Anno: 2014 Durata: 119 Origine: GERMANIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Kornél Mundruczó
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:VIKTÓRIA PETRÁNYI PER PROTON CINEMA, POLA PANDORA FILMPRODUKTIONS, FILMPARTNERS, THE CHIMNEY POT, FILM I VÄST, ZDF/ARTE
Distribuzione:BOLERO FILM (2015)
Zsófia Psotta | nel ruolo di | Lili |
Sándor Zsótér | nel ruolo di | Dániel, il padre |
Szabolcs Thuróczy | nel ruolo di | Anziano |
Lili Monori | nel ruolo di | Bev |
László Gálffi | nel ruolo di | Insegnante di musica |
Lili Horváth | nel ruolo di | Elza, la madre |
Vanda Verle | nel ruolo di | Trixi |
Bence Csepeli | nel ruolo di | Diamond |
Hans van Vliet | nel ruolo di | Ivan |
Károly Ascher | nel ruolo di | Péter |
Ferenc Lakatos | nel ruolo di | Dick |
Le avventure di una ragazza e del suo migliore amico, un cane, in un mondo dove esistono i prescelti e i perdenti e in cui il pedigree č un fattore decisivo. Favorendo i cani di razza, infatti, la nuova legge prevede una tassa gravosa sui meticci. I proprietari degli animali cominciano quindi ad abbandonare i loro bastardini e i canili diventano rapidamente sovraffollati. La tredicenne Lili, convinta che il provvedimento sia crudele e senza senso, combatte disperatamente per proteggere Hagen, il suo fedele amico a quattro zampe, ma nulla puň fare quando suo padre abbandona il cane per strada. Lili ha il cuore spezzato e detesta il padre per averle fatto tradire il suo peloso amico; nonostante ciň, crede ingenuamente che l'amore possa vincere ogni difficoltŕ e si prefigge di ritrovare il suo cane e salvarlo. Nel frattempo, anche Hagen cerca disperatamente di ritornare a casa da Lili. Sforzandosi di sopravvivere, Hagen si rende presto conto, perň, che non tutte le persone sono i migliori amici dei cani e infine si unisce a un gruppo di randagi. Dopo diverse settimane dalla separazione dal suo adorato cane, Lili, sebbene delusa, inizia a farsene una ragione e cerca di concentrarsi sulla preparazione del concerto d'orchestra annuale, cercando di divertirsi come una normale adolescente. Tuttavia, il vero affetto puň trionfare e a volte le minoranze possono rivoltarsi contro il loro ingiusto destino...
"(...) in un crescendo thrilling e onirico (il film č dedicato a Jancsó) risolto in una memorabile sequenza finale, centinaia di cani e la musica della pace nell'anfiteatro tragico davanti al macello. L'amicizia proverbiale tra bipedi e quadrupedi recupera realisticamente le bestialitŕ incrociate di natura e cultura con profonditŕ narrativa. Tra 'La carica dei 101', Stephen King e 'Gli uccelli' di Hitchcock." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 10 aprile 2015) "Curioso il film ungherese (...) catastrofico canino in cui spesso la veglia si mescola al sonno e l'horror si declina come una diseducazione sentimentale. (...) I cani, scritturati dal canile, quindi dalla strada, quindi neo realismo, sono scrutati alla Dardenne, con precisione psicosomatica che lascia ampio di spazio al mistero della vendetta biologica e la rivalsa sociale nel rapporto odio amore tra la teen e l'antipatico papi. Tra inevitabili pensieri morbosi disneyani a Lilli ed altri vagabondi, il titolo che immagina un dio bianco, le moleste scene d'insieme canine, il film ha momenti di sofferenza e pietas. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 aprile 2015) "(...) Mundruczó fa delle disavventure di un cane di Budapest, e poi di tutti i suoi simili umiliati e offesi dagli umani, una potente allegoria dell'oppressione sociale e razziale contemporanea. (...) un insolito horror sociale. Un'inquietante fiaba per adulti, con echi da classici di ogni sorta (la musica ha un ruolo determinante). Magari un poco schematico in certe soluzioni ma di tremendo impatto visivo e emotivo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 aprile 2015) "Ecco un film dove un inseguimento tra cani e accalappiacani č piů emozionante di tutte le bagarre di 'Fast & Furious'. (...) sembra le versione incattivita delle pellicole hollywoodiane con cani e bambini. (...) la storia saluta i vecchi Rin-tin-tin e Lassie, prendendo una piega splatter sorprendentemente suggestiva. Ottimo protagonista canino (in realtŕ sono due: Luke e Body ) per un film da scoprire." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 9 aprile 2015) "(...) film metaforico, fin troppo (...). La cornice č thriller, qualche pennellata splatter, le coreografie canine eccezionali, ma tra le ridondanti didascalie il dubbio affiora: č cinefilo o cinofilo, questo 'White God'? Soprattutto, morde o abbaia e basta?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 9 aprile 2015) "Eccitante dramma ungherese, che ricorda, non troppo alla lontana 'Gli uccelli' di Hitchcock. Qui la rivolta animalesca č incarnata dai cani, spaventosamente realistica nella furia distruttrice. (...) Altro che la carica del 101. Non soltanto per il numero piů che doppio." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 9 aprile 2015) "Piacerŕ a patto che non vi facciate ingannare dalla trama che raccontata in poche righe sembra la fotocopia di 'Torna a casa Lassie'. Niente affatto. Lassie era il prototipo della favola mielosa per animalisti di etŕ (mentale o anagrafica) sotto gli anni 8. 'White God' mieloso proprio non č. Nell'odissea dell'eroe a 4 zampe c'imbattiamo in un festival delle cattiverie umane, quale raramente tocca ai protagonisti a due gambe." (Giorgio Carbone, 'Libero', 8 gennaio 2015)
Incasso in euro