Anno: 1953 Durata: 100 Origine: FRANCIA Colore: B/N
Genere:COMMEDIA
Regia:Julien Duvivier
Specifiche tecniche:-
Tratto da:liberamente tratto dai racconti del volume "Mondo piccolo" (1948) di Giovanni Guareschi
Produzione:RIZZOLI FILM (ROMA), FRANCINEX (PARIGI)
Distribuzione:DEAR FILM - DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO, MULTIGRAM
Fernandel | nel ruolo di | Don Camillo |
Gino Cervi | nel ruolo di | Peppone Bottazzi |
Leda Gloria | nel ruolo di | Moglie di Peppone |
Paolo Stoppa | nel ruolo di | Marchetti |
Edouard Delmont | nel ruolo di | Spiletti |
Alexandre Rignault | nel ruolo di | Il "Nero" |
Thomy Bourdelle | nel ruolo di | Cagnola |
Charles Vissière | nel ruolo di | Il vescovo |
Claudy Chapeland | nel ruolo di | Beppo |
Tony Jacquot | nel ruolo di | Don Pietro |
Marco Tulli | nel ruolo di | Lo "Smilzo" |
Arturo Bragaglia | nel ruolo di | Il cantoniere |
Saro Urzì | nel ruolo di | Il barbiere |
Miranda Campa | nel ruolo di | Signora Spiletti |
Lia Di Leo | nel ruolo di | La maestrina |
Enzo Staiola | nel ruolo di | Mario Cagnola |
Ruggero Ruggeri | nel ruolo di | (voce di Cristo) |
Emilio Cigoli | nel ruolo di | (narratore) |
André Hildebrand | ||
Beppe Tosi | ||
Bernardo Severoni | ||
Giampaolo Rosmino | ||
Giovanni Onorato | ||
Gloria Villar | ||
Jean Mollier | ||
Lino Solari | ||
Manuel Gary | ||
Pina Gallini | ||
Robert Lombard |
Il tenace e impulsivo Don Camillo viene trasferito in un paese sperduto di montagna, dove trova ad accoglierlo una canonica inospitale ed una chiesetta semidiroccata. Qui il parroco si sente sin da subito terribilmente solo e pensa con un pizzico nostalgia al Crocifisso della sua antica parrocchia e ai suoi continui ammonimenti. Ma anche i suoi vecchi parrocchiani sentono la sua mancanza: persino il suo eterno avversario, il sindaco comunista Peppone che, non riuscendo a piegare l'ostinazione di un latifondista, si rivolge al Vescovo per ottenere il ritorno di Don Camillo. Appena tornato, però, il sacerdote trova il modo di rinnovare gli attriti fra lui e Peppone. Sarà la minacciosa piena del Po ad avvicinare di nuovo i vecchi avversari e a farli lavorare ancora una volta fianco a fianco.
"Questo film non pone grossi problemi e non deve porli. (...) Tutto qui è mite e svaporato, gentile e invitante: i contrasti sono a fior di pelle, appena sorgono si sa che saranno risolti. (...) Si finisce con la tragedia dell'inondazione (...) e non riesce difficile con questo argomento commuovere qualsiasi pubblico." (F. Zannino, "Rassegna del film", ottobre 1953) "Anche al cinema i racconti di Giovannino Guareschi sono come Andreotti: non hanno età. Se Peppone intascasse almeno una bustarella a film e Don Camillo fosse accusato di usura, sembrerebbe di essere ai giorni nostri. L'ironia è intinta nel rosolio, anzi nel lambrusco, e tra Gino Cervi e Fernandel è una gara di simpatia senza vincitore. Che tenerezza e quante risate, D'Alema e Buttiglione avrebbero tutto da imparare". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 ottobre 2001).
Incasso in euro