Anno: 2018 Durata: 105 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO, MUSICALE
Regia:Jesse Peretz
Specifiche tecniche:DCP
Tratto da:romanzo "Tutta un'altra musica" di Nick Hornby (Ed. Guanda, collana Narratori della Fenice)
Produzione:JUDD APATOW, ALBERT BERGER, BARRY MENDEL, JEFFREY SOROS, RON YERXA, SIMON HORSMAN PER LOS ANGELES MEDIA FUND; COPRODUTTORE SIMON HORSMAN
Distribuzione:BIM DISTRIBUZIONE (2019)
Chris O'Dowd | nel ruolo di | Duncan Thomson |
Rose Byrne | nel ruolo di | Annie Platt |
Ethan Hawke | nel ruolo di | Tucker Crowe |
Lily Newmark | nel ruolo di | Carly |
Denise Gough | nel ruolo di | Gina |
Azhy Robertson | nel ruolo di | Jackson |
Eleanor Matsuura | nel ruolo di | Cat |
Ayoola Smart | nel ruolo di | Lizzie |
Enzo Cilenti | nel ruolo di | Barnesy |
Annie vive da lungo tempo una relazione abitudinaria con Duncan, fan ossessivo dell'ormai sconosciuto musicista rock Tucker Crowe. L'uscita del demo acustico di un album di successo di Tucker di venticinque anni prima porterà a un incontro con il rocker che cambierà la vita di tutti i protagonisti.
"Nick Hornby ha raccontato la fissazione per il calcio (in 'Febbre a 90') e la fissazione per la musica (in 'Alta fedeltà', che forniva un generosa quantità di liste, anche queste son fissazioni). Nessuno meglio di lui può raccontare l'ostinazione del fan ormai maturo che passa la vita a chiedersi che fine abbia fatto il suo idolo di gioventù, un rockettaro anni 90. (...) Commedia britannica - siamo in una cittadina sulla costa, il fissato insegna cinema e televisione - che per quanti sforzi faccia non riesce a imbruttire Ethan Hawke." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 15 giugno 2019) "Anche se lo scrittore inglese Nick Hornby resta un beniamino dello schermo, le sei trasposizioni dei suoi romanzi tramandano un rendimento altalenante. Adesso la settima, intitolata «Juliet, Naked Tutta un'altra musica», va a collocarsi su un buon livello medio equidistante dal riuscito «About a Boy» e il fiasco di «È nata una star?». Forse è colpa del tempo trascorso tra l'uscita del libro (2009) e la realizzazione del film, forse è colpa della scrittura a più mani del copione o magari del regista Usa ex membro della band dei Lemonheads Peretz non a suo agio con le atmosfere british, fatto sta che questa commedia romantica con retrogusto amaro procede un po' a fatica prima di imboccare un piglio giusto. I momenti gradevoli rimangono in maggioranza perché il quadro narrativo è in linea con Hornby e le sue storie agrodolci di adulti rimasti bambini, di focosi intrecci tra amore e rock." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 15 giugno 2019)
Incasso in euro