Nat e il Segreto di Eleonora2009

SCHEDA FILM

Nat e il Segreto di Eleonora

Anno: 2009 Durata: 78 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:ANIMAZIONE

Regia:Dominique Monféry

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:ALPHANIM/GAUMONT, LANTERNA MAGICA, LA FABRIQUE

Distribuzione:RIPLEY'S FILM (2010)

TRAMA

Il piccolo Nathanaël riceve da sua zia Eleonora un'eredità molto particolare: una biblioteca zeppa di libri che, di notte, si animano. Ben presto Nathanaël capisce che il suo compito è quello di proteggere tutti gli eroi presenti nei preziosi volumi poiché nel malaugurato caso in cui si dovessero perdere le loro storie sarebbero per sempre dimenticate. Tuttavia, un giorno, i genitori del bambino decidono di vendere tutti i libri...

CRITICA

"È un film di animazione istruttivo, divertente e piacevole (...) Graficamente originale, il racconto insegna il primordiale potere dei libri in epoca di trapasso online e molti eroi festeggiano l'infanzia di un capo intellettuale, mentre il perfido affarista perisce. Almeno nei cartoon. Un mini gioiello." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 aprile 2010) "Cera una volta. E forse non sarà più. A meno che il piccolo Nat non riesca a compiere in tempo la sua missione. Arriva in sala distribuito da Ripley's Film, 'Nat e il segreto di Eleonora', pellicola di animazione coprodotta dalle francesi (Gaumont/Apiphanim e la Fabrique e dall'italianissima Lanterna Magica). (...) In una fase in cui il cinema di animazione punta tutto sulle meraviglie del 3D e su storie che occhieggiano sempre più a un pubblico adulto e smaliziato, 'Nat e il segreto di Eleonora' si rivolge senza paura al pubblico dei più piccoli. Con un'animazione a due dimensioni raffinatissima e dai toni pittorici, basata sulle illustrazioni di Rebecca Lautremer e orchestrata dal regista Dominique Monféry (...) alternando passaggi a colori e in bianco nero. Un film che investe sulla poesia, insaporita, come vuole la buona vecchia tradizione delle favole, da qualche brivido, e che nella semplicità del racconto nasconde riflessioni sulla verità del sogno e della fantasia. Conte dice Nat, 'non è perché è una favola, allora non esiste'." (Alessandro Beltrami, 'Avvenire', 02 aprile 2010) "Sulla scia della migliore tradizione di cinema animato europeo con sensibilità pedagogica, dai colori pastello tenui e semplice narrazione giocosa di film come 'La freccia azzurra', 'La profezia delle ranocchie' o 'Mia e il Migou', s'inserisce perfettamente 'Nat e il Segreto di Eleonora'. Coproduzione franco - italiana di buon lignaggio grazie all'incontro fra Gaumont-Alphanim, Lanterna Magica e La Fabrique fondata dal maestro veterano Laguionie - il lungometraggio diretto da Dominique Monféry (nominato Oscar 2004 per il 'Destino' ricostruito da Disney - Dalì) coniuga bene divertimento e formazione con stile originale morbido e fluido (grafica di Rebecca Dautremer). Il filo conduttore, a dire il vero, non è proprio inedito - i ragazzi e la lettura - ma lo svolgimento tiene piacevolmente alta l'attenzione per i suoi 76'. Così 'Nat e il Segreto di Eleonora', delicato ma chiaro nel contenuto, prosegue felicemente quel filone di cinema per ragazzi e loro genitori che prende sul serio il rischio che i giovani non leggano più tanto. Film come 'La Storia infinita' e 'Pagemaster' hanno ricollocato nell'immaginario infantile l'importanza dei libri." (Thomas Martinelli, 'Il Manifesto', 2 aprile 2010) "Dopo la dolorosa separazione artistica tra Maria Fares e Enzo d'Alò che ha, in fin dei conti, affossato l'animazione italiana dieci anni fa, la produttrice de 'La gabbianella e il gatto' va in Francia con la sua Lanterna magica per co-produrre 'Nat e il segreto di Eleonora'. E' un'animazione vecchio stile a mano, con fondali statici. Dimenticate il 3D, questo cartoon è come fosse 1D. (...) L'ambientazione ricorda 'Le vacanze di Monsieur Hulot' di Tati mentre il dolce ritmo retrò ci riporta indietro ai tempi del bellissimo 'La freccia azzurra' (1996), quando Fares e D'Alò resuscitavano la nostra animazione. In originale la voce della zia Eleonora è di Jeanne Moreau." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 2 aprile 2010)

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