Iron Man2008

SCHEDA FILM

Iron Man

Anno: 2008 Durata: 126 Origine: USA Colore: C

Genere:AZIONE, DRAMMATICO, FANTASCIENZA, FANTASY

Regia:Jon Favreau

Specifiche tecniche:PANAVISION, SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)

Tratto da:personaggio dei fumetti creato da Jack Kirby, Stan Lee, Don Heck e Larry Lieber

Produzione:AVI ARAD PER MARVEL ENTERPRISES

Distribuzione:UNIVERSAL

ATTORI

Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark/Iron Man
Gwyneth Paltrow nel ruolo di "Pepper" Potts
Jeff Bridges nel ruolo di Obadiah Stane/Iron Monger
Terrence Howard nel ruolo di Jim Rhodes
Leslie Bibb nel ruolo di Christine Everhart
Shaun Toub nel ruolo di Yinsen
Faran Tahir nel ruolo di Raza
Sayed Badreya nel ruolo di Abu Bakaar
Clark Gregg nel ruolo di Agente Phil Coulson
Jon Favreau nel ruolo di Hogan
Bill Smitrovich nel ruolo di Generale Gabriel
Tim Guinee nel ruolo di Maggiore Allen
Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury (sequenza finale dopo i titoli di coda, non accreditato)
Stan Lee nel ruolo di Se stesso
 

MUSICHE

Debney, John
 

MONTAGGIO

Lebental, Dan
 

SCENOGRAFIA

Riva, J. Michael

TRAMA

Il milionario americano Tony Stark, proprietario delle Stark Industries e produttore di armi da guerra molto potenti, si reca in medio Oriente per presentare ai militari americani un nuovo, micidiale, missile. Mentre sta rientrando alla base, Stark resta vittima di un attacco da parte di terroristi che lo prendono in ostaggio. Nonostante le gravi ferite riportate, viene obbligato ad assemblare un missile per i suoi rapitori che, mettendo a sua disposizione un laboratorio e un assistente, il prigioniero Raza, non si rendono conto di avergli dato l'occasione per costruirsi un'armatura inattaccabile, dotata di lanciafiamme e in grado di mantenerlo in vita. Grazie alla sua creazione Stark riesce a liberarsi e a tornare in patria dove, una volta giunto, decide di interrompere la produzione di armi e utilizzare la sua nuova creazione, riveduta e migliorata, per difendere il mondo dai malvagi di turno.

CRITICA

"'Iron man' è l'anno zero del cinefumetto riesploso a Hollywood da dieci anni. La Marvel, ora indipendente dagli studios, cambia musica per il suo storico fumetto firmato Stan Lee. L'Afghanistan è un paese fuori controllo, l'eroe all'inizio 'Garante degli interessi dell'America nel mondo' decide di non costruire più armi ed entra in conflitto con l'esercito avendo come alleati un militare che è la bella copia di Colin Powell (epurato da Bush) e una segretaria liberal (incantevole Gwyneth Paltrow). Il vero asse del male è guidato da un affarista amico di Stark. Film divertente, leggero e pensante. La parola "hippie" ricorre spesso nel copione. L'ex alcolizzato e drogato Downey Jr. sa incarnare come nessun altro l'ironia di Iron Man, supereroe della contestazione." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 30 aprile 2008) "L'avventura è divertente perché non si basa solo su effetti speciali digitali, certo portentosi con le stimmate da robot nella scatenata parte finale, ma lavora anche con una buona sceneggiatura collettiva di cui l'autore Jon Favreau, valorizza i lati ingenui da Jekyll, senza tralasciare qualche messaggio di Obama contro il bellicismo di Bush e armi di distruzione paralizzanti. Non è il puro intrattenimento Marvel come vorrebbe il marketing: difatti muta ed evolve il rozzo anticomunismo del fumetto anni '60, facendone un playboy di garbo e di dubbio che Downey non più tanto jr. recita con una vigorosa ironia, avendo assicurato che nessuno meglio di lui, senza cercare negli istituti psichiatrici, poteva fare Iron man, questo robot rosso ed oro al titanio che se la prende con micidiali armi e micidiali bugie. Lui può: yes, he can." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 maggio 2008) "Stavolta è scesa in campo direttamente la Marvel Comics in veste di produttore cinematografico per reinventare sullo schermo uno dei supereroi creati dal suo autore di punta, il geniale Stan Lee. (...) Il fumetto creato da Lee negli anni Sessanta viene sottoposto a un ruffiano aggiornamento politicamente corretto innestando uno degli scenari bellici di maggiore drammatica attualità. Il risultato è un film noioso nella prima parte e un action movie fantascientifico come tanti nella seconda. Il regista e sceneggiatore Jon Favreau si preoccupa più di nobilitare un prototipo della cultura di massa con messaggi pacifisti anti-Bush che di sperimentare le potenzialità visive del personaggio di carta. A poco servono gli effetti digitali che culminano nella sfida tra i due robot rivali e l'ironia di Robert Downey jr." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 3 maggio 2008)

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