SCHEDA FILM

Dutch è molto meglio di papà

Anno: 1991 Durata: 109 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:JOHN HUGHES, RICHARD VANE

Distribuzione:TWENTIETH CENTURY FOX - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

TRAMA

Natalie, separata dal marito Reed Standish (il quale è in partenza per Londra in viaggio di affari), desiderando avere a Chicago con sè per il Giorno del Ringraziamento il figlio Doyle, che si trova in collegio ad Atlanta, incarica il proprio convivente, Dutch Dooley, di andarlo a prendere. Dutch tanto è semplice di modi, gioviale e anche simpatico, quanto il ragazzo è borioso, petulante e beffardo: in più, mentre l'uomo non nasconde affatto la sua estrazione proletaria (ha abbastanza mezzi e dà a noleggio betoniere e macchinari per l'edilizia), Doyle si sente parte di un mondo elitario, è sempre in ordine ed è pronto al dileggio. Dutch, però, ha i suoi metodi e poi gli eventi del viaggio stesso, la gente incontrata, la distruzione della macchina, investita da un TIR per la sciocca bravata del ragazzo, il freddo e la fame, il ricorso forzato ad una mensa popolare e ad un dormitorio per indigenti (quando Dutch è stato derubato da una prostituta), rimuoveranno dalla testa di Doyle molti pregiudizi. Il ritorno a casa dopo la lezione di vita lo spingono a gettarsi nelle braccia di una madre, che egli avvertiva assente e forse colpevole e che lo accoglie felice, mentre l'onesto Dutch può vantarsi di aver ben compiuto la propria missione. Quanto al padre, invitato anche lui da Natalie per il rituale tacchino farcito e arrivato sul posto burbanzoso verso "l'altro", dopo aver preso un formidabile pugno in testa, viene pregato di non tormentare più la ex-moglie ed invitato ad occuparsi più e meglio di quel bravo ragazzino che, a parte pregiudizi assurdi e chiacchiere infantili, cela in se stesso non poche qualità.

CRITICA

Un film piuttosto divertente, anche se penalizzato dall'essere l'ultimo di una serie di film a base di ragazzi terribili. (Gabriella Giannice, Il Giornale) La commediola è portatrice sana dell'ottimismo americano, è condotta in modo abbastanza variopinto, dopo un avviso faticoso, si nutre del senno della gente semplice e si potrebbe archiviare sotto la voce "apologhi", quasi brechtiani, data l'assenza didascalica di sfumature. (Maurizio Porro, Il Corriere della sera) E' piacevole nella sua mescolanza molto contemporanea di viaggio, catastrofe e comicità. (La Stampa) Gli scontri sono ripetitivi, i caratteri, una volta illustrati nei loro termini di base, non si rinnovano più e solo al momento, pur previsto, in cui si passerà dall'inimicizia alla comprensione si ottiene un barlume di vivacità, conto azioni qua e là abbastanza convincenti. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

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dal 21 al 24 maggio

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