SCHEDA FILM

Fast Food, Fast Women

Anno: 2000 Durata: 98 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:HENGAMEH PANAHI PER LUMEN FILMS, FAST PRODUCTIONS, ORLY FILMS, PANDORA FILMS S.A., PARADIS FILMS

Distribuzione:BIM-COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (2001)

TRAMA

TRAMA BREVE Bella, cameriera in un caffè di Manhattan prossima ai trentacinque anni, è stanca di una relazione senza speranza con un uomo sposato. Tenta allora la fortuna con Bruno, un romanziere frustrato che fa il tassista. Per non spaventarlo dichiara di odiare i bambini ma Bruno, invece, deve badare ai suoi due figli che la ex moglie gli ha affidato. Paul, un vedovo timido, è spaventato dalla corte di Emily, una vedova che ha conosciuto attraverso un annuncio. Il vecchio Seymour, assai irascibile, ritrova la gioia di vivere grazie a una ballerina di peep-show. La vita è piena di imprevisti ma tutti conservano la speranza di incontrare l'amore. E Bella scoprirà che le favole possono avverarsi anche a New York. TRAMA LUNGA Impiegata come cameriera in un modesto locale di New York, Bella è prossima a compiere 35 anni, e vorrebbe dare una svolta alla propria vita. Sul momento si accontenta di incontrarsi con George, un uomo più anziano, regista teatrale, a sua volta sposato, che va da lei per rapidi incontri sessuali. Sollecitata dalla madre, Bella incontra un giorno Bruno, tassista divorziato con due figlioletti a carico. Intanto il vedovo Paul, deciso ad uscire da un lungo periodo di depressione, risponde ad un annuncio sul giornale e si incontra con Emily, elegante signora matura. Seymour, uno degli amici di Paul, anch'egli solo, entra in un locale per soli uomini, conosce Wanda, che è spogliarellista ma si definisce psicologa junghiana, e le chiede di uscire. La relazione tra Bella e Bruno si presenta difficile, ma intanto Bella riesce a liquidare George, che non voleva prendere impegni. Tutti questi personaggi si incontrano e si incrociano, ora nel modesto locale ora sul taxi di Bruno. Nel giorno del compleanno, Bella, che è sola, vede un'anziana signora minacciata da ladri e la salva con coraggio. Passa qualche tempo, e Bella riceve una convocazione. In uno studio, un avvocato la informa che la signora Mary Beth, l'anziana ora deceduta, le ha lasciato in eredità 8 milioni di dollari. Incredula, Bella compra un'enorme villa in campagna piena di animali in libertà, e poi mette in piedi una catena di ristoranti chiamati "Fast food, fast women", su suggerimento di Bruno, che già prima dell'eredità aveva detto di amarla. Ma il carattere di Bella non riesce a cambiare del tutto, ed eccola ancora al lavoro nel solito, piccolo locale.

CRITICA

"Il film non straordinario (più ottimista che in altre circostanze, un'ironia sfumata di tenerezza) merita d'essere visto per la presenza di Anna Thompson: non giovane, magrissima, artificiale, elegantissima e vulnerabile, patetica, dalla pelle candida radiosa, è un'attrice molto brava giustamente adorata da autori e spettatori del cinema underground". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 4 maggio 2001) "'Fast food, fast women' è una commedia corale e ottimista alla 'Smoke' (ma senza Paul Auster). Un inno alla gente semplice che vive alla giornata, senza chiedere a - e proprio per questo magari ottiene tutto. (...) Dal mélo verista al polpettone escapista? Nossignori, perché Kollek usa facce vere da cinema off e se la gode un mondo a smontare cliché a colpi d'ironia. Però tra puttane balbuzienti, anziani bramosi ma timidi, voglia di volere e volersi bene, si esce divertiti e un poco perplessi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 maggio 2001) "Le donne dell'israelo-newyorkese Amos Kollek si destreggiano sul confine della solita contraddizione: vogliono fare l'amore senza impegno, ma vogliono anche l'amore che le impegni". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 4 maggio 2001) "Presentato a Cannes l'anno scorso, 'Fast Food, Fast Women" è una commedia sugli amori incerti, gli incontri impossibili, i desideri timorosi di esprimersi. Terza parte di una trilogia diretta da Kollek, è un film amichevole e lieve, composto su una tonalità insolita per un regista noto come autore di cinema al nero. I suoi personaggi sono rimasti più o meno gli stessi, donne e uomini della classe medio-bassa alle prese con il lavoro e la disoccupazione, la mancanza di denaro e la solitudine metropolitana". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 maggio 2001)

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