Il mio amico Nanuk2014

SCHEDA FILM

Il mio amico Nanuk

Anno: 2014 Durata: 98 Origine: CANADA Colore: C

Genere:AVVENTURA, AZIONE

Regia:Brando Quilici|Roger Spottiswoode

Specifiche tecniche:(1:1.85)

Tratto da:libro omonimo di Brando Quilici (ed. Sperling & Kupfer)

Produzione:KARINE MARTIN, BRANDO QUILICI, ROB HEYDON, KIM TODD PER MEDIA-MAX, BQ PRODUCTIONS, ORIGINAL PICTURES, ROB HEYDON PRODUCTIONS

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Dakota Goyo nel ruolo di Luke Mercier
Goran Visnjic nel ruolo di Muktuk
Bridget Moynahan nel ruolo di Madison Mercier
Peter MacNeill nel ruolo di Albert Speck
Kendra Leigh Timmins nel ruolo di Abbie Mercier
Linda Kash nel ruolo di Zia Rita
Michelle Thrush nel ruolo di Eta
Imajyn Cardinal nel ruolo di Nuvua
Duane Murray nel ruolo di Jake Murdoch
Brendan Hennessey nel ruolo di Simon
Jacqueline Loewen nel ruolo di Eugenia
Russell Yuen nel ruolo di Dottore asiatico
Christopher Sigurdson nel ruolo di Cacciatore texano
James Durham nel ruolo di Denny
Aidan Batzel nel ruolo di Ragazzino Inuit
Carlos Swampy nel ruolo di Ragazzino Inuit
Racine Bebamikawe nel ruolo di Margaret, reporter
Gabriel Daniels nel ruolo di Guida Inuit
Jeff Skinner nel ruolo di Cacciatore
 

SOGGETTO

Quilici, Brando
 

SCENEGGIATORE

Gavigan, Bart
Hudson, Hugh
 
 

MONTAGGIO

Di Ciaula, Pia
 

SCENOGRAFIA

Fraser, Eric
 

COSTUMISTA

Massone, Nicoletta

TRAMA

Luke è un ragazzino di 14 anni che, con l'aiuto di Muktuk, una guida locale che conosce alla perfezione i luoghi dove vivono gli orsi polari, ha deciso di sfidare la natura e le sue innumerevoli avversità per riunire un cucciolo di orso polare e sua madre. Durante la spedizione, però, Luke e il cucciolo verranno separati dal ghiaccio galleggiante dell'Artico e dovranno affrontare da soli orsi, iceberg giganti e pericolose tempeste di neve.

CRITICA

"Brando Quilici è figlio di Folco Quilici, il nostro maggiore documentarista, specie a contatto con la natura. Brando, da trent'anni, si è messo sulle sue stesse strade, specializzandosi principalmente in serie televisive in America e in Europa che hanno presto rivelato una sua passione per i ghiacci, come la storia di un uomo dell'era glaciale, dei documentari sull'Himalaya e uno sull'Artico che lo ha visto vivere per tre anni al Polo, non trascurando comunque i deserti e le tante vicende, spesso misteriose che, ai tempi degli Egizi, si sono svolte tra le loro sabbie roventi. Con il film di oggi, «Il mio amico Nanuk», torna ai ghiacci, nelle sconfinate ma ostili terre dell'Artico e con l'appoggio, per la regia, del noto regista canadese Roger Spottiswoode, ci racconta una storia avventurosa ma anche commovente (...). Tutto gentile, tutto addirittura affettuoso, specie quando sono di scena, tenerissimi, i rapporti fra Luke e il cucciolo d'orso dal pelo bianco, addestrato ma senza smancerie, in quelle cornici egualmente tutte bianche che sanno accogliere, con naturalezza totale, quanto vi accade in mezzo. Un film per chi ama la natura e le famiglie. (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 13 novembre 2014) "Nell'ampia galleria di orsi da letteratura, diventati, dopo il successo in libreria, personaggi di film, cartoni e serie tv, si afferma, prima goffo, poi sempre più agile, il protagonista del 'Mio amico Nanuk' (...). Piccolo, bianco e peloso, il cucciolo del film (supportato, quando necessario, da adeguate controfigure) è l'irresistibile attrazione di una classica storia di amicizia tra uomo e animale. Le cronache dal set raccontano di notevoli difficoltà dovute alle riprese su distese di ghiacci in via di scioglimento, alle violente tempeste di neve, e, naturalmente, al fatto che pur, amandosi immensamente, Nanuk e Luke (Dakota Goyo) sono pur sempre mammiferi appartenenti a due specie diverse. II primo continuava a crescere scoprendo la sua indole di predatore, il secondo cercava di renderlo felice con doni alimentari. In mattinata Nanuk dava il meglio di sé, ma, dopo la pappa, guai a fargli saltare il riposino quotidiano. II risultato, sullo schermo, è elettrizzante, ma le dinamiche del dietro le quinte, tra debuttanti e future star, devono essere state simili a quelle dei film con attori privi di pelliccia. Tranne, presumibilmente, che sul piano delle relazioni interpersonali. Più autentiche, più strette, di sicuro più naturali." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 13 novembre 2014) "Impossibile non innamorarsi di lui. Un metro e dieci di candido pelo in continuo movimento, il muso curioso infilato dappertutto, le zampotte sempre pronte a toccare e a giocare. Molto più di un peluche in carne e ossa: il compagno vero, affettuoso e leale, che tutti i ragazzi vorrebbero accanto. E' lo straordinario protagonista de 'Il mio amico Nanuk', bel film d'avventura (...). A firmarlo a quattro mani un'insolita coppia. Da una parte, per le scene dialogate con attori, il regista canadese Roger Spottiswoode, abituato a far cassetta con pellicole ricche di effetti speciali ('Sotto tiro', 'Air America', '007 - Il domani non muore mai'). Dall'altra, per le meravigliose riprese di animali nella spettacolare ambientazione dei ghiacci artici, il documentarista italiano Brando Quilici, autore di reportage e serie naturalistiche sia per National Geographic che per Discovery Channel nella scia della sessantennale attività di suo padre Folco (e del nonno Nello Quilici, scrittore e giornalista avventuroso morto nel 1940 a Tobruk, nel misterioso abbattimento dell'aereo del suo mentore Italo Balbo da parte della contraerea dell'incrociatore italiano San Giorgio)". (Maurizio Turrioni, 'Famiglia Cristiana', 13 novembre 2014) "Piacerà ai coetanei del protagonista certamente. E anche naturalmente agli animalisti. Ma anche chi non appartiene alle 2 categorie avrà modo di rifarsi la vista con splendide scene artiche girate dal figlio di Folco Quilici." (Giorgio Carbone, 'Libero', 13 novembre 2014) "(...) il film, a target famigliare e natalizio, gode anche di una meravigliosa fotografia." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 13 novembre 2014)

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