Anno: 1994 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Alessandro Di Robilant
Specifiche tecniche:PANORAMICA
Tratto da:liberamente tratto dal libro "Il giudice ragazzino" di Nando Dalla Chiesa (ed. Einaudi)
Produzione:TRIO CINEMA E TELEVISIONE, R.C.S. FILM & TV, RAI 2
Distribuzione:WARNER BROS ITALIA - VIDEO: PANARECORD
Giulio Scarpati | nel ruolo di | Giudice Rosario Livatino |
Sabrina Ferilli | nel ruolo di | Angela Guarnera |
Leopoldo Trieste | nel ruolo di | Vincenzo Livatino, padre di Rosario |
Regina Bianchi | nel ruolo di | Rosalia Livatino, madre di Rosario |
Renato Carpentieri | nel ruolo di | Giuseppe Migliore |
Ileana Riganò | nel ruolo di | Moglie di Migliore |
Ninni Bruschetta | nel ruolo di | Di Salvo |
Giovanni Boncoddo | nel ruolo di | Giudice Calì |
Paolo De Vita | nel ruolo di | Maresciallo Guazzelli |
Gabriella Bove | nel ruolo di | Moglie del maresciallo |
Roberto Nobile | nel ruolo di | Saetta |
Virginia Bellomo | nel ruolo di | Moglie di Saetta |
Salvatore Puntillo | nel ruolo di | Avvocato Cascio |
Ubaldo Lo Presti | nel ruolo di | Iacoviello |
Turi Scalia | nel ruolo di | Gioacchino Vullo |
Angelo Ferro | nel ruolo di | Minniti |
Antonio Bosco | nel ruolo di | Cachia |
Biagio G. Chiappara | nel ruolo di | Colletti |
Francesco Bellomo | nel ruolo di | Vincenzo Calò |
Giacinto Ferro | nel ruolo di | Gangemi |
Giovanni Salvo | nel ruolo di | Cancelliere |
Giuseppe Crapanzano | nel ruolo di | Gerlando |
Giuseppe Montalbano | nel ruolo di | Presidente della Corte |
Marcello Perracchio | nel ruolo di | Forte |
Marina Ninchi | nel ruolo di | Professoressa |
Nino Bellomo | nel ruolo di | Avvocato Squillace |
Paolo Lombardi | nel ruolo di | Onorevole |
Simone Riccioli | nel ruolo di | Avvocato Ferri |
Nel ristorante di un albergo di Canicattì si svolge un seminario sui rapporti tra criminalità organizzata e politica alla presenza delle personalità più autorevoli del paese, mafiosi compresi. Tra i relatori c'è Rosario Livatino, sostituto procuratore del Tribunale di Agrigento. Il discorso del "giudice ragazzino", scandisce il ritmo della vicenda, che si snoda alternando episodi di cronaca a frammenti della vita del magistrato. Mosso da un sincero ideale di giustizia Livatino è schierato in prima linea nella lotta ai clan della zona. Due famiglie, appartenenti alla stessa cosca, si contendono il comando del territorio agrigentino: quella di Antonio Forte e quella di Giuseppe Migliore. Per un gioco del destino, il boss Migliore è suo vicino di casa. Ogni mattina, Rosario attende alla finestra che questi esca, per evitare di incontrarlo. Livatino vive con gli anziani genitori, Rosalia e Vincenzo, in un appartamento modesto. Nella sua esistenza, regolare e metodica, nonostante la professione esercitata, subentra un sentimento d'attrazione, per l'avvocatessa Angela Guarnera, designata a difendere un uomo da lui inquisito. Tra i due inizia una tenera relazione, troncata alla vigilia del matrimonio, a causa dei pericoli cui la vita del giovane Livatino è esposta. Le minacce contro la famiglia non lo spaventano e emette una raffica di ordini di cattura, di cui uno ai danni del suo vicino di casa Migliore. Il suo equilibrio comincia a vacillare quando le persone di cui si fida, l'anziano collega Saetta e il maresciallo dei carabinieri Guazzelli, vengono trucidate dai sicari di Cosa Nostra. La mattina del 21 settembre 1990, mentre percorre la superstrada per Agrigento, viene affiancato da una moto e da un'auto nera. Due proiettili gli fanno esplodere il lunotto posteriore; ferito, esce dalla macchina e rotola per una scarpata. Uno dei killer lo raggiunge e lo fredda con un colpo di rivoltella alla bocca.
Un film pudico e sommesso, schivo come il personaggio che racconta, aspro come il paesaggio che mette in scena: con uno sguardo finalmente estraneo a quell'orgia di stereotipi a cui il nostro cinema ha per lo più fatto ricorso quando si è trattato di rappresentare la mafia e la Sicilia (Segnocinema).
Incasso in euro