IPOTESI DI COMPLOTTO1997

SCHEDA FILM

IPOTESI DI COMPLOTTO

Anno: 1997 Durata: 134 Origine: USA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:SILVER PICTURES

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI) - DVD: WARNER HOME VIDEO

TRAMA

Jerry guida un taxi per le strade di New York e con i clienti parla in modo ossessivo dei complotti che crede di scorgere dietro ogni cosa. Sembra un matto qualunque, ma intanto continua a raccogliere informazioni su tutto e a riferirle alla sola persona che ritiene disponibile ad ascoltarlo, Alice Sutton procuratore al Ministero di Giustizia. Il padre di Alice, giudice federale, è stato misteriosamente ucciso anni prima, e la ragazza non ha rinunciato ad indagare su quella morte. Jerry, insistente e fastidioso, viene rapito dal dott. Jonas, psichiatra del governo, rischia di morire, riesce a fuggire e si rivolge ad Alice che ora non può fare a meno di ascoltarlo. Finalmente l'enigma si chiarisce: il governo degli Stati Uniti recluta delle persone senza lavoro e le addestra a diventare killer per suo conto. Jerry è uno di questi, poi lasciato a se stesso, una volta esaurito il compito. Anche il padre di Alice è stato eliminato in questo modo. Ma Jerry è innamorato di Alice, e insieme riescono a smascherare il complotto e a salvarsi, sia pure facendo credere di essere stati uccisi.

CRITICA

" Donner riprende la formula dramma+commedia della fortunata serie Arma Letale o si diverte a mandaree il protagonista a cercare rifugio in un cinema dove proiettano il suo Ladyhawke. Peccato che, dopo una prima ora emozionante e tesa come una corda, la sceneggiatura si disperda in una quantità di rivoli, dalla fantapolitica alla storia d'amore impossibile, dal thriller alla commedia, ognuno trattato con uno stile di regia differente. Insomma: Ipotesi diventa un tipico film di star, fatto per piacere soprattutto ai fan della coppia protagonista." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 2 novembre 1997) "Il film si incarta nel suo mistero, dice e disdice mentre fa convergere i percorsi di Mel e Julia che, su un'incalzante minaccia di forze oscure, si trovano associati in una fuga a rotta di collo alla Hitchcock. Oltre ai prestiti dai capolavori del maestro del brivido, c'è un esplicito riferimento al film 'Va' e uccidi' (1962) di John Frankenheimer, che anticipò l'assassinio di Kennedy, e c'è anche l'autocitazione un po' civettuola di una sequenza da 'Ladyhawke' (1985) dello stesso Donner. Nonostante il carisma della forte accoppiata divistica, messa comunque a dura prova da due personaggi campati in aria, si stenta ad arrivare in fondo ai 135 minuti di un film che a sempre più rare fasi appassionanti ne alterna altre di puro manierismo". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 25 ottobre 1997) "Anche se le ambizioni sono più alte del solito Donner e compagni sembrano farsi un dovere di tenere il tutto su un registro lieve. Ironizzano sul genere, ma buttandola così spesso in commedia che finiscono per annacquare le suggestioni più inquietanti. Poteva essere una metafora di quella paranoia che in America è quasi una psicosi collettiva con i suoi riti e i suoi officianti magari via Internet. Invece è 'solo' un film d'azione più robusto, divertente e personale del solito. Ma fa effetto pensare che è già il terzo successo dell'anno, dopo 'Men In Black' e 'Face/Off' a essere costruito sulla stessa domanda: chi c'è veramente dietro la maschera?". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 ottobre 1997) "Donner riprende la formula dramma + commedia della fortunata serie 'Arma letale' o si diverte a mandare il protagonista a cercare rifugio in un cinema dove proiettano il suo 'Ladyhawke'. Peccato che, dopo una prima ora emozionante e tesa come una corda, la sceneggiatura si disperda in una quantità di rivoli, dalla fantapolitica alla storia d'amore impossibile dal thriller alla commedia, ognuno trattato con uno stile di regia differente. Insomma: 'Ipotesi' diventa un tipico film di star, fatto per piacere soprattutto ai fan della coppia protagonista. Senza rete, Julia si produce nel suo esercizio favorito: passare dal riso al pianto e viceversa. ?? al meglio della torma Gibson, un patetico ma indistruttibile eroe metropolitano che si porta appresso 'Il giovane Holden', come l'assassino di John Lennon, e fa il pazzoide come De Niro in 'Taxi Driver'". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 novembre 1997)

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