SCHEDA FILM

Il testamento del dottor Mabuse

Anno: 1962 Durata: 95 Origine: GERMANIA OCCIDENTALE Colore: B/N

Genere:POLIZIESCO, THRILLER

Regia:Werner Klingler

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:CENTRAL CINEMA COMPANY FILM (CCC)

Distribuzione:REGIONALE - SINISTER FILM/CECCHI GORI HV

ATTORI

Gert Fröbe nel ruolo di Commissario Lohmann
Senta Berger nel ruolo di Nelly
Helmut Schmid nel ruolo di Jonny Briggs
Charles Régnier nel ruolo di Mortimer
Wolfgang Preiss nel ruolo di Dr. Mabuse
Harald Juhnke nel ruolo di Ispettore Krüger
Leon Askin nel ruolo di Flocke
Anneli Sauli nel ruolo di Wackel-Heidi
Zeev Berlinsky nel ruolo di Gulliver
Walter Rilla nel ruolo di Prof. Pohland
 

SOGGETTO

von Harbou, Thea
 
 

SCENOGRAFIA

Markwitz, Paul
 

COSTUMISTA

Mügge, Vera

TRAMA

Il Dr. Mabuse è rinchiuso in un manicomio criminale, eppure si verificano ancora dei crimini tecnicamente molto simili a quelli compiuti da lui in passato. Effettivamente i colpevoli si riuniscono in manicomio, ma nessuno di loro ha mai visto il capo, che trasmette gli ordini attraverso una parete percorsa dalla corrente elettrica. Fanno parte della banda un giovane boxeur, costretto con la droga a perdere l'incontro più importante della sua carriera, e un poliziotto che si è unito alla gang per fornire informazioni alla polizia. Quest'ultimo scopre la criminosa attività di Mabuse, ma viene ucciso mentre sta rivelando al commissario quanto sa. Il commissario, recatosi al manicomio, si convince che per Mabuse non esiste alcuna possibilità di comunicare con i gangsters. Nel frattempo la banda compie un grosso colpo alla Banca, lasciando denaro falso completamente bruciato per far credere di essere stata sorpresa e per impedire alla polizia di controllare il numero delle serie delle banconote. Quando il boxeur vede il brutale assassinio delle guardie della Banca, si costituisce alla polizia e restituisce il denaro rubato. Vuol farla finita anche con il capo della banda, ma scopre che dietro la parete c'è solo un pupazzo. Il professore della clinica, influenzato dal genio criminale di Mabuse, è il vero capo della Banda e impartisce gli ordini attraverso un microfono. Il commissario irrompe nel manicomio e, dopo aver sconfitto la banda, trova che Mabuse è morto e il professore gli ha trapiantato il cervello dopo averne raccolto il testamento. Il professore fugge e finisce con la sua macchina nelle sabbie mobili, portando con sè il testamento del dottor Mabuse.

CRITICA

"Si tratta di un'improbabile quanto confusa vicenda le cui fila sono rette da un personaggio che è una pessima imitazione di quello creato da Lang. In sostanza, un poliziesco cadenzato con scarso senso del ritmo e privo di spunti drammaticamente validi. Regia di mestiere, discreta l'interpretazione." ("Segnalazioni Cinematografiche, vol. 65, 1968)

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