I figli non si toccano!1978

SCHEDA FILM

I figli non si toccano!

Anno: 1978 Durata: 97 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:AVVENTURA, DRAMMATICO

Regia:Nello Rossati

Specifiche tecniche:VISTAVISION

Tratto da:-

Produzione:ROXY INTERNATIONAL 67

Distribuzione:ROXY STAR (1979) - EUREKA VIDEO

ATTORI

Pino Mauro nel ruolo di Don Raffaele Sapienza
Anna Melita nel ruolo di Maria
Clarita Ziniti Gatto nel ruolo di Gloria
Guido Cerniglia nel ruolo di Mimì Fiorito
Luca Priore nel ruolo di Alfonsino
Franco Marino
Narciso Pula
Dario Ghirardi
Enzo Fabbri
Claudio Delfino
Santo Simone
 
 

TRAMA

Don Raffaele Sapienza, indiscusso capo della guapperia partenopea è preoccupato perché degli sconosciuti hanno ucciso i due figli di Vincenzo che imprudentemente hanno accettato di acquistare in proprio della merce di contrabbando. I medesimi sconosciuti criminali rapiscono, a scopo di ricatto, il piccolo Alfonsino, figlio dell'ing. Mimì Fiorito e di Maria, la donna che lo ha sposato abbandonando Raffaele quando non era ancora un boss ed era incappato in un periodo di prigione. Quando i briganti, ottenuta una grossa somma, non stanno ai patti ed esigono altrettanto, la disperata Maria ricorre a Don Raffaele. Questi, mettendo in disparte ogni risentimento e non badando neppure alle malignità che vengono diffuse dalla gelosa Gloria, mette in movimento tutta la Napoli del contrabbando e dei mezzucci. Viene diffuso un identikit del "Francese", presunto capo della banda straniera; dagli stessi contrabbandieri, che si autotassano, viene raccolta la nuova somma per il riscatto di Alfonsino; tutti i telefoni vengono messi sotto controllo da mendicanti e rivenduglioli; individuato il Francese, viene pedinato dall'intera "guaglioneria". Don Raffaele e i suoi possono così individuare la nave ove il piccolo è sequestrato e, sgominata la banda criminale, lo possono salvare. Mimì Fiorito è costretto a riconoscere la nobiltà del rivale e l'infondatezza delle accuse allo stesso e alla moglie Maria.

CRITICA

"E' forse nato un nuovo genere, napoletano d'ambientazione, di spirito e di costume. Le storie sono diverse, ma la concezione è identica: il protagonista è un noto esponente della canzonetta partenopea (Mario Merola, Pino Mauro) che, funge da guappo o torna al banditismo trascinato dalle circostanze, finendo per capeggiare una popolazione da 'corte dei miracoli' al di fuori della legalità, ma in sostanza esponente di tutta una serie di valori tradizionale e sostanziali. (...) Comunque, abbastanza fresca per la sua impronta da 'sceneggiata all'antica', la pellicola è di una correttezza assoluta e tale da indurre a pensare che sarebbe molto bello se la società fosse davvero così." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 86, 1979)

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