Anno: 2004 Durata: 90 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA, SENTIMENTALE
Regia:-
Specifiche tecniche:PANAVISION - TECHNICOLOR
Tratto da:-
Produzione:JERSEY FILMS, LOOFAH PRODUCTIONS
Distribuzione:UIP
Reuben Feffer è un esperto di rischi per una importante compagnia di assicurazioni e la sua vita è perfettamente programmata onde evitare ogni sorta di imprevisti. Ma tutto cambia dopo l'incontro con Polly, una sua amica d'infanzia, che ama ogni sorta di nuova esperienza e vive alla giornata...
"In '... E alla fine arriva Polly' di John Hamburg, commedia sentimentale apparentemente impalpabile al fianco della simpatica Jennifer Aniston, il buon Stiller affronta la consueta via crucis sentimentale stavolta in chiave corporale. Il suo eroe, il mite calcolatore di rischi assicurativi Reuben Feffer, dovrà fare pace con il lato più sporco, o semplicemente meno pulito, della vita. Igienista dalle mille fobie capirà grazie a Polly che il corpo, anche nelle sue pulsioni più bizzarre, non va mai represso. Per la società americana, dove se si va in bagno si mente dicendo che si deve fare una telefonata, la pellicola è più politica di quanto possa sembrare. Ottimi i personaggi di contorno, quasi più divertenti dei protagonisti. Menzione d'onore per Philip Seymour Hoffman e un redivivo Alec Baldwin." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 12 marzo 2004) "'...e alla fine arriva Polly' è un 'Porkys' con la supervisione di Woody Allen, un 'Harry ti presento Sally' combinato con 'American pie'. Insomma il tira molla sentimental-escrementizio sugli opposti che si attraggono, tutto prevedibile tanto che sembrano increduli anche gli attori. Nevrosi & gastriti, ma si ride poco, l'unico jolly è il grande comprimario Philip Seymour Hoffman nei panni di un attore prodigio e trombone, Alec Baldwin fa il capo e De Vito produce, ma il risultato è deprimente. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 12 marzo 2004) "Nel genere, '... e alla fine arriva Polly' non ci fa mancare niente: né il migliore amico del protagonista grosso e mitomane, né il principale antipatico, né il pistolotto a uso dei cuori solitari in sofferenza d'amore. Peccato che si tratti di roba riciclata e che nella seconda parte, quando il comico volgarotto cede il posto alla commedia sentimentale, neppure lo spettatore più romantico riesca a credere che per un istante all'amore tra i due. Jennifer Aniston riesce a conferire alla sua petulante eroina una dose di simpatia. Stiller sembra avere giurato di fare la stessa parte da qui all'eternità." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 marzo 2004) "Una polizza blindata sul futuro non è stata inventata e il protagonista scopre la brezza dell'imprevisto, delle costipazioni, dei sudori da spezie etniche, delle goffaggini, dei water intasati, dei disastri senza bonus e malus, della confusione, delle piroette dei balli latini (ogni scoperta è sintetizzata da una gag e molte sono riuscite) incontrando Polly, una Jennifer Aniston che per la seconda volta nella sua carriera cinematografica, dopo 'Una settimana da Dio', tiene bene la scena e non sfigura con Stiller. La regia del giovane John Hamburg conferma alcune qualità dei suoi copioni precedenti ('Ti presento i miei' e 'Zoolander') in cui farsa e satira di costume si scambiano, ad ogni incrocio del plot, il diritto di precedenza." (Enrico Magrelli, "Film Tv", 16 marzo 2004) "Una volta amore rimava con cuore; ma da qualche tempo, a partire forse dal successo di 'Tutti pazzi per Mary', è più facile trovare i sentimenti coniugati agli escrementi. Ne fa prova '...e alla fine arriva Polly', commedia romantica in cui evacuazioni e sommovimenti rumorosi delle viscere intestinali hanno un ruolo centrale. (...) Stiller e Aniston sono interpreti brillanti e adeguati, ma a spiccare nel cast è Hoffman nei panni di un attore sbruffone e fallito che ha avuto un attimo di gloria da bambino." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 18 marzo 2004)
Incasso in euro