SCHEDA FILM

Die Hard - Duri a morire

Anno: 1995 Durata: 130 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:POLIZIESCO

Regia:John McTiernan

Specifiche tecniche:SCOPE, TECHNICOLOR

Tratto da:personaggi creati da Roderick Thorp

Produzione:MICHAEL TADROSS PER 20TH CENTURY FOX, CINERGI PICTURES ENTERTAINMENT INC.

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA - CECCHI GORI HOME VIDEO, DVD E BLU-RAY: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

ATTORI

Bruce Willis nel ruolo di John Mc Clane
Samuel L. Jackson nel ruolo di Zeus Carver
Jeremy Irons nel ruolo di Simon
Sam Phillips nel ruolo di Katya
Graham Greene (II) nel ruolo di Joe Lambert
Colleen Camp nel ruolo di Connie Kowalski
Anthony Peck nel ruolo di Ricky Walsh
Kevin Chamberlin nel ruolo di Charles Weiss
Larry Bryggman nel ruolo di Ispettore Walter Cobb
 

SCENEGGIATORE

Hensleigh, Jonathan
 

MUSICHE

Kamen, Michael
 

MONTAGGIO

Wright, John
 

SCENOGRAFIA

De Govia, Jackson
 

COSTUMISTA

Aulisi, Joseph G.

TRAMA

A New York, la vita del detective John McClane si trasforma da un giorno all'altro in un incubo, a causa del misterioso omicida, genio degli esplosivi e maniaco degli indovinelli, che per ignote ragioni lo vuole morto. Dopo aver fatto esplodere un edificio nella Quinta strada, esige da John che si presenti come "uomo-sandwich" ad Harlem con la scritta "Odio i negri". Solo l'intervento di Zeus Carver, un nero che ha un negozio nei pressi, lo salva dal linciaggio ma il salvatore si trova coinvolto nelle mortali operazioni ideate dal maniaco che obbliga i due a indovinelli ed a prove sempre più ardue per evitare che esplodano ordigni disseminati per la città. Intanto FBI e CIA hanno individuato il maniaco: è Simon, un ex agente nazista, fratello di un pregiudicato ucciso da McClane (sembra quindi la vendetta di un megalomane). La successiva minaccia di Simon, di distruggere una scuola, impegna tutte le forze dell'ordine nella ricerca dell'ordigno. Così Simon ed il suo gruppo rivoluzionario possono dedicarsi al vero obiettivo: il furto dei lingotti della Federal Reserve, violandone il caveau, con l'ausilio di bulldozer e di camion guidati da falsi operai. Ma John si insospettisce ed entra nell'edificio e, uccisi alcuni sicari di Simon che hanno avuto ordine di eliminarlo, si impadronisce di un camion con il quale insegue i ladri in un lungo tunnel che porta ad una diga, che Simon fa esplodere. Sfuggito alle acque, McClane con Zeus tenta di abbordare la nave dove sono stati trasferiti i lingotti. I due vengono sopraffatti, mentre Simon e la sua amante Katya eliminano i loro scherani accortisi che al posto dell'oro c'è solo ferraglia. John e Zeus, legati sopra una bomba per fare esplodere la nave, scampano al pericolo: poi scoperto il nascondiglio del criminale riescono ad eliminarlo.

CRITICA

Non ci si aspetti una sceneggiatura piena di sorprese. Però, del thriller di corsa è contro l'orologio Die hard è duri a morire è una declinazione abbastanza vivace e archetipica da far sembrare lento "Speed": sempre col fiato sospeso, senza parti superflue (salvo l'ultimissima, troppo alla James Bond) e con un montaggio magistrale. Tormentato più sadicamente del solito dalla sceneggiatura, McClane corre da un capo all'altro del film servendosi di tutti i mezzi di locomozione. Però questa volta, almeno, il superpoliziotto masochista può contare sul conforto di una "spalla": e non solo al telefono, come in passato, ma a condividere il pericolo con lui nelle strade. Si tratta di Zeus (Samuel L. Jackson), costretto dall'emergenza a trasformarsi da elettricista di Harlem in eroe per caso. (La Repubblica, Roberto Nepoti, 24/10/95) Ma se lo spunto iniziale è divertente, dopo un'ora di botti la storiella si slabbra: l'inseguimento dura troppo, le "psicologie" sono quelle che sono e la parentesi della scuola minacciata dalla bomba-bluff dura davvero troppo. Nato per essere un altro film, il copione di Jonathan Heinsleigh Simon Says è stato via via aggiustato per fungere da terzo episodio della serie Die Hard . Il che va benissimo, anche se Bruce Willis risultava più simpatico nei primi episodi della serie. Nei panni del villain, capigliatura punk e muscoletto tonificato, Jeremy Irons porta un tocco di sofisticata cattiveria, mentre Samuel Jackson, già killer filosofo in Pulp Fiction, è il nero dalla solida coscienza razziale che si ritrova a sfidare la morte per aiutare un bianco. (L'Unità, Michele Anselmi, 29/10/95) Veloce. Spedito. Adrenalinico. Il terzo capitolo della serie (torna a dirigere il bravo John McTiernan) abbandona definitivamente l'estetica del film-catastrifico per sposare la causa del cinema Speed e True lies. Ritmi da cardiopalmo, riferimenti epico-biblici a iosa (compresa la parabola del buon samaritano come in Un giorno di ordinaria follia ), dialoghi ironici, Willis sempre seminudo, insanguinato e suicida per la causa (costretto a girare per Harlem con la scritta "io odio i negracci"). Peccato che la frenetica galoppata si prolunghi forse più del dovuto, che la coppia mista buddy-buddy faccia il verso ad Arma letale , che si riesumi nostalgicamente il pericolo "rosso" (i cattivi parlano il tedesco degli Ossis e inneggiano alla rivoluzione comunista) e che Jeremy Irons, criminale un po' cicisbeo un po' schizzoide con dei gran mal di testa, liquidi la sua bravura per un pugno di dollari. (Il Messaggero, Fabio

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