SCHEDA FILM

Giù le mani da mia figlia!

Anno: 1989 Durata: 97 Origine: USA Colore: C

Genere:COMICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85) - PANAVISION

Tratto da:-

Produzione:WEINTRAUB ENTERTAINMENT GROUP

Distribuzione:COLUMBIA TRI STAR FILMS ITALIA (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

TRAMA

Doug Simpson, proprietario di una stazione radiofonica californiana, è un vedovo trentasettenne con due figlie, Katie di 15 anni, e Bonnie di qualche anno più giovane. Egli è fidanzato con Janet, che è sinceramente affezionata alle due adolescenti, e, vedendo che Katie è giunta all'età dei primi turbamenti amorosi (anche se il padre non se ne accorge), approfitta di un viaggio d'affari di Doug per trasformare la goffa "bambina" in una splendida ragazza. Il padre, al suo ritorno, rimane trasecolato, e da quel momento vede Katie sempre circondata da una schiera di spasimanti e apprende che ha allontanato il fido Richard, che è stato il suo cavaliere fin dall'infanzia. Lusingata ed emozionata per la corte di tanti ragazzi, Katie esce di sera ora con l'uno, ora con l'altro, preoccupando moltissimo suo padre (che non vorrebbe vederla farsi donna) e ricorre perciò ai consigli di uno psicologo famoso, il dottor Fishbinder, autore di un libro sui problemi del padre con le giovani figlie. Sul principio Doug è entusiasta del maestro, ma poi finisce col litigare seriamente con lui, quando scopre che non ha figlie, e quindi non possiede una vera esperienza in materia. Intanto, per fronteggiare l'assalto dei giovani maschi alla sua figliola, Doug la fa spiare da Bonnie, e agisce con diplomazia, facendosi amico degli elementi più pericolosi, come Joey, un musicista punk, del quale in quel momento Katie è entusiasta, e che lo costringe a folli corse notturne in auto. Poi ecco farsi avanti il perfetto Timothy, alle soglie dell'università, figlio di una importante famiglia, del quale però Doug diffida al punto da pedinarlo. scoprendo che è un donnaiolo. Quando Katie e Timothy vanno in un hotel per la festa scolastica di fine d'anno, Doug li segue, approfittando di una cena, durante la quale deve essere presentato ai genitori di Janet, che ha deciso di sposare presto. Agitatissimo per il pericolo, che potrebbe correre Katie, Doug sta all'erta, e quando Timothy la porta in un motel vicino, interviene per salvarla, ma trova che la ragazza sa difendersi da sola. Alla fine, dopo un affettuoso abbraccio a papà, Katie parte per un viaggio in Europa, scortata da Richard, ma Doug deve già cominciare a preoccuparsi per Bonnie, che comincia ad uscire con un ragazzino.

CRITICA

"In queste storielline di famiglia gli americani sanno rispecchiare i valori medi, la morale corrente, l'umorismo terra terra delle masse; e così da un mare di luoghi comuni che avrebbero deliziato Flaubert emergono osservazioni acute e personaggini graffianti. Ci sono perfino in 'Giù le mani da mia figlia!', per esempio nel ritrattino dell'analista, impersonato dal Wallace Shawn piccoletto e calvo dei film di Woody Allen, quasi ormai una presenza di culto. E non è affatto banale lo scontro a tavola del protagonista con un retrogrado matusa che lo tocca nel suo debole di ex-sessantottino: quello si fa beffe dei giovanilismi d'antan questo ne rivendica chiaramente i lieviti positivi. Pur durando un paio di minuti, la scena potrebbe finire in un'antologia dei Sixties fra 'Woodstock' e 'Il grande freddo'. Insomma se Ami Dolenz farà bene a non mettere più il naso fuori dal video questo Tony Danza nella sua spudorata normalità non è antipatico. E non è tutto scemo quello che appare nella sitcom pantografata a uso cinema." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 6 Maggio 1990) "Si può stare al gioco, perciò, preparati in anticipo a non vedere, neanche nel genere comico-brillante, niente di eccezionale o di nuovo: non dimenticando soprattutto che Hollywood, in queste chiavi e quando pensava solo al cinema (e non anche alla tv) ha saputo darci di meglio. Del protagonista, Tony Danza, si può anche parlare con simpatia: deve essere un papà quasi imberbe e un po' sciocchino, responsabile, come lavoro, di una malconcia emittente radiofonica privata, e ci riesce in modo abbastanza convincente; specie quando, fra lo stralunato e l'attonito si fa coinvolgere in un mare di guai. La figlioletta che gli cresce al fianco è Ami Dolenz, carina e acerba, la donna che sposerà è Catherine Hicks, entrambe con un piccolo passato televisivo. Il segno vero del film." ('Il Tempo', 5 Maggio 1990) "Non ha avuto molto successo in patria questa commediola che sfrutta alcune star televisive (Danza e la Hicks) in un tema fritto: come si comporta un padre separato che scopre in sua figlia una donna che cresce e desidera altri uomini. Sulla falsariga di un mai nominato complesso edipico, il babbo in questione mette in atto il sistema di controllo assoluto dei giovani aspiranti e apre contemporaneamente la consultazione di un analista e del suo voluminoso manuale sul problema. (...) A parte il gioco delle parti con lo psicanalista, interpretato dal piccoletto, gagliardo Wallace Shawn 'Giù le mani da mia figlia' non vale più di una piccola morale: come non deve comportarsi un padre in questi casi." ('ll Giorno', 19 Maggio 1990)

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