si schiera contro il meccanismo del cottimo, sostenendo - d'accordo con un gruppo di estremisti extraparlamentari e contrario ai sindacati - la necessità di uno sciopero a oltranza. Scoppiano tafferugli con la polizia e Lulù viene licenziato in tronco. Abbandonato dalla sua compagna, cui importava soltanto avere una pelliccia, e dagli stessi estremisti, che giudicano il suo come un caso personale e perciò estraneo alla lotta, Lulù, grazie all'intervento dei sindacati, viene riassunto. Ma ormai è anch'egli alle soglie della pazzia, e ai compagni, impegnati come sempre in una frenetica lotta coi tempi di lavorazione, favoleggia di un muro da abbattere oltre il quale c'è il paradiso della classe operaia.

CRITICA

"Realizzato con un robusto linguaggio cinematografico, imperniato su un personaggio disegnato con molta esattezza psicologica e umana, il film ha un felice piglio documentario che gli conferisce verità ed efficacia. Gli nuocciono una certa sovrabbondanza di temi e alcune lungaggini." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 72, 1972)

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