Anno: 2015 Durata: 94 Origine: BELGIO Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Lola Doillon
Specifiche tecniche:-
Tratto da:libro autobiografico "Le journal de Fanny" di Fanny Ben-Ami
Produzione:ORIGAMI FILMS, BEE FILMS, DAVIS FILMS, SCOPE PICTURES, FRANCE 2 CINÉMA, RHÔNE-ALPES CINÉMA, CE QUI ME MEUT
Distribuzione:LUCKY RED IN ASSOCIAZIONE CON 3 MARYS ENTERTAINMENT (2017)
Léonie Souchaud | nel ruolo di | Fanny |
Fantine Harduin | nel ruolo di | Erika |
Juliane Lepoureau | nel ruolo di | Georgette |
Ryan Brodie | nel ruolo di | Victor |
Anaïs Meiringer | nel ruolo di | Diane |
Lou Lambrecht | nel ruolo di | Rachel |
Igor van Dessel | nel ruolo di | Maurice |
Malonn Lévana | nel ruolo di | Marie |
Lucien Khoury | nel ruolo di | Jacques |
Cécile de France | nel ruolo di | Madame Forman |
Stéphane de Groodt | nel ruolo di | Jean |
Victor Meutelet | nel ruolo di | Elie |
Eléa Körner | nel ruolo di | Helga |
Alice d'Hauwe | nel ruolo di | Ethel |
Anna Tenta | nel ruolo di | Madre casa Ose |
Pascaline Crevecoeur | nel ruolo di | Madre di Fanny |
Julien Vargas | nel ruolo di | Padre di Fanny |
Jérémie Petrus | nel ruolo di | Julien |
Pierre Wallon | nel ruolo di | Direttore |
Bruno Mullenaerts | nel ruolo di | Capo della Polizia |
Ispirato alla storia vera di Fanny Ben-Ami che a 13 anni, insieme alle sue sorelle, viene lasciata dai genitori in una delle colonie francesi destinate a proteggere i minori dai rischi della Seconda Guerra Mondiale. Lì, le bambine conoscono altri coetanei con cui sono costrette alla fuga, quando si intensificano e inaspriscono i rastrellamenti da parte dei nazisti. Questi bambini dovranno fare appello a tutta la loro forza interiore e al loro coraggio per affrontare pericoli e peripezie nel tentativo di raggiungere il confine svizzero e salvarsi. Dovranno fare i conti con la fame, con il freddo, con l'odio dei nemici, ma incontreranno talvolta persone disposte a proteggerli anche a rischio della propria vita. Anche nelle difficoltà più ardue e nella paura riusciranno però a conservare il loro essere bambini, imparando a essere indipendenti e scoprendo il valore della solidarietà e dell'amicizia.
"Piacerà a chi non smetterebbe mai di vedere i film sull'Olocausto, almeno quelli che il tasso emozionale lo tengono alto. Lola Doillon (moglie del regista Jacques) non è Steven Spielberg, ma i suoi piccoli attori li guida benissimo. Tanto da imbarcare anche il comune spettatore odierno nell'autobus in fuga verso le Alpi." (Giorgio Carbone, 'Libero', 26 gennaio 2017) "Un'altra storia sulle persecuzioni razziali, tratta da fatti reali, che si segue con qualche trepidazione. (...) Un film sensibile tra amicizia e solidarietà con giovanissimi, credibili protagonisti. Pazienza se, al solito, i nazisti sono un po' troppo fessi." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 26 gennaio 2017)
Incasso in euro