Ho vinto la lotteria di Capodanno1989

SCHEDA FILM

Ho vinto la lotteria di Capodanno

Anno: 1989 Durata: 90 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMICO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE

Tratto da:-

Produzione:CG GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA, MAURA INTERNATIONAL FILM, RETE ITALIA

Distribuzione:PENTA DISTRIBUZIONE - PENTAVIDEO

TRAMA

Ciottoli, un malaccorto cronista di un quotidiano romano - umiliato dal direttore, beffato dai colleghi, gravato di debiti e minacciato da un boss della malavita suo creditore mentre sta tentando maldestramente di suicidarsi apprende di essere il vincitore della Lotteria di Capodanno. Serie e numero, ripetutamente annunciati da radio e TV, corrispondono: il vincitore di ben cinque miliardi è proprio lui. Ciottoli nasconde il biglietto in casa dentro la macchina per scrivere, una "Taurus", e decide che il modo migliore per conservare, almeno per il momento, l'anonimato è di continuare la vita consueta. Ma, allorchè il maligno direttore incarica lui di scovare a tutti i costi il vincitore, esplode, ne devasta lo studio, partecipa agli applausi del personale e perfino promette al boss di saldare il debito. Tornato a casa trova il suo alloggio completamente vuoto: i mobili sono stati pignorati per un vecchio provvedimento e la macchina per scrivere è stata portata via con il resto. All'asta Ciottoli la recupera, sbalordendo tutti perchè ha voluto pagarla quattro milioni, ma il biglietto non c'è: di "Taurus" identiche ne sono state poste all'asta altre cinque e non gli resta che di partire in caccia sulle piste dei singoli acquirenti. Da qui innumerevoli ansie, avventure e catastrofi, sempre con la persecuzione degli scagnozzi del boss: in un alloggio proprio mentre sta andando a fuoco; presso un antiquario fanatico per giade e cristallerie preziosissime; nell'ambasciata di un Paese arabo; presso un Istituto per non vedenti; su di un palcoscenico, in cui uno sfrenato balletto di gigolò e di loro compagne celebra il Bicentenario della Rivoluzione Francese. Al termine della sua odissea, Ciottoli apprende invece che il biglietto della Lotteria è stato reperito nella Fondazione dei non vedenti, ora trasferitasi in una nuova e lussuosa sede, un comodo asilo dove ognuno ha trovato conforto alla propria sventura. Ed è là che Ciottoli può ammirare, nascosto dietro una colonna, il busto che si inaugura a lui benefattore.

CRITICA

"Il film più divertente di questo Natale, la più comica collezione di disgrazie che possa mettere insieme un tapino baciato dalla fortuna, una raffica di situazioni esilaranti..." (G.Grazzini, 'Cinema '89'). "Anche se Villaggio è ormai perfetto nel suo ruolo di sempre e per le gag si è attinto a piene mani al patrimonio della commedia hollywoodiana, il film di Neri Parenti offre un pò di divertimento tenue, effimero e che sa un pò di rituale, come il pandoro di Natale." ('Segnocinema')

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