IL SEGNO DEL FALCO1958

SCHEDA FILM

IL SEGNO DEL FALCO

Anno: 1958 Durata: 83 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Michael Audley

Specifiche tecniche:SUPERSCOPE TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:UNIVERSAL - FILM PRODUCTIONS INTERNATIONAL - LLOYD YOUNG & ASSOCIATES - WORLD HORIZONS

Distribuzione:UNIVERSAL - CECCHI GORI HOME VIDEO

ATTORI

Sidney Poitier nel ruolo di Obam
Patrick Allan nel ruolo di Gregory
Earl Cameron
N.C. Doo nel ruolo di Dr. Lin
David Goh nel ruolo di Ming Tau
Andy Ho nel ruolo di Ufficiale Cinese
Bill Nagy nel ruolo di Fred
Clifton Macklin nel ruolo di Kanda
Eartha Kitt nel ruolo di Renee
Ewen Solon nel ruolo di Ispettore
Francis Matthews nel ruolo di Overholt
Frederick Treves nel ruolo di Secondo Ufficiale
Gerard Heinz nel ruolo di Governatore Generale
Harold Siddons nel ruolo di Primo Ufficiale
Helen Horton nel ruolo di Barbara Craig
John A. Tinn nel ruolo di Soldato Cinese
John McIntire nel ruolo di Bruce Craig
Juano Hernandez nel ruolo di Amugu
Lionel Ngakane nel ruolo di Dottore Africano
Lockwood West nel ruolo di Magistrate
Marne Maitland nel ruolo di Sandar Lai
Philip Vickers nel ruolo di Ben
 

MONTAGGIO

Jarvis, Edward B.
 

SCENOGRAFIA

Verity, Terence

TRAMA

In una regione dell'Africa, Obam, un negro che ha avuta un'educazione europea, rappresenta i lavoratori negri in seno al Consiglio Legislativo dello Stato, la cui maggioranza è formata da bianchi. Giovane entusiasta, imbevuto di idee di libertà e di progresso, Obam si trova in una situazione difficile e pericolosa, essendo premuto da opposte correnti. Da una parte i bianchi più conservatori lo accusano apertamente di fomentare il malcontento della popolazione e di essere il capo segreto di un gruppo di terroristi che hanno per simbolo il Falco (Obam, nel dialetto degli indigeni, significa appunto falco); mentre gli estremisti negri gli rinfacciano invece la sua acquiscenza ai voleri dei bianchi. Gli ostacoli che vengono opposti all'accoglimento delle sue decise richieste, riguardanti la libertà e l'emancipazione degli indigeni, inducono ben presto Obam a condividere le concezioni violente dei terroristi. Egli è deciso a partecipare all'attacco notturno di una fattoria di bianchi; ma ne viene dissuaso da un pastore protestante, Gregory. Questi gli racconta le tristi esperienze fatte in Cina, dove il comunismo ha avuto buon gioco grazie appunto alle intolleranze nazionalistiche che hanno seminato l'odio e la discordia. Gregory induce Obam a rinunciare ai suoi propositi di vendetta; ma ormai è troppo tardi, l'attacco è già iniziato e gli sforzi di Obam per far cessare la sparatoria sono inutili. Gregory che ha voluto essere al suo fianco, viene ucciso. Obam è arrestato e sottoposto a processo. Dinanzi ai giudici egli si dichiara moralmente responsabile di quanto è successo: i suoi discorsi hanno infatti contribuito a far divampare l'odio e la violenza; mentre solo nel segno dell'amore e della pace cristiana il suo popolo potrà vittoriosamente combattere per la conquista della libertà.

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