I recuperanti1969

SCHEDA FILM

I recuperanti

Anno: 1969 Durata: 101 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Ermanno Olmi

Specifiche tecniche:EASTMANCOLOR

Tratto da:-

Produzione:RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA - PROD. PALUMBO (MILANO)

Distribuzione:RAI, ITALNOLEGGIO (1974)

 

MUSICHE

Ferrio, Gianni
 

MONTAGGIO

Olmi, Ermanno

TRAMA

Gianni, finita la guerra, torna al suo paese, dopo aver partecipato alla campagna di Russia. Molte cose sono cambiate anche in quel villaggio di montagna: i giovani se ne vanno all'estero a cercare lavoro e suo fratello minore sta per partire per l'Australia; suo padre si è risposato e la casa gli è estranea. Solo Elsa, la fidanzata, lo ha atteso, ma per loro due sembra non vi sia avvenire perchè Gianni non ha un posto nè egli ha intenzione di lasciare la sua terra. Con altri uomini si mette a fare il taglialegna, abusivo, ma la legge li ferma. Una sera Gianni incontra un vecchio, chiamato Du, che vive solitario e felice fra le montagne, il quale gli prospetta la possibilità di un buon guadagno. Si tratta di recuperare i residuati della prima guerra mondiale sparsi in quantità sulle montagne: la vendita del materiale ai grossisti che vengono dalla città porta un discreto guadagno. Dapprima scettico ed esitante, Gianni segue le operazioni del vecchio più per fare qualcosa che per convnzione. Poi, affezionatosi a lui e trascinato dal lavoro e dal guadagno si appassiona e ne parla ad Elsa: ma questa non accetta questa soluzione poichè non vuole vivere con il timore continuo di un incidente. E infatti un giorno alcuni giovani "recuperanti" muoiono per lo scoppio di una bomba: il fatto colpisce Gianni che segue il suggerimento di Elsa e va a lavorare in un cantiere edile che si è aperto nella zona lasciando Du di nuovo solo.

CRITICA

"Più che di una storia vera e propria si tratta di una situazione che l'autore presenta con il suo usuale stile documentaristico e con un realismo che si distacca da schemi e modelli precedenti. Esile, quasi inesistente, affidata a pochi personaggi, la vicenda si basa su vari piccoli episodi distribuiti lungo l'arco del film con estrema saggezza tanto che l'assenza di azione e di colpi di scena raramente fa sentire qualche lieve caduta di ritmo. L'equilibrio nella descrizione dei caratteri, mai patetici e mai macchiette, ma umanissimi e autentici, il dialogo conciso ed essenziale, la delicatezza dei toni, la bella e suggestiva scenografia, contribuiscono a creare un'opera ricca di momenti di singolare poesia e di soffusa malinconia. Un uomo che ama il suo lavoro disperatoperché ama la libertà, un altro uomo che deve amare quel lavoro perché senza libertà di scelta. Questa la semplice storia dei due personaggi i cui problemi superano i limiti ristretti del luogo. Con acuta sensibilità l'autore ha toccato i problemi senza polemica ma con comprensione e umanità non disgiunta da una logica vena di amarezza." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 77, 1974)

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