HIGHLANDER III1995

SCHEDA FILM

HIGHLANDER III

Anno: 1995 Durata: 99 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:FANTASY

Regia:-

Specifiche tecniche:SCOPE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:KARAMBOLE FILMS TRANSFILM LUMIERE-FALLINGCLOUD

Distribuzione:FILMAURO (1996) - FILMAURO HOME VIDEO

TRAMA

L'immortale Connor Mac Leod, lo scozzese appartenente alla misteriosa consorteria internazionale di spadaccini invincibili che devono duellare tra loro fino a selezionare il campione assoluto della specie, si trova in Giappone, nel XVI secolo, per farsi forgiare una nuova spada dal mago e samurai Nakano. Mentre costui viene ucciso da Kane, rivale di Mac Leod, questi scampa al crollo della caverna, che seppellisce l'altro, che ha appena decapitato il mago, assorbendone i poteri eccezionali. Successivamene nel XX secolo Mac Leod che si trova in Africa, con un figlio adottivo, John, avverte un giorno il liberarsi di un'energia malvagia e sente che deve rientrare a New York. Infatti gli scavi condotti in Giappone da un'archeologa americana, Alex, hanno liberato Kane, che smanioso di vendetta, liberatosi di uno dei due immortali che lo accompagnano, giunge nella metropoli bramoso di vendetta. Mac Leod deve da un lato tenere a bada il cattivo, affrontare la curiosità e l'affetto di Alex che gli ricorda Sarah, una donna amata durante la rivoluzione francese, e la diffidenza di un tenente che lo sospetta da tempo per precedenti oscuri episodi legati ai suoi duelli con relative decapitazioni e lo crede giustamente coinvolto anche in quella dell'immortale inviato sulle sue tracce da Kane e da lui sconfitto, e come vuole l'uso decapitato. Ormai sono di fronte gli ultimi due esemplari della speciale progenie. Per attirare Mac Leod, Kane, scoperta l'esistenza del di lui figlio adottivo, John, gli telefona e lo fa giungere dall'Africa in aereo, sequestrandolo all'aeroporto. Attira poi il rivale in una fabbrica, dove, nonostante le sue arti magiche, dopo un durissimo scontro, finisce per soccombere. Mac Leod torna così nella natia Scozia con Alex e il figlio, in pellegrinaggio sulla tomba della sua prima e compianta compagna.

CRITICA

"Il regista dei primi due film Russell Mulcahy lascia il posto al giovane Andy Morahan, considerato un esperto in videoclip musicali. Era un'idea, fare di questa vicenda un po' morta e prolissa un bel cortometraggio svelto a tempo di rock. Invece ci si annoia per un'ora e mezza in attesa dei duelli, dove almeno il disegno dei movimenti diventa cinema. I flashback napoleonici sono intercambiabili. Christopher Lambert assomiglia sempre più a un lombrico, lungo e moscio: quando deve usare agilità e forza non è credibile. Forse è per questo che il suo maestro gli consiglia: "Usa il cuore e l'anima, e la spada ti seguirà". Indovinate chi vince. Curata la scenografia di Gilles Aird e Ben Morahan. Non è priva di fascino la casa newyorkese dell'immortale, con mobili d'epoca e di modernariato: acquista un senso narrativo l'arredo postmoderno a cui tendono artificiosamente molti ambienti d'oggi. Ma non è un po' poco?" (Il Giorno, Silvio Danese, 2/2/96) "L'avventuroso e ingenuo serial che viaggia nello spazio e nel tempo con le sue teste mozze, i suoi santoni "ancien régime" e i suoi poliziotti stupiti, ha perso per strada Sean Connery e la regia è arrivata, dall'esperto videoclipparo Russell Mulcahy, al debuttante videoclipparo Andy Morahan. Il quale ha guidato la turistica troupe tra il Marocco, Montreal, la Scozia e la Francia, miscelando nobili intenti, un abbraccio mezzo desnudo, un preservativo addentato, pilotando la storiella come una visita museale alle due prime puntate. Sorrisi, eroismi e stregoni: ma Christofer Lambert, che invece non è immortale, è invecchiato (le dita sono un poco artritiche?), appare sempre più miope e distratto, mentre il magico Van Peebles lo circuisce con esotiche malvagità, avvalendosi di un colorato effettismo speciale che ogni tanto ci salva dal torpore narrativo under 18." (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 28/1/96) "A sostituire il regista britannico Russell Mulcahy è stato chiamato il connazionale Andy Morahan, anche lui formatosi alla scuola del videoclip, che fa quel che può affidandosi alle suggestioni di qualche riuscito effetto speciale e degli scorci paesaggistici fra Scozia e Marocco. Altro in verità non gli resta, avendo a disposizione una sceneggiatura insensata e interpreti inesistenti come Christopher Lambert, ormai a espressione unica, e Mario Van Peebles, cattivo da fumetto. Il dizionario Maltin qualifica il film con "bamb", vale a dire un fiasco; e infatti in Usa, a giudicare dall'incasso, il pubblico ha disertato l'appuntamento." (La Stampa, Alessandra Levantesi, 29/1/96)

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