Anno: 1994 Durata: 100 Origine: USA Colore: C
Genere:POLIZIESCO
Regia:John Madden
Specifiche tecniche:35 MM (1.85:1)
Tratto da:-
Produzione:SAMUEL GOLDWIN COMPANY CON AMERICAN PLAYHOUSE THEATRICAL FILM
Distribuzione:LAUREN FILM
Matt Dillon | nel ruolo di | Kevin Walker |
Joan Chen | nel ruolo di | Marilyn Song |
Bruno Kirby | nel ruolo di | Ron Pirelli |
Teri Polo | nel ruolo di | Cynthia |
Jack Shearer | nel ruolo di | Capo dell'FBI |
Keone Young | nel ruolo di | Benny Ying |
Tzi Ma | nel ruolo di | Chen Jung Song |
Paddy Morrissey | nel ruolo di | Agente |
Cully Fredricksen | nel ruolo di | Agente speciale Collins |
Leo Downey | nel ruolo di | Il procuratore distrettuale |
Jay Jacobus | nel ruolo di | Il giudice |
Theresa Huynh | nel ruolo di | Marilyn da giovane |
Doreen Foo Croft | nel ruolo di | Signora Chen |
David Booth | nel ruolo di | Avvocato difensore |
Stan Egi | nel ruolo di | Bradley Ichiyasu |
George Guidall | nel ruolo di | Meisner |
Peter Murnik | nel ruolo di | Byrd |
Negli anni Cinquanta, la giovane recluta Kevin Walker viene arruolato nell'FBI e assegnato alle investigazioni sulle attività antiamericane. Per fare carriera, fa incriminare con prove false il sindacalista Chen Jung Song e si trova così coinvolto nella sua vicenda familiare. E' il suo rapporto con la figlia dell'uomo Marilyn, a farlo pentire del suo passato. Ma, nella vita, si può veramente cambiare?
"E' la storia del patriottismo made in USA con le sue gesta poco eroiche, con azioni gialle ed emozioni civili, tutte mantenute soltanto in parte. Perché, anche per colpa di un Dillon inadeguato, 'Golden Gate' resta un film impostato e non vissuto, tecnicamente dolce ma privo di vitalità interiore. Non scatta lo sdegno civile e il protagonista guarda invano lo spettatore casual estivo chiedendogli un'impossibile complicità. E la pubblicità promette una 'graziosa, piacevole commedia'." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 1° agosto 1995) "Diretto da un Madden che nulla fa per far dimenticare la provenienza televisiva 'Golden Gate' sarebbe stato definito in tempi pretelevisivi una bufala estiva, un fondo di magazzino. Da qualunque parte lo si esamini, non sta in piedi. E' insensata la traiettoria esistenziale del protagonista che nel '52, giovane recluta dell'F.B.I., sull'onda alta della caccia alle streghe comuniste, fa condannare con prove false a dieci anni un sindacalista cino-americano, poi si pente e infine si pente di essersi pentito. [...] Matt Dillon era già un attore opaco quando, giovinetto, fu lanciato da due film di Coppola; a trent'anni è diventato un attore ottuso. In un soprassalto di lucidità il suo personaggio dice: 'Essere un americano medio può diventare imbarazzante'. Soprattutto per noi spettatori." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 30 luglio 1995)
Incasso in euro