IL FANTASMA DELL'OPERA2004

SCHEDA FILM

IL FANTASMA DELL'OPERA

Anno: 2004 Durata: 130 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, MUSICALE, ROMANTICO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:DAL ROMANZO "LE FANTOME DE L'OPERA" DI GASTON LEROUX E DAL MUSICAL OMONIMO DI ANDREW LLOYD WEBBER E RICHARD STILGOE

Produzione:ANDREW LLOYD WEBBER E ELI RICHBOURG PER REALLY USEFUL FILMS, JOEL SCHUMACHER PRODUCTIONS, SCION FILMS LIMITED

Distribuzione:01 DISTRIBUTION

TRAMA

Christine Daee ha grandi doti canore, ma tutto quello che è riuscita ad ottenere finora è un posto come ballerina di fila al Teatro dell'Opera. Christine ha però dalla sua parte un misterioso 'Angelo della Musica', un compositore sfigurato che vive nei sotterranei del teatro e che spaventa con ogni mezzo cantanti e ballerini della compagnia, convinti che si tratti di un fantasma. L'occasione per Christine arriva quando la primadonna Carlotta abbandona le prove generali. Le viene affidato il ruolo della protagonista e la sera della prima riscuote un enorme successo. Dalla sua esibizione rimane incantato anche il ricco proprietario del teatro, il Visconte de Chagny, che si innamora, ricambiato, di Christine. La relazione amorosa tra i due scatena le ire la feroce gelosia del Fantasma che decide di rapire la bella cantante e di portarla nei sotterranei per tenerla con sé per sempre...

CRITICA

"Smantellando una tradizione horror che risale al film con Lon Chaney (1925), primo dei numerosi adattamenti del fortunato romanzo di Gaston Leroux (1910), il film che Joel Schumacher ha tratto dal supermusical di Andrew Lloyd Webber rinuncia a fare del protagonista una creatura infernale, ponendo invece l'accento sulla sua funzione di scomodo genius loci di un tempio della musica. La vicenda del soprano Christine, divisa fra l'amore per il nobile Raoul e l'attrazione per il sequestrato delle cantine, si può anche leggere metaforicamente come un episodio del contrasto fra vita e arte. Le immagini sontuose descrivono la pittoresca frenesia del palcoscenico facendo vibrare una visionarietà memore di Sternberg, Ophuls e Fellini." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 18 dicembre 2004) "Il musical campione d'incassi nel mondo, 'Il Fantasma dell'Opera', quello che ha fatto sognare finora 80 milioni di persone con oltre 65 mila repliche, vive sul grande schermo ed è evento. Se non altro, per il fatto che il cinema ha avuto il coraggio di appropriarsi di un vero e proprio gioiello operistico modellato espressamente sul palcoscenico nell'86 da un mito del musical come Lloyd Webber, il papà di 'Cats' e 'Jesus Christ Superstar'. E il miracolo si è compiuto: il passaggio è emozionalmente, esteticamente e musicalmente fedele, ugualmente grandioso. Merito di un acrobata della cinepresa qual è Joel Schumacher ('Batman Forever', 'Delitto a luci rosse', 'In linea con l'assassino') che per il leggendario, tormentato triangolo d'amore tra la dolce Christine, il violento, deturpato Fantasma e il virile Raoul confeziona un kolossal che rapisce, giocato tra passato e presente, tra il fulgore dell'Opèra del 1870 e il suo scheletro impolverato, tetro del 1919. Geniale la mano del tempo che soffia sui palchi del teatro, ottime le voci italiane di Luca Velletri, Renata Fusco e Piero Pignatelli che regalano ulteriore spessore agli interpreti Gerard Butler, Emmy Rossum e Patrick Wilson." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 17 dicembre 2004) "Anche se da 19 anni trionfa a Broadway, con record di spettatori (80 milioni) e d'ascolto (40 milioni di cd), il 'Fantasma dell'Opera' di Andrew Lloyd Webber ('Jesus Christ Superstar', 'Evita'), viene peggiorato dall'esibizionismo sfrenato del regista, Joel Schumacher. In Spettacolo di varietà di Minnelli, Fred Astaire, coinvolto da un regista colto e noioso in un Faust-musical di inaudita pesantezza kitsch, dopo l'ovvio fiasco, alleggeriva e decostruiva il kitsch, con l'humor. Qui si aspira invece a consacrare in requiem il musical." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 17 dicembre 2004) "C'era una comprensibile attesa per il film che Webber stesso ha prodotto e sceneggiato con il regista Joel Schumacher e che esce quasi in sincrono in tutto il mondo. Ma l'accoglienza per ora è stata mista: mentre esimi critici inglesi hanno stroncato la pellicola definendola la peggiore delle tante versioni realizzate (dal classico di Lon Chaney, 1925, all'horror di Dario Argento, 1998); la rivista americana 'Variety' ha espresso parere positivo, pur con la riserva che la mancanza di star possa penalizzare il risultato al botteghino. E intanto un pionieristico drappello di spettatori si è affrettato a scrivere su Internet pareri che definire entusiastici è riduttivo. Quale sarà l'indicazione vincente? Le grandi platee si sintonizzeranno sul gusto dei detrattori o su quello dei fans? E rispetto al pubblico italiano la scommessa è complicata dal fatto che da noi i film musicali non sono molto amati. (...) Nella regia di Schumacher, un abile regista che non lesina su passioni e barocchismi, il triangolo amoroso acquista una palpitante valenza romantica, ben intonata alla partitura che è la più "italiana" fra quelle di Webber. E se la Rossum è un'incantevole immagine prerafaellita, Butler è un fantasma seducente che non mancherà di accendere l'interesse del pubblico femminile." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 18 dicembre

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