SCHEDA FILM

Disperato aprile

Anno: 2001 Durata: 106 Origine: BRASILE Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:2,35); DOLBY SRD

Tratto da:Liberamente tratto dal romanzo "Broken April" di Ismail Kadarè

Produzione:ARTHUR COHN, VIDEO FILMES, HAUT & COURT, BAC FILM, DANVALLEY FILM AG

Distribuzione:MIRAMAX

TRAMA

In Brasile, causa anche l'assenza di tutori della legge, numerose regioni sono state segnate da sanguinose faide fra famiglie durate, in alcuni casi, diverse generazioni. Nel 1910, nella prateria brasiliana, Tonio riceve dal padre l'ordine di vendicare la morte del fratello maggiore. Combattuto tra il dovere e la voglia di ribellarsi, Tonio tentenna a lungo, fino a quando un circo itinerante che attraversa le praterie, lo aiuta a compiere la scelta migliore.

CRITICA

"Da subito ti accorgi dove sei capitato: fra i tramonti di fuoco e l'estetica del bello straccio, più tutto il corredo di cultura atavica, epica e pauperistica, tragedia e musica pomposa che è fuori uso tirare fuori dal repertorio del già visto in casi come questo. Probabilmente il pluripremiato 'Central do Brasil', realizzato da Salles nel '98 fu un po' sopravvalutato. Là, però, le immagini avevano il gusto dell'autenticità: qui, invece, riescono a sapere di falso benché il film sia girato on location e fotografato in luce naturale". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 settembre 2001) "Amore e morte per Walter Salles, il regista di 'Central Do Brasil' che trasporta nel sertao primo '900 la sanguinosa faida tra due famiglie di possidenti narrate nel romanzo dell'albanese Ismail Kadaré, 'Disperato Aprile'. (...) Peccato che la rapinosa bellezza e sensualità di alcune scene (su tutte il delitto e le esibizioni dell'acrobata) si disperda poi in un racconto ovvio, sfilacciato e sentimentale, dissipando il potenziale mitico di un film visivamente sontuoso. Da Venezia ci auguravamo che Salles si rimettesse in moviola. Non lo ha fatto, pare". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 luglio 2002) "La natura del sacrificio, il rapporto tra fratelli, la forma atavica di violenza famigliare, sono raccontate nello stile del grande cinema brasiliano. Il film è girato a luce naturale, mescolando attori e non-attori, indugiando sul paesaggio delle sterminate pianure che Galuber Rocha aveva insegnato a conoscere nei suoi classici film". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 luglio 2002)

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