Il Decameron1971

SCHEDA FILM

Il Decameron

Anno: 1971 Durata: 114 Origine: GERMANIA OCCIDENTALE Colore: C

Genere:AVVENTURA, COMMEDIA

Regia:Pier Paolo Pasolini

Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICA - TECHNICOLOR

Tratto da:Opera omonima (1313) di Giovanni Boccaccio

Produzione:FRANCO ROSSELLINI, P.E.A. (ROMA), LES PRODUCTIONS ARTISTES ASSOCIES (PARIGI), ARTEMIS FILM (BERLINO)

Distribuzione:UNITED ARTISTS EUROPA - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD, L'UNITA' VIDEO

ATTORI

Franco Citti nel ruolo di Ser Ciappelletto
Ninetto Davoli nel ruolo di Andreuccio da Perugia
Jovan Jovanovic nel ruolo di Rustico
Vincenzo Amato (II) nel ruolo di Masetto da Lamporecchio
Angela Luce nel ruolo di Peronella
Giuseppe Zigaina nel ruolo di Frate
Pier Paolo Pasolini nel ruolo di Giotto
Elisabetta Genovese nel ruolo di Caterina
Vincenzo Ferrigno nel ruolo di Giannello
Guido Alberto nel ruolo di Ricco mercante
Vittorio Vittori nel ruolo di Don Giovanni
Enzo Spitaleri nel ruolo di Frate
Gianni Rizzo nel ruolo di Padre Superiore
Patrizia De Clara nel ruolo di Suora
Silvana Mangano nel ruolo di La Madonna (non accreditata)
Gabriella Frankel
Giorgio Iovine
Salvatore Bilardo
Vincenzo Cristo
 
 

SCENEGGIATORE

Pasolini, Pier Paolo
 

SCENOGRAFIA

Ferretti, Dante
 

COSTUMISTA

Donati, Danilo

TRAMA

Il film racconta alcune novelle del Boccaccio, cui fanno da legame, nella prima parte, la storia di Ser Cepperello che, ingannando un prete con una falsa confessione, si vede trasformato in Ser Ciappelletto e adorato come santo, nella seconda, un pittore impegnato in un affresco, Andreuccio, si fa derubare di tutti i suoi soldi da una giovane che si finge sua sorellastra, per poi ritrovare la fortuna spogliando dei suoi gioielli la salma di un vescovo. Spacciandosi per sordomuto, Masetti viene accolto in un convento di suore, dalle quali si lascia sedurre, per poi crollare esaurito. Lisabetta, cui i fratelli hanno ucciso il giovane amante, taglia la testa al cadavere per conservarla in casa sotto una pianta di basilico. Caterina e Ricciardo, dopo essersi amati, vengono uniti in matrimonio dagli stessi compiaciuti genitori della giovane. Tingoccio torna dall'aldilā per rivelare al timorato Meuccio che far all'amore non č considerato un peccato. Fingendo di volerla trasformare in cavalla, Danno Gianni si gode la moglie di un ingenuo contadino. L'infedele Peronella induce il marito a entrare in una giara, per impedirgli di scoprire il suo amante, al quale subito si concede.

CRITICA

"Si tratta di una reinvenzione di alcune novelle del Boccaccio, che il regista (e sceneggiatore) ha ambientato nel Napoletano, accentuando le caratteristiche plebee e furfantesche dei loro personaggi e colorendone le sfrenatezze sessuali. Di tanto in tanto, compaioni monenti di lirismo. Il film č stato raccontato con un certo gusto e con spirito dissacrante. Alle volte l'autore non č riuscito ad amalgamare i diversi materiali componenti l'opera." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 72, 1972)

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