Era d'estate2015

SCHEDA FILM

Era d'estate

Anno: 2015 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Fiorella Infascelli

Specifiche tecniche:DCP

Tratto da:-

Produzione:DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO, CON RAI CINEMA

Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2016)

ATTORI

Beppe Fiorello nel ruolo di Paolo Borsellino Giuseppe Fiorello
Massimo Popolizio nel ruolo di Giovanni Falcone
Valeria Solarino nel ruolo di Francesca Morvillo
Claudia Potenza nel ruolo di Agnese Borsellino
Elisabetta Piccolomini nel ruolo di Madre di Francesca Morvillo
Elvira Cammarone nel ruolo di Lucia Borsellino
Giovanni D'Aleo nel ruolo di Manfredi Borsellino
Sofia Langlet nel ruolo di Fiammetta Borsellino
Lidia Vitale nel ruolo di Ferraro
Francesco Acquaroli nel ruolo di Massidda
Giovanni Anzaldo nel ruolo di Giammaria
 

MONTAGGIO

Missiroli, Roberto
 

SCENOGRAFIA

Zappacosta, Emanuela
 

TRAMA

L'Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull'isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c'è nemmeno tempo di fare i bagagli, d'altronde la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell'Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra. È un'estate calda, come non se ne vedevano da tempo, e nella piccola foresteria di Cala D'oliva, i due magistrati e le loro famiglie vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell'Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare. Una condizione che non tutti riescono a sopportare. Passano i giorni, ci si organizza, i rapporti a poco a poco fra tutti diventano più intimi, ed è come se quella vacanza obbligata desse modo ad ognuno di scoprire l'altro. Così trascorre un mese fatto di notti insonni, di sorrisi, di scherzi, di pensieri, una lunga, inaspettata tregua in attesa di riprendere il lavoro, in attesa che il ministero fornisca le carte per continuare la stesura dell'ordinanza-sentenza del maxi processo, il capolavoro di Falcone e Borsellino che affermerà una volta per tutte che la mafia esiste e ha un nome "Cosa Nostra". Finalmente le carte arrivano, Paolo e Giovanni ricominceranno a lavorare giorno e notte e una nuova, sconosciuta armonia sembra nascere in quell'angolo di mondo, un'inedita serenità familiare che potrebbe durare anche per sempre. Invece poi succede che rientrato il pericolo, arriva l'ordine di tornare di nuovo Palermo. E, nello stesso modo improvviso in cui erano partiti, così all'improvviso devono ripartire. Tornare verso Palermo. Tutti verso l'inesorabile sorte che li colpirà nel 1992.

CRITICA

"Un racconto di esilio che tocca, con lessico familiare da Ginzburg, toni struggenti intonati alla solitudine e alla bellezza del paesaggio, lavorando sulla punteggiatura affettiva dei sentimenti, inquadrando due complementari personalità cui danno un essenziale contributo Massimo Popolizio (...) e Beppe Fiorello (...), una partita doppia esemplare." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 maggio 2016) "Programmato per un'uscita di due giorni, «Era d'estate» è riuscito a restare in cartellone grazie al gradimento di pubblico e critica. La regista Infascelli, in effetti, vi riaffronta la biografia di Falcone e Borsellino senza cedere alle imperanti agiografie e tentando un non banale approccio personale e psicologico. (...) Gli attori sono eccellenti e la misura registica accettabile, appena insidiata da qualche superfluo teatrino domestico e qualche concessione alla vulgata complottista sul ruolo dello Stato." (Valerio Caprara, 'Il Mattino' 26 maggio 2016) "Film necessario e importante, (...) nasce da alcune scoperte della regista mentre girava il documentario 'Pugni chiusi' dentro l'ex carcere dell'isola a nord ovest della Sardegna. Suggestivo, commovente, intimo: da cercare con attenzione perché di breve tenitura nei cinema." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 26 maggio 2016) "Il film di Fiorella Infascelli indaga su quella 'vacanza coatta'. (...) La bontà delle intenzioni è fuori questione. Tuttavia si corre il rischio di 'rubare' quel poco di vita personale che la loro missione aveva preservato. Di qualità le interpretazioni di Massimo Popolizio ( Giovanni) e di Giuseppe Fiorello ( Paolo)." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 9 giugno 2016)

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