John Wick 3 - Parabellum2018

SCHEDA FILM

John Wick 3 - Parabellum

Anno: 2018 Durata: - Origine: USA Colore: C

Genere:AZIONE

Regia:Chad Stahelski

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:BASIL IWANYK, ERICA LEE PER LIONSGATE, THUNDER ROAD PICTURES

Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2019)

ATTORI

Keanu Reeves nel ruolo di John Wick
Halle Berry nel ruolo di Sofia
Anjelica Huston nel ruolo di Direttrice
Jason Mantzoukas nel ruolo di Tick Tock Man
Ian McShane nel ruolo di Winston
Laurence Fishburne nel ruolo di Bowery King
 

SOGGETTO

Kolstad, Derek
 

SCENEGGIATORE

Kolstad, Derek
 

MONTAGGIO

Schiff, Evan
 

SCENOGRAFIA

Kavanaugh, Kevin
 

COSTUMISTA

Mosca, Luca

TRAMA

John Wick è in fuga per due ragioni: una taglia di 14 milioni di dollari e per aver infranto una delle regole fondamentali, uccidere qualcuno all'interno dell'Hotel Continental. La vittima infatti era un membro della Gran Tavola che aveva posto la taglia su di lui. John avrebbe dovuto già essere stato eliminato, ma il manager dell'Hotel Continental gli concede un'ora di tempo prima di dichiararlo ufficialmente "scomunicato". John dovrà cercare di restare vivo, lottando e uccidendo, in cerca di una via d'uscita da New York City.

CRITICA

"Quasi impossibile tenere i conti di quanti morti faccia questo terzo capitolo della saga di 'John Wick'. Noi ci abbiamo provato e, cadavere più cadavere meno, ne abbiamo calcolati ben 164 in 124 minuti di film; ovvero, 1,33 defunti ogni giro di lancetta della pellicola. Ovvio che con un simile conteggio, la trama si trasformi in un pretesto per dare il là a scontri, sparatorie, corpi a corpo. Il pregio, con un simile conteggio presentato all'incasso, è che questo terzo capitolo sia uno dei migliori action prodotti negli ultimi anni. John Wick 3 è, in alcuni momenti, davvero grandioso. Ci sono alcune scene d'azione così incredibili che ti chiedi come abbia fatto il regista, Chad Stahelski, a ottenere un simile risultato. Almeno tre di queste sono destinate ad entrare nella storia del genere. (...) Ecco, la saga di 'JW', tra ironia e fumetto, testosteroni e coreografie, è l'evoluzione moderna di quel tipo di cinema. A dimostrazione che, nonostante gli anni, un certo tipo di action, con il piede fisso sull'acceleratore, è duro a morire. Adesso, aspettiamo con impazienza anche il quarto tempo." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 16 maggio 2019) "Sulla carta John Wick, il killer in ritiro creato dallo sceneggiatore Derek Kolstad, sembrava un personaggio destinato a una sola stagione (...) Invece nel 2017 è arrivato un secondo capitolo che ha raddoppiato gli incassi; e ora per il numero tre si parla addirittura di «Wickverse», neppure John fosse un supereroe della Marvel. (...)Senza cambiare una formula dimostratasi vincente, Chad Stahelski - approdato alla regia dopo una lunga esperienza nel reparto stunt - impagina il film con impeccabile ritmo e stilizzata maestria coreografica, ben coadiuvato sul piano della suggestione visiva dal raffinato lavoro di luci del direttore di fotografia Dan Lautstensen e dalle scenografie postmoderno-retrò di Kevin Kavanaugh. Al centro di un cast ricco di belle presenze - dal re della Bowery Larry Fishburne alla misteriosa lady di Casablanca Halle Berry, dall' ex mentore Anjelica Huston alla gelida Asia Kate Dillon (la genderqueer lanciata da Billions ) - un Keanu Reeves cupo e fisicamente intenso domina la scena lottando per la sopravvivenza e lasciando trapelare nello sguardo intermittenti bagliori di umanità che gli accattivano la simpatia del pubblico: a voler dimenticare le assurdità di un copione vuoto d' anima, per chi ama il cinema puro può essere una festa." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 16 maggio 2019) "Piacerà ai fan dei primi due Wick. E a quelli, in generale del film d'azione a rotta di collo. (...) più di Keanu. Tutto bene, dunque? Eh no. Tutto benissimo nella prima mezz'ora. Dove la caccia al Keanu non lascia tregua né a Keanu né alla spettatore (...)Il film smette di essere un film e diventa un videogame. Ora i videogame al cinema se proposti alla selvaggia non funzionano. Al game si diverte chilo gioca, non chi lo guarda. Il cinema diventa un mezzo freddo dove la suspense a poco a poco si sfilaccia. Perdi la tensione, perdi l'ansia sulla sorte del Wick. Nonostante la trovata dimettergli di fronte Mark Dacascos , un divo delle arti marziali degli anni 90 (irriconoscibile per la pelata)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 17 maggio 2019)

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