SCHEDA FILM a cura di Cinematografo.it
I cuori infranti
Anno: 1963 Durata: 90' Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:SATIRICO
Regia:Gianni Puccini|Vittorio Caprioli
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:RENATO JABONI E RENATO ANGIOLINI PER IMA FILM, INCEI FILM
Distribuzione:INCEI/TITANUS (1963), P.E.A. (1970) - AZZURRA HOME VIDEO
ATTORI
| Nino Manfredi | nel ruolo di | Quirino ("E vissero felici") |
| Franca Valeri | nel ruolo di | Fatma Angioj ("La manina di Fatma") |
| Norma Bengell | nel ruolo di | Milena ("E vissero felici") |
| Aldo Giuffré | nel ruolo di | Carlo De Tomasi ("La manina di Fatma") |
| Paola Quattrini | nel ruolo di | Lisa von Tellen ("La manina di Fatma") |
| Linda Sini | nel ruolo di | Baronessa von Tellen ("La manina di Fatma") |
| Dany Paris | nel ruolo di | Ragazza del tiro a segno ("La manina di Fatma") |
| Tino Buazzelli | nel ruolo di | Gustavo von Tellen ("La manina di Fatma") |
| Vittorio Caprioli | nel ruolo di | Un passante ("La manina di Fatma") |
| Gianni Bonagura | nel ruolo di | Bagnante ("E vissero felici") |
| Roberto Paoletti | nel ruolo di | Ex commilitone di Quirino ("E vissero felici") |
| Sandro Bruni | nel ruolo di | Primo ("E vissero felici") |
| Ilia Lopez | nel ruolo di | Laura ("E vissero felici") |
| Rosita Pisano | nel ruolo di | Sig.ra Filippini ("E vissero felici") |
| Gigi Ballista | nel ruolo di | ("La manina di Fatma") |
| Bruno Smith | nel ruolo di | ("La manina di Fatma") |
| Ignazio Leone | nel ruolo di | ("E vissero felici") |
MUSICHE
Carpi, FiorenzoSCENOGRAFIA
Bronzi, FrancescoTRAMA
"E vissero felici" - Due coniugi con un bambino di sei anni vivono felici. Lui accudisce alle faccende domestiche mentre lei batte il marciapiede. Dopo una gita al mare, poiché la donna ha le spalle ustionate dal sole, il marito si offre di sostituirla nella professione. "La manina di Fatma" - Mentre Carlo De Tommasi pensa di contrarre matrimonio con Lisa, la figlia del capitano Von Tellen, Fatma, la sua ex amante, fa di tutto per ostacolare il matrimonio. Dopo aver spaventata la sposa e, preso in giro il padre di lei, riesce a far imprigionare Carlo accusandolo di furto, promettendogli però di farlo liberare presto.
CRITICA
"Due scipiti filmetti privi di forza satirica di cui il primo si regge grazie ad un inizio brillante e a una certa atmosfera paradossale e perfino surreale mentre il secondo cade nella più vieta pochade esibizionistica e macchiettistica, con notevoli grossolanità nel dialogo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 54, 1963) "Entrambi (gli episodi) mostrano deplorevoli esempi di cattivo gusto, di rozzezza di sentimenti, di decadimento morale. Caprioli non ci aveva convinto con le sue opere precedenti (...) perché se riesce a mettere insieme alcune trovate apprezzabili, non ha poi la capacità di comporle a racconto unitario (...) che diano validità al tema. Peggio ancora è il secondo episodio diretto da Puccini (...) qui siamo ai gradini più bassi della narrativa cinematografica." (N.M. Lugaro, "Alba", novembre 1963)
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