Il gusto del sak?1962

SCHEDA FILM

Il gusto del sakè

Anno: 1962 Durata: 113 Origine: GIAPPONE Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Yasujirô Ozu

Specifiche tecniche:35 MM/DCP (1:1.37) - AGFA-SHOCHIKUCOLOR

Tratto da:-

Produzione:SHOCHIKU

Distribuzione:TUCKER FILM (2015)

ATTORI

Chishû Ryû nel ruolo di Shuhei Hirayama
Shima Iwashita nel ruolo di Michiko Hirayama
Keiji Sada nel ruolo di Koichi
Mariko Okada nel ruolo di Akiko
Teruo Yoshida nel ruolo di Yutaka Miura
Noriko Maki nel ruolo di Fusako Taguchi
Mikami Shin'Ichiro nel ruolo di Kazuo
Nobuo Nakamura nel ruolo di Shuzo Kawai
Eijirô Tôno nel ruolo di Sakuma, il "Tasso"
Kuniko Miyake nel ruolo di Nobuko
Kyôko Kishida nel ruolo di Ragazza del bar
Michiyo Tamaki nel ruolo di Tamako
Ryûji Kita nel ruolo di Shin Horie
Daisuke Katô nel ruolo di Yoshitaro Sakamoto
Haruko Sugimura nel ruolo di Tomoko
 

SCENEGGIATORE

Noda, Kôgo
Ozu, Yasujirô
 

MUSICHE

Saitô, Kojun
 
 

SCENOGRAFIA

Minoru Kanekatsu
 

COSTUMISTA

Yûji Nagashima

TRAMA

Shuhei Hirayama, un vedovo di mezza età ed ex dirigente di azienda, è riluttante all'idea che la sua adorata figlia Michiko si sposi, nonostante la ragazza abbia ormai già 24 anni e sia segretamente innamorata di un giovane del quartiere. Tuttavia, dopo l'incontro con un suo ex professore, mettendo da parte il proprio egoismo, Hirayama si convince che per Michiko sarebbe più opportuno non restare zitella e le fa scegliere un futuro sposo apprestandosi così a vivere la sua, imminente, esistenza solitaria...

CRITICA

"Speriamo che la passione per il cinema di Ozu si diffonda ancor di più (...). Senza derogare mai da situazioni comuni e perfino banali, ma che prendono significato dalla composizione accuratissima dell'immagine, Ozu interpella lo spettatore sulla rottura dei vincoli familiari e sui danni collaterali della competizione sociale." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 16 luglio 2015) "Al di là di una patina di quieto immobilismo, risulta sconcertante la gamma infinitamente varia di sottili sfumature. Riguardo al terremoto dei costumi e della vita sociale attraversato dal Giappone dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale (non sono trascorsi che diciassette anni), riguardo alle modalità maschili nei confronti dell'universo femminile, e molto altro." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 23 luglio 2015) "Ultimo film (uscito in patria nel 1962) del maestro nipponico. Probabilmente tra i capolavori. (...) Piacerà a chi magari s'è tediato mica male in altri film di Ozu dove i personaggi sembravano ectoplasmi. Qui grazie al troppo sakè ingerito, parlano, straparlano, si accusano a vicenda. Un gioco del massacro che stavolta non è compiuto in punta di piedi." (Giorgio Carbone, 'Libero', 23 luglio 2015)

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