SCHEDA FILM a cura di Cinematografo.it
IN AMORE E IN GUERRA
Anno: 1958 Durata: 111 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, GUERRA
Regia:-
Specifiche tecniche:35 MM, CINEMASCOPE DELUXE
Tratto da:ROMANZO "THE BIG WAR" DI ANTON MYRER
Produzione:JERRY WALD PRODUCTIONS, 20T CENTURY FOX
Distribuzione:FOX
TRAMA
Nico Kantalys, Alan Newcombe e Frank O'Neill, arruolati nel corpo dei marines, partono per il fronte. Quando fanno ritorno per una breve licenza, scendono a terra e si separano. Nico, che appartiene ad una famiglia di pescatori, va al porto a cercare sua madre e suo fratello per abbracciarli, poi va dalla fidanzata Andrea. La ragazza è incinta e Nico vorrebbe sposarla al più presto. Alan, figlio di un industriale, torna a casa e ha un vivace scambio di idee con suo padre poi,esausto, esce e va in cerca della sua fidanzata Sue. La ragazza è con i suoi amici, ubriaca, e lo accoglie con freddezza, per poi sfogarsi con lui della sua vita e del baratro in cui sta per cadere se Alan non la strapperà al più presto alla routine cui si sente destinata. Alan cerca di rincuorarla ma quando si allontana incontra Frank. Anche lui è andato a casa dove, dopo aver abbracciato la madre, ha dovuto subire, un'ennesima volta, le assurde recriminazioni del suo patrigno. I due commilitoni, per sfuggire al loro presente, invitano due ragazze, Kalai e Lorraine, ad andare a ballare con loro. Alla fine della serata, Frank ha un momento d'ira contro l'assurdità della guerra e starebbe per disertare se Alan non lo fermasse, impedendogli così di rovinarsi la vita. Il giorno dopo i tre amici si imbarcano nuovamente e vengono inviati su un'isola occupata dai giapponesi. La battaglia è dura e Nico, che è sergente, guida i suoi uomini all'attacco di un carro armato, ma viene ucciso dal fuoco nemico. Vedendo l'amico morire, Frank ritrova lo sprone per combattere. Alla fine della guerra Alan e Frank, sopravvissuti tornano in patria. Alan trova Kalai ad attenderlo e Frank, riconquistata la stima del suo patrigno, decide di fare carriera nell'esercito.
CRITICA
"Antiquato melodramma sociale, che racconta i travagli psicologici di tre giovani soldati, i cui diversi problemi familiari sono amplificati dalla paura della morte. La retorica spunta da ogni angolo, anche se il patriottismo obbligatorio stavolta si scontra con qualche timido spunto pacifista, mentre bombe e bazooka spuntano dai documentari d'epoca. Discreti attori, tutti di serie B". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 3 marzo 2003)
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