Anno: 2005 Durata: 120 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Cristina Comencini
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:Romanzo omonimo di Cristina Comencini (Ed. Feltrinelli)
Produzione:RICCARDO TOZZI, MARCO CHIMENZ, GIOVANNI STABILINI PER CATTLEYA, RAICINEMA, AQUARIUS FILMS, BABE, ALQUIMIA CINEMA, BEAST IN THE HEART LTD., SKY
Distribuzione:01 DISTRIBUTION
Giovanna Mezzogiorno | nel ruolo di | Sabina |
Alessio Boni | nel ruolo di | Franco |
Stefania Rocca | nel ruolo di | Emilia |
Angela Finocchiaro | nel ruolo di | Maria |
Giuseppe Battiston | nel ruolo di | Regista Negri |
Luigi Lo Cascio | nel ruolo di | Daniele |
Valerio Binasco | nel ruolo di | Padre |
Francesca Inaudi | nel ruolo di | Anita |
Lucy Akhurst | nel ruolo di | Anne |
Lewis Lemperuer Palmer | nel ruolo di | Giovanni |
Jeke-Omer Boyayanlar | nel ruolo di | Bill |
Simona Lisi | nel ruolo di | Madre |
Sabina è bella, fa un lavoro che le piace e ha un compagno che ama. Tuttavia, da un po' di tempo, strani incubi la tormentano e si domanda se è veramente felice. Quando scopre di aspettare un bambino, Sabina inizia a recuperare i ricordi legati alla sua infanzia passata in una famiglia borghese, severa e rassicurante, che nasconde però un angosciante segreto. Con l'aiuto del fratello Daniele, trasferitosi negli Stati Uniti, cercherà di recuperare la serenità e il rapporto con il suo compagno Franco...
"Applausi fin troppo generosi.'La bestia nel cuore' cinematografica a nostro parere non aggiunge nulla alla lettura del romanzo ed è priva di scelte stilistiche forti. Osservazioni che non impediranno al film di andar bene in sala, con il merito di portare alla visione del grande pubblico temi non consolatori. Altro merito, quello di averci strappato qualche risata di cui sentivamo il bisogno." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 9 settembre 2005) "Attorno, anche altri personaggi che, pur incisi a tutto tondo, trovano sempre, nell'economia del racconto, il loro posto giusto e la loro attenta dimensione. In cifre, di regia e di sceneggiatura, in cui, anche quello che è scabroso, è proposto sempre di riflesso, senza accenti diretti, come, appunto, se sorgesse dall'inconscio. Per merito anche di una interpretazione costruita in ognuna con precisione rigorosa. Non solo per quel che riguarda Giovanna Mezzogiorno, una dilaniata Sabina, ma per Alessio Boni, che con giusto equilibrio è Franco, Luigi Lo Cascio, che è Daniele, Stefania Rocca, sensibilissima come cieca, Angela Finocchiaro, una Maria addirittura geniale. Un complesso di attori che onora il cinema italiano." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 9 settembre 2005) "'La bestia nel cuore' comincia al cimitero e finisce con una nascita. (...) Trattandosi di una storia di abusi infantili in famiglia, occorreva sfuggire il didascalismo. Cristina Comencini aggira il rischio in due modi, uno molto riuscito e uno meno. Quest'ultimo, stranamente, riguarda il mondo della tv (e in subordine del cinema, visto ormai come una remota chimera), che con la sua galleria di tipi buffi e ambizioni frustrate (il regista Giuseppe Battiston, l'attricetta Francesca Inaudi) fa da controcanto satirico alla vicenda centrale, ma senza troppo mordente. Mentre è molto interessante, anzi più interessante di tutto il resto, la storia di Emilia (Stefania Rocca, sempre più brava). (...) Questi due personaggi, Emilia e Maria, sono forse i più felici del film, le loro scene sono le più libere e sorprendenti. Il resto, come molto (tele)cinema italiano di questi anni, finisce per seguire un copione un poco predigerito che la Comencini illustra da buona professionista ma senza voli. Esempio per tutti, la scena madre in cui Lo Cascio racconta alla Mezzogiorno tutto sul loro padre abusivo, così ben scritta e recitata che passerebbe anche alla radio, ma al cinema risulta stranamente poco emozionante". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 settembre 2005) "Trasponendo il suo romanzo 'La bestia nel cuore', la regista di 'Matrimoni' e 'Liberate i pesci' si porta appresso, peraltro, tutte le indecisioni espressive, le mezze profondità psicologiche e le forche caudine ideologiche che rendono la nostra produzione media un'anatra zoppa. La storia desunta dal libro sembrerebbe quella di una Susanna Tamaro riletta alla luce del verbo à la page zapaterista. (...) Il fondo oscuro di ognuno di noi, gli enigmi che ci portiamo dentro, l'energia primaria da cui scaturisce il nostro modo di pretendere affetto sono elementi troppo dirompenti per il tipico taglio arty, artistico: Cristina Comencini ha dalla sua una bella fluidità della macchina da presa e sapienti tagli al montaggio riescono ad arginare in extremis i peggiori svolazzi lirici; ma quello che resta è un film che non sa o non vuole spingere il pedale a fondo né del crudo realismo né dell'artificio melò. Quanto alla protagonista Giovanna Mezzogiorno non ci azzardiamo a definirla meno che brava ma qualcuno dovrà spiegarci perché ci tiene (ci tengono) a (farla) risultare sullo schermo così strenuamente antipatica." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 9 settembre 2005) "Rispetto al romanzo originario il film costituisce una rivisitazione più intensa e lucida affidata a interpreti (tutti bravi, a partire dalla bravissima Mezzogiorno) che fanno leggere le emozioni e inducono a condividerle. Per Cristina La bestia nel cuore segna il momento dal quale non verrà più considerata la figlia di Comencini, ma una cineasta in proprio; magari con la segreta aspirazione a trasformarsi idealmente in una figlioletta adottiva di Bergman. Ma è bene per lei di essere cresciuta alla scuola familiare della commedia all' italiana, una pratica le consente di schiarire le tetraggini del dramma rifugiandosi nella salvifica provvisorietà del sorriso." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 9 settembre 2005)
Incasso in euro