IL FIGLIO DELLA SPOSA2001

SCHEDA FILM

IL FIGLIO DELLA SPOSA

Anno: 2001 Durata: 120 Origine: ARGENTINA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:JEMPSA, PATAGONIK FILM GROUP, POL-KA PRODUCCIONES, TORNASOL FILMS S.A.

Distribuzione:MEDUSA DISTRIBUZIONE

TRAMA

Rafael Belvedere è un uomo insoddisfatto della vita che conduce e di tutto ciò che ruota intorno ad essa. Dal punto di vista professionale l'unica sua preoccupazione è il ristorante aperto tanti anni prima dal padre. Anche dal punto di vista sentimentale le cose non vanno bene: Rafael, infatti, è divorziato da tempo. Una condizione che, alla lunga, sta influenzando la crescita della figlia Vicky, con la quale non ha nessun dialogo. Incapace di comunicare con niente e nessuno, incapace di assumere impegni seri con la sua attuale fidanzata, incapace di assistere la vecchia madre, da tempo affetta dal morbo di Alzheimer, Rafael si rifugia sempre più spesso in casa, davanti al televisore, ad appassionarsi dei vecchi episodi del telefilm Zorro. Ma il destino è in agguato e sta per cambiargli la vita. L'offerta fatta da una multinazionale per acquistare il ristorante del padre e l'improvviso apparire di un suo vecchio amico d'infanzia, Juan Carlos (a sua volta colpito da una disgrazia) lo aiuteranno a ricostruire il suo passato e a recuperare il suo presente. Rafael offre questa esperienza di vita al padre affinché esaudisca il vecchio sogno della madre inferma: sposarsi in chiesa.

CRITICA

"Più l'Argentina sprofonda nella recessione, più il suo cinema si alza in volo. Ce lo diceva 'Nove regine' di Fabián Bielinsky, ce lo ricorda 'Il figlio della sposa' di Juan José Campanella, commovente commedia familiare in cui Héctor Alterio e Norma Aleandro sono i genitori del bravissimo Ricardo Darn (cinico e rapace in 'Nove regine'), qui in pieno disagio esistenziale. E se la crisi nazionale fosse di stimolo per il cinema argentino? Ricordiamoci i grandi film che uscirono fuori dalla disastrata Italia del dopoguerra". (Fabrizio Alò, 'Il Messaggero', 20 giugno 2003) "Se volete regalarvi un film belle e divertente, appassionarvi curiosi alle vicende umane, ordinarie e straordinarie, scoprire com'è ben scritto, originale, vitale il nuovo cinema argentino, ecco 'El hijo de la novia', candidato all'Oscar, del premiato Juan José Campanella di Buenos Aires, che ha studiato in America. (...) Sembrerebbe di tutto e di più, invece il racconto è di rara misura, alterna benissimo tempi e ritmi, fa combaciare sorrisi e lacrime, disegnando profili nevrotici interni ma facendo intendere anche i contesti, con utilizzo di ottimi attori come Ricardo Darin ('Nove regine') e la stupenda coppia di 'Storia ufficiale', Alterio e la Aleandro". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 giugno 2003)

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