L'uomo dal cuore di ferro2016

SCHEDA FILM

L'uomo dal cuore di ferro

Anno: 2016 Durata: 120 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, GUERRA, THRILLER

Regia:Cédric Jimenez

Specifiche tecniche:ARRI 435/PANAVISION, 35 MM, DCP

Tratto da:romanzo "HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich" di Laurent Binet (ed. Einaudi)

Produzione:LÉGENDE FILMS, CUTTING EDGE GROUP, NEXUS FACTORY, RED CROWN PRODUCTIONS

Distribuzione:VIDEA (2019)

ATTORI

Jason Clark nel ruolo di Reinhard Heydrich
Rosamund Pike nel ruolo di Lina Heydrich
Jack O'Connell nel ruolo di Jan Kubis
Jack Reynor nel ruolo di Jozef Gabcik
Mia Wasikowska nel ruolo di Anna Novak
Stephen Graham nel ruolo di Heinrich Himmler
Céline Sallette nel ruolo di Marie Moravec
Gilles Lellouche nel ruolo di Vaclav Moravek
Thomas M. Wright nel ruolo di Valcik
Enzo Cilenti nel ruolo di Opalka
Oscar Kennedy nel ruolo di Milic Zelenka
Geoff Bell nel ruolo di Muller
Volker Bruch nel ruolo di Schellenberg
Noah Jupe nel ruolo di Ata Moravec
Barry Atsma nel ruolo di Frank
Adam Nagaitis nel ruolo di Karel Curda
Bart Edwards nel ruolo di Douglas Williams
Jim Sturgeon nel ruolo di Sig. Novak
Scott Alexander Young nel ruolo di Dott. Lycka
Krisztina Goztola nel ruolo di Christine Weigel
 

SOGGETTO

Binet, Laurent
 
 

MONTAGGIO

Dickens, Chris
 
 

COSTUMISTA

Bériot, Olivier

TRAMA

Reinhard Heydrich, braccio destro di Himmler e capo della Gestapo, è il gerarca più spietato del Terzo Reich, il macellaio di Praga, la bestia bionda, l'uomo più ammirato da Hitler per la ferocia e l'efferatezza delle sue azioni. Sua è la mente che ha architettato la mostruosa "soluzione finale". Jan Kubis e Jozef Gabcik sono due sodati, uno ceco e l'altro polacco, che hanno deciso di unirsi alla Resistenza per combattere contro l'occupazione nazista. Dopo essersi stati addestrati a Londra, i due si offrono volontari per portare a termine una delle più importanti e rischiose missioni segrete della Seconda Guerra Mondiale: l'operazione Anthropoid studiata per eliminare Heydrich. La causa viene prima di tutto, della loro stessa vita e il 27 maggio 1942 i destini di Heydrich, Jan e Jozef si incrociano su una strada di Praga cambiando il corso della Storia.

CRITICA

"(...) Basato su un episodio storico fondamentale, ma non molto noto, il film è nettamente diviso in due parti. Nella prima si racconta la resistibile ascesa di Heydrich, anima dannata interpretata con gelida aderenza da Jason Clarke, e di sua moglie Lina (Rusamund Pike). Nella seconda il punto di vista ruota, assumendo quello degli attentatori. Qui prevale l'azione, forse troppo: però la regia è efficace e (a parte un paio di scene inutilmente patetiche) l'identificazione dello spettatore nei due giovani eroi, assicurata. (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 24 gennaio 2019) "Il titolo originale della pellicola è HHhH, come quello del romanzo di Laurent Binet dal quale è tratta (Giulio Einaudi Editore), ovvero l'acronimo del tedesco «Himmlers Hirn heißt Heydrich», che significa «il cervello di Himmler si chiama Heydrich». E spiega perfettamente il perché dell'ascesa al potere di Reinhard Tristan Eugen Heydrich, uno dei più influenti gerarchi del terzo Reich, capo, tra gli altri, della Gestapo e stretto collaboratore di Himmler. (...) Il film, diretto da Cédric Jimenez, ha come epicentro proprio l'«Operazione Anthropoid» (qualcuno, forse, ricorderà il film Anthropoid, uscito solo tre anni fa) che portò a quel famoso omicidio. La prima parte del film è dedicata all' ascesa di Heydrich (Jason Clarke, sempre credibile e che ben incarna i tratti ariani del suo personaggio).(...) Dopo un' ora, la pellicola si occupa dei suoi attentatori, Jan Kubi e Jozef Gabcik, raccontando i preparativi dell' agguato, le loro storie personali, il fatidico giorno. Che occupa tutta la parte finale, minuzioso nei dettagli, fino al noto epilogo. Nel film, però, non si fa cenno alle accuse, rivolte al generale, sulle sue presunte origini ebree. Strana scelta. Un film, ben diretto, che non fa sconti, nel senso che, crudo, non sottrae, alla vista, le dosi di orrore. I sensibili, ne tengano conto." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 24 gennaio 2019) "Ascesa, orrore e caduta di Heydrich, capo SS, firma della "soluzione finale" fino all' attentato riuscito a Praga, 1942. (...) Accolto e ammirato da Himmler, Heyndrich (un centrato Clark) fa onore, per mediocrità e violenza, all'abusata formula "banalità del male", mentre il film di Jimenez, muscolare regista del remake di French Connection non si libera dell'immagine stereotipata (anche nella fotografia) e del montaggio a clip del film di guerra." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 24 gennaio 2019)

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