Diverso da chi?2008

SCHEDA FILM

Diverso da chi?

Anno: 2008 Durata: 102 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Umberto Carteni

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI E MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA

Distribuzione:UNIVERSAL

ATTORI

Luca Argentero nel ruolo di Piero Bonutti
Claudia Gerini nel ruolo di Adele Ferri
Filippo Nigro nel ruolo di Remo
Francesco Pannofino nel ruolo di Galeazzo, il sindaco
Antonio Catania nel ruolo di Corazza
Giuseppe Cederna nel ruolo di Serafini
Rinaldo Rocco nel ruolo di Samuele
Antonio Bazza nel ruolo di Pavan
 

SOGGETTO

Bonifacci, Fabio
 

SCENEGGIATORE

Bonifacci, Fabio
 

MUSICHE

Nunzi, Massimo
 

MONTAGGIO

Catucci, Consuelo
 

SCENOGRAFIA

Merlini, Luca
 

COSTUMISTA

Chiocchi, Roberto

TRAMA

Piero e Remo vivono in una città del nord-est italiano e sono una coppia gay dichiarata. Per testimoniare il "diritto alla diversità", Piero decide di scendere in campo alle primarie del centrosinistra e, per una serie di circostanze, si trova ad essere candidato a sindaco della città tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento dei sui compagni di partito. Per portare avanti una campagna elettorale bilanciata, che altrimenti si rivelerebbe un disastro, il partito decide di affiancargli Adele, una moderata tutta d'un pezzo, simbolo vivente dei valori tradizionali, nota come 'la furia centrista'. Ovviamente, Piero e Adele non riescono ad accordarsi su nulla finché Remo, più sensibile e femminile, comincia a dare al compagno utili consigli su come ingraziarsi la sua vice. Piero inizia così a corteggiare politicamente Adele e ben presto i due riescono ad arrivare a un accordo. Ma la situazione sfugge di mano a entrambi, tanto che il 'gay duro e puro' e la 'moderata di ferro' vengono travolti da un'irresistibile attrazione reciproca che sfocerà in una segreta relazione opposta ai loro valori, alle loro identità e alla loro linea politica. Tra mille peripezie Piero dovrà cercare di sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare.

CRITICA

"Un film come questo richiede attori di un certo tipo, che riescano nello scambio di battute, nei ritmi, negli ammiccamenti, nel non detto. Claudia Gerini, la centrista familista frustata funziona perfettamente come incompresa e sensuale soft lady. Anche Filippo Nigro (compagno del candidato gay) è davvero credibile nel ruolo di un gay non sopra le righe. Chi non è 'sempre' all'altezza è Luca Argentero nel suo secondo ruolo da gay dopo 'Saturno contro' di Ozpetek. Su Argentero la Cattleya ha investito molto, dandogli un ruolo davvero non facile. Eppure l'ex del Grande Fratello lavora troppo sui vestiti e sulla posa e troppo poco sui tempi e sui ritmi (e per una commedia come questa non è un limite da poco)." (Dario Zonta, 'L'Unità', 20 marzo 2009) "Commedia politica ultraleggera con brividini contemporanei (...) Per un po' si sorride tra garbate situazioni pastello (la put... è chiamato farfallone), poi si lascia fare a due bravi interpreti affiatati, infine viene il dubbio che si miri all'omologata pacificazione sessuale tra etero e omosexmanontroppo. Quando lui, lei e l'altro si affollano in sala parto, salta in gola un antico grido: il triangolo no! Così no!" (Alessio Guzzano, 'City', 20 marzo 2009) "Anche se accompagnato dai bollini Arcigay e da Franco Grillini a Porta a Porta, 'Diverso da chi?' non è un film militante gay, ma un prodotto ben costruito dalla Cattleya e distribuito dalla Universal con un occhio al cast e ai troppi sponsor. Deve molto di più, presumo, alla produttrice esecutiva Francesca Longardi che allo sceneggiatore Fabio Bonifacci (per Cattleya 'Amore, bugie & calcetto') o al regista un po' di scuderia Umberto Carteni. L'aspetto più interessante, però, non è tanto la modernità del triangolo, ma l'averlo ambientato nel mondo della politica, all'interno del Pd (qui Ud), in cerca di un candidato sindaco per Trieste e di una coesistenza tra la sua ala più conservatrice e quella più di sinistra. Luca, oltre ad essere gay, come nella canzone di Povia, è un fragile candidato sindaco del Pd che viene unito dal partito (un grande Antonio Catania) alla binettiana Claudia Gerini come vice-sindaco. Il meglio del film, che nella zona centrale si ferma un po' troppo sulla commedia, è proprio la parte di satira politica iniziale con gli scambi di insulti tra binettiani e ds. Nel vortice dell'odioamore Gerini e Argentero si scambieranno non solo i ruoli sessuali, ma anche i ruoli politici. 'Il centrosinistra si fa anche così' dice un personaggio. Niente di esaltante, anche perché gli attori non sono così controllati dalla regia e il copione non è brillante come ai tempi di Age e Scarpelli, ma è un passo in avanti in una stagione di cinema italiano mai cosi basso e qualche battuta buona c'è 'Discutere su come suicidarsi fa molto centrosinistra'." (Marco Giusti, 'Il Manifesto', 20 marzo 2009) "Posso garantire che pur con qualche momento in cui la commedia si incarta un po' su se stessa, c'è da divertirsi. E da ammirare una volta di più, e meglio che altrove, il talento della Gerini, capace di brillare di luce propria almeno in un paio di scene da antologia. Quando le scappa un bacetto al compagno di 'ticket', che pur seguito da approcci più consistenti le mette addosso la paura di chi avendo agito d'istinto non ha valutato le conseguenze. O quando è scoperta seminuda in casa della coppia omosex dal poveretto che sta diventando il terzo incomodo. vogliamo ipotizzare che dall'alto dell'olimpo filmico Capra sorride e approva?" (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 20 marzo 2009) "Claudia Gerini è brava e bella in una situazione che vagamente evoca quella in cui a Roma si scontravano il sindaco di sinistra Walter Veltroni e il vice-sindaco democristiano signora Garavaglia. 'Diverso da chi?' è del resto più accurato nel descrivere il grottesco della politica in una piccola città del Nord-Est che nel riferire sul candidato sindaco del centrosinistra, un professore gay che vive con l'amico (Filippo Nigro, impeccabile)." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 20 marzo 2009) "E' uno di quei film che ti fanno chiedere: come sarebbe se fosse americano? In effetti è un mix di temi attuali nella loro trasversalità sovranazionale e di altri temi invece ancorati alla nostra esperienza italiana." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 20 marzo 2009)

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