Il mondo perduto: Jurassic Park1997

SCHEDA FILM

Il mondo perduto: Jurassic Park

Anno: 1997 Durata: 134 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASY

Regia:Steven Spielberg

Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION, 4K, (1:1.85)

Tratto da:romanzo "Il mondo perduto" di Michael Crichton

Produzione:GERALD R. MOLEN E COLIN WILSON PER AMBLIN ENTERTAINMENT, UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione:UIP - CIC VIDEO - LASERDISC: PIONEER ELECTRONICS - UNIVERSAL PICTURES - DVD: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2008); DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2011); BLU-RAY UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT ITALIA (2018)

ATTORI

Jeff Goldblum nel ruolo di Dr. Ian Malcolm
Julianne Moore nel ruolo di Dr. Sarah Harding
Pete Postlethwaite nel ruolo di Roland Tembo
Richard Attenborough nel ruolo di John Ammond
Vince Vaughn nel ruolo di Nick Van Owen
Arliss Howard nel ruolo di Peter Ludlow
Vanessa Lee Chester nel ruolo di Kelly Curtis Malcolm
Peter Stormare nel ruolo di Dieter Stark
Harvey Jason nel ruolo di Ajay Sidhu
Richard Schiff nel ruolo di Eddie Carr
Thomas F. Duffy nel ruolo di Dr. Robert Burke
Joseph Mazzello nel ruolo di Tim Murphy
Ariana Richards nel ruolo di Lex Murphy
Thomas Rosales Jr. nel ruolo di Carter Thomas Rosales
Camilla Belle nel ruolo di Stealing Harvard
Cyd Strittmatter nel ruolo di Deirdre Bowman Cyndi Strittmatter
Robin Sachs nel ruolo di Paul Bowman
Steven Spielberg nel ruolo di Uomo con i pop-corn (non accreditato)
 
 

SCENEGGIATORE

Koepp, David
 

MUSICHE

Williams, John
 

MONTAGGIO

Kahn, Michael
 

SCENOGRAFIA

Carter, Rick
 

COSTUMISTA

Moore, Sue

TRAMA

In seguito agli esperimenti di John Hammond il parco divertimenti a Isla Sorna, al largo del Costarica, è divenuto un ecosistema popolato da dinosauri. Lo scienziato Ian Malcolm e la sua ex fidanzata Sarah scoprono che uno dei nipoti di Hammond, succeduto allo zio nella gestione della InGen, la società che finanziò gli esperimenti, per risanare il bilancio vuole catturare un dinosauro ed esporlo nello zoo di San Diego.

CRITICA

"Fuori dalla striscia fumettistica, vale la forza di alcune sequenze che giocano a citare l'universo cinematografico di Spielberg o i titoli celebri del genere: l'accampamento nella foresta con i preparativi ('Indiana Jones'), rincontro ravvicinato tra alieni della storia evolutiva del pianeta Terra, il dinosauro e la famiglia tra i vetri della roulotte ('E.T.'); il duello tra i giganti e i normali, Davide e Golia, nella baracca tra i 'velociferi' e la famigliola in fuga ('Duel' e 'Lo squalo'). Il finale a San Diego, con lo sbarco del dinosauro in città, forgia una singolare fusione tra 'King Kong' e 'Nosferatu il vampiro', con l'arrivo della nave fantasma in porto, un approdo moderno e devastante alla maniera di 'Speed 2'. Questo si è un film di Spielberg, con la farabutta combinazione di emozione, spettacolarità catastrofica e thrilling al decimo di secondo nelle proporzioni dello sguardo bambino di un adulto potente e immaginifico. Lo è nei tempi interni delle sequenze e nei 'colpi' di cinema. La perfezione degli effetti speciali di Stan Winston e la tecnologia idraulica dei pupazzi varrebbero da sole la visita al film". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 6 settembre 1997) "Jurassic Park, il ritorno. Più dinosauri, più effetti speciali, più sangue, più intrigo. Ma meno divertimento. 'E' come a Disneyland la seconda volta' ha scritto, perfido, 'Time magazine'. Ma è vero solo a metà. Diciamo che la storia e i trucchi funzionano, i personaggi, a due o a quattro zampe, un po' meno. Anche i dinosauri devono avere personalità? Certo che sì. Questi invece si muovono bene ma, fisico a parte, si somigliano troppo e sorprendono poco. Si sa che Spielberg e il suo sceneggiatore David Koepp hanno buttato a mare buona parte del seguito scritto da Michael Crichton. Lo stesso Koepp avverte che Spielberg pensa in termini di scene, non di storia, ed è chiaro che il film va visto senza farsi troppi problemi di logica. Fatto sta che un personaggio balordo può sabotare la scena più grandiosa, e questi scienziati in ricognizione sull'isola dei dinosauri sembrano tanti Bouvard e Pécuchet nella preistoria. Jeff Goldblum, unico reduce dal primo episodio, non riesce a evitare che la figlioletta si intrufoli nella spedizione. La paleozoologa Julianne Moore scatta primi piani ai bestioni con le macchine più rumorose che ci siano in commercio. Mentre l'ecologista d'assalto Vince Vaughn ha la geniale idea di riportare al campo un piccolo tirannosauro ferito per curarlo. Meno male che nel Giurassico non c'eravamo ancora, altrimenti ci saremmo estinti noi. Ma forse è proprio questa la tesi estrema che anima 'Il mondo perduto', tanto che nelle scene più riuscite sembra di sentir Spielberg dire 'io sto coi dinosauri'". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 settembre 1997) "Inutile dire che Il mondo perduto è una schifezza a prova di confidenza e di recensione. 3 miliardi e passa nel primo week-end italiano non sono un incasso, sono un'invasione. I dinosauri hanno vinto, imponendo al cinema mondiale una dolorosa riflessione sulla necessità di orpelli come attori, sceneggiatura, storia, trama. Il film è pieno di dinosauri magnifici e, qua e là, entusiasmanti (la sequenza dell'attacco dei velociraptor è stupefacente, anche se troppo breve). Ma, credeteci, non c'è altro. Non c'è nessun altro motivo per vederlo. E' anche scomparso lo scrupolo divulgativo che era presente almeno nel primo romanzo di Crichton. Ma è abbastanza sterile fare le pulci a Spielberg su questo terreno, come già si stanno allenando a fare scienziati di mezzo mondo. Disquisire sul fatto che nel Mondo perduto ci siano errori scientifici è uno sport lievemente idiota: come protestare, all'uscita di Disneyland, perché i pirati della nave di Capitan Uncino non sono veri filibustieri. Signori, di che stiamo parlando? Questa è Disneyland, appunto, non è mica la Nasa o il dipartimento di paleontologia di Harvard. Solo che è una Disneyland tenuta su con lo spago, e allora protestiamo per questo: per i personaggi ridicoli, per la sceneggiatura che non sta in piedi, per l'insulsaggine di quasi tutti gli attori." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 10 settembre 1997) "Ne 'Il mondo perduto - Jurassic Park', una variante più che un seguito, l'idea è la stessa, quindi non sorprendente, il cast degli interpreti è ancora più insulso e a buon mercato; i personaggi, come capita spesso nell'avventura, rimangono semplici stereotipi, lo scienziato buono e coraggioso, la scienziata sua compagna, l'uomo d'affari vorace e odioso, la bambina-testimone innocente e ardita. Ma rispetto a 'Jurassic Park' qualche differenza c'è: con maggiore fedeltà ai letali e sanguinosi romanzi etico-parascientifico-avventurosi di Michael Crichton che sono all'origine dei due film, 'Il mondo perduto' allinea una serie di atrocità; e la storia torna al classico conflitto tra amici degli animali e cacciatori bianchi dei film Anni Trenta di Tarzan. (...) Insomma: grande tecnica e grande scemenza, operazione succhiasoldi e divertimento effettato: se 'Jurassic Park' era un film per bambini, 'Il mondo perduto' è un film per cinquantenni cinefili nostalgici dell'infanzia del cinema come Spielberg. Questo non significa necessariamente che non piacerà al grande pubblico, anzi: se è vero che si ama soprattutto quanto già si conosce, sarà magari un grandissimo successo". (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 11 settembre 1997)

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