Anno: 2001 Durata: 132 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO
Regia:Penny Marshall
Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM (1:1.85) - DE LUXE
Tratto da:libro "Riding in Cars with Boys" di Beverly Donofrio
Produzione:FLOWER FILMS - GRACIE FILMS - PARKWAY PRODUCTIONS
Distribuzione:COLUMBIA TRISTAR ITALIA
Drew Barrymore | nel ruolo di | Beverly Donofrio |
Steve Zahn | nel ruolo di | Raymond Hasek |
Sara Gilbert | nel ruolo di | Tina |
Brittany Murphy | nel ruolo di | Fay Forrester |
Adam Garcia | nel ruolo di | Jason |
Lorraine Bracco | nel ruolo di | Teresa Donofrio, madre di Beverly |
James Woods | nel ruolo di | Leonard Donofrio, padre di Beverly |
Vincent Pastore | nel ruolo di | Zio Louie |
Rosie Perez | nel ruolo di | Shirley Perro |
Peter Facinelli | nel ruolo di | Tommy Butcher |
Maryann Urbano | nel ruolo di | Zia Ann |
Maggie Gyllenhaal | nel ruolo di | Amelia |
Storia dell'insolita esistenza, dai 15 ai 35 anni, della scrittrice Beverly Donofrio. Nel 1965 l'adolescente Bev - figlia di un poliziotto e di una casalinga - sogna di trasferirsi dal Connecticut a New York per diventare una scrittrice di successo. La lontananza dalla metropoli e le condizioni di vita della famiglia sembrano precluderle tale sogno, ma il suo talento per la scrittura ha colpito gli insegnanti ed alimentato le sue ambizioni di frequentare l'Università. Una sera, ad una festa, Bev conosce Ray Hasek, 18 anni, un giovane dal carattere difficile che è stato costretto ad abbandonare anzitempo gli studi. Attratta da Ray, Bev si ritrova, qualche mese dopo, con una inattesa gravidanza che sconvolge la sua vita.
"I flashback si susseguono per legare quei quattro o cinque giorni che secondo la D'onofrio sono quelli che determinano tutto. Bev è un personaggio femminile vitale e sconclusionato e Drew Barrymore, al più importante tour de force anagrafico della sua carriera, non riesce a dominarlo. La sceneggiatura è disordinata e la regista Penny Marshall si conferma modesta. Ci sono momenti buoni, ma l'organizzazione dell'insieme non funziona. Il doppio registro del pathos e dell'umorismo collabora a tenere lo spettatore fuori testo tra vicenda privata, ispirata a fatti reali, e citazione di brandelli di un'epoca". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 19 marzo 2002) "Dalla storia vera di Beverly D'onofrio, una commedia dolceamara ma non banale sul legame madre-figlio, sul talento sprecato, sull'egocentrismo, 'I ragazzi della mia vita'. Dalla gravidanza indesiderata alle nozze riparatrici, alla scoperta che quel babbeo del marito si droga, alle continue rinunce per via del figlio, che crescerà pagando duramente le sue 'colpe', l'aspirante scrittrice (Drew Barrymore) non ne azzecca una. Regia sovrabbondante e fin troppo solidale dell'ex-ragazza madre Penny Marshall, già Masciarelli". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 marzo 2002)
Incasso in euro