Invincibile2001

SCHEDA FILM

Invincibile

Anno: 2001 Durata: 128 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Werner Herzog

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:WERNER HERZOG FILMPRODUKTION, TATFILM PRODUCTION, LITTLE BIRD, JAN BART PRODUCTIONS, WDR, BR, ARTE, FILMSTIFTUNG NRW, FFA, BKM, FILM FOUR, FINE LINE FEATURES

Distribuzione:RIPLEY'S FILM (2008)

ATTORI

Jouko Ahola nel ruolo di Zishe Breitbart
Tim Roth nel ruolo di Hersche Steinschneider/Erik Jan Hanussen
Anna Gourari nel ruolo di Marta Farra
Max Raabe nel ruolo di Maestro di Cerimonie
Jacob Wein nel ruolo di Benjamin Breitbart
Gustav-Peter Wöhler nel ruolo di Alfred Landwehr
Udo Kier nel ruolo di Conte Helldorf
Herbert Golder nel ruolo di Rabbino Edelmann
Gary Bart nel ruolo di Yitzak Breitbart
Renate Krössner nel ruolo di Madre Breitbart
Ben-Tzion Hershberg nel ruolo di Gershon
Rebecca Wein nel ruolo di Rebecca
Raphael Wein nel ruolo di Raphael
Daniel Wein nel ruolo di Daniel
Chana Wein nel ruolo di Chana
Alexander Duda nel ruolo di Heinrich Himmler
Hans-Jürgen Schmiebusch nel ruolo di Sig. Peters
Händl Klaus nel ruolo di Joseph Goebbels
Ieva Aleksandrova nel ruolo di Delilah
Les Bubb nel ruolo di Rothschild
Silvia Vas nel ruolo di Sig.ra Holm
Tina Bordihn nel ruolo di Hedda Christiansen
 

SOGGETTO

Herzog, Werner
 

SCENEGGIATORE

Herzog, Werner
 

MONTAGGIO

Bini, Joe
 

SCENOGRAFIA

Bergfelder, Ulrich
 

COSTUMISTA

Temime, Jany

TRAMA

La storia di Zishe Breitbart, ebreo d'animo semplice ma dotato di grande forza fisica, che nella Berlino dei primi anni dell'ascesa di Hitler, diventa Siegfried, l'uomo più forte del mondo.

CRITICA

"Strano film questo 'Invincible' con cui Werner Herzog torna al cinema di finzione dopo una lunga parentesi. Girato in inglese, come vuole ahinoi il mercato internazionale, per il resto ignora tutte le convenzioni. Niente scene madri, malgrado la materia: grande cura nel ricostruire - idealizzandola anche un poco - la cultura e il senso comunitario dei piccoli shtetl centroeuropei; enfasi sulla dimensione religiosa, più che politica, della vicenda, anche se è sempre attuale la passione del potere per l'esoterismo, il mistero, le sette segrete (...) un film appassionante e discontinuo, accurato e prolisso, un po' folle ma a tratti anche stranamente piatto e antiquato". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 settembre 2001) "Ricordate Herzog, il più estremo, visionario, audace tra i campioni del Nuovo Cinema Tedesco? Scordatevelo. L'intento è nobile, ma la fattura è quella di un polpettone televisivo su commissione". (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 4 settembre 2001) "Herzog manovra con abilità didascalica il bene e il male, ma restando lontano dalla sua cifra stilistica, in stile più tradizionale, quasi televisivo". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 settembre 2001). "Dopo una serie di film antinarrativi e non ortodossi, il vecchio ribelle del cinema Werner Herzog torna con 'Invincible' a un'opera ispirata sì a una storia vera, ma elaborata in forma di fiction, (ben) recitata e messa in scena con inquadrature ampie e 'classiche'. L'effetto è pregevole, commovente; la forza della parabola, insolitamente penetrante; il mix d'inquietudine e serenità, a tratti, ammirevole. Con una nota d'onore a TIm Roth per la versatilità con cui sa affrontare (da 'Hulk' a 'Funny Games', a questo), parti diversissime tra loro. Il suo Hanussen, mefistofelico ma ferito nel profondo e custode di un segreto, è un personaggio che val la pena di conoscere." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 luglio 2008) "Centotrenta minuti e rotti di lineare semplicità, di spiritualità elementare, che ci presenta ebrei fuori dai soliti cliché, fisici e morali. Non vittime, ma figure grandiose nel bene e nel male, dotati di una fragile forza da cui traggono successo e (visioni di) morte. Ma è anche la storia archetipica di amore, potere e utopia, di un triangolo amoroso tra uno showman (Tim Roth, ottimo), un atleta (il finlandese Jouko Haola, che per anni è stato davvero 'l'uomo più forte del mondo'), la pianista bella e triste (Anna Gourari, una delle più grandi musiciste moderne): il cattivo, il brutto e la buona. Altri outsider nella galleria degli strambi personaggi di Herzog." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 25 luglio 2008)

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